41. DUBBI

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Betty.

<Elizabeth! Elizabeth!>

No, per favore, stai zitta.

<Elizabeth! Elizabeth!>

Fatela smettere!

Mamma, io non voglio andare a scuola, oggi!

Metto la testa sotto al cuscino per smorazare quelle urla.

Sento dei passi.

<Amore...>
Oddio, no. Per favore.

<Hey, Betty. Dai, su. Alzati. Devi andare a scuola>

Ed ora che ci fa lui qua?

Mi alzo a sedere e mi massaggio gli occhi ancora chiusi.

<Buongiorno amore>

<Buongiorno> rispondo.

Mi sta per dare un bacio, ma io mi scanso. Non sono dell'umore.

Ieri sera avevo una brutta sensazione addosso e non se n'è ancora andata, quindi non ho dormito per niente bene.

E significa tanto.

Scendo le scale e vado in cucina.

<Finalmente Elizabeth! Ti ho chiamata almeno cento volte> mia made ride.

<Allora sono venuto io a svegliarti, principessa> Archie mi da un bacio sui capelli.

"Principessa"...
Archie non ha mai usato questo nomignolo con me. Anzi, nessuno l'ha mai fatto.

Apparte un persona
Apparte una persona.

<Diciamo che ieri ho fatto tardi...> sbadiglio <Ero al telfono con V e abbiano chiuso tardi.>

<Betty, hai più sentito Josie? Come sta?>

Mi sento morire.

Josie, dici, mamma? La stessa ragazza che si faceva il mio ragazzo? Quella, Josie?

Beh, sai, mamma, non mi interessa un cazzo di come stia o non stia.

Guardo Archie e lui ha lo sguardo fisso sul piatto.
Coglione.

Solo adesso noto ciò che ho nel piatto e mi sembra un'ottima scusa per cambiare argomento.

<Mamma, sai che odio i pancake con le gocce di cioccolato>

Mia mamma mi guarda dai fornelli ed ha il mestolo fermo a mezz'aria.

Guarda la padella e l'impasto accanto.

Sposto lo sguardo sul rosso che ha ancora il volto immerso nella sua colazione.

<Vado a vestirmi, faccio tardi a scuola> mi alzo e lascio la mia colazione ancora intatta sul tavolo.

<Ma non hai ancora mangiato...>

<Prenderò un caffè a scuola> la interrompo.

Mi metto le prima cose che ho trovato.

Oggi sono abbastanza nervosa e la brutta sensazione non vuole andarsene.

Che palle!

Prendo lo zaino e scendo le scale.

<Ti accompagno> si offre Archie, ma, francamente, ora non lo voglio.

<Tranquillo, vado da sola. Ciao!> sto per chiudere la porta quando rientro ed informo mia mamma che oggi passerò il pomeriggio al Blue and Gold.

Attraverso il vialetto e la prima cosa che noto è che il moro antipatico non sta uscendo di casa. Usciamo di casa circa sempre allo stesso orario. Di solito cerco di ignorarlo il più possibile, ma lo osservo sempre con la coda dell'occhio.

Lo osservi sempre punto

Ma stai zitta.

Il telefono vibra.

<Hey, B!>

<Buongiorno Kevin.> dico fiacca.
Oggi proprio non è giornata.

<Che hai, amica?>

<No, niente di che, è solo che ho un brutto presentimento.>

Resta in silenzio.

<Ma, seriamente, niente di che.>
Lo tranquillizzo. Quando sta in silenzio significa che: o si sta preoccupando oppure è in imbarazzo.

Ha già troppi problemi suoi, non voglio caricarlo anche dei miei. Non sarebbe giusto.

<Comunque> dico per andar avanti col discorso <Perché mi hai chiamato?>

Guardo l'orologio, non sono ancora totalmente in ritardo.

<Solo per sapere quando potremmo incontrarci per il lavoro di geografia. Betty, dobbiamo ancora iniziarlo e la scadenza è la prossima settimana> mi fa notare

<Allora potremmo iniziare oggi pomeriggio, dopo scuola...Potresti venire da me e po' fermarti a cena> ipotizzo.

<Va bene, Bet...>

<No! Aspetta! Io e Jug, oggi abbiamo il Blue and Gold..>

<Jug?> ride

<Jughead, mi correggo> rido e alzo gli occhi al cielo>

<Comunque...> continuo evitando di entrare nel discorso "Jughead Jones".

<Potresti venire stasera e fermarti a cenare da me>

Ride di nuovo.

<Si, certo Betty. E, comunque, sei davvero molto brava a cambiare discorso>

Chiude la telefonata. Rido.

Finalmente sono a scuola V mi sta aspettando come sempre.

<Biondina!> urla una voce.

Mi giro di scatto. Si sta avvicinando una ragazza a passo svelto.

<E tu saresti...?> chiedo alla ragazza che ho davanti a me.

Aspetta questa la conosco...

<Tu eri quella che stava con Jones da Pop's> dico senza accorgermi di averlo detto. All'improvviso divento fredda.

<Toni Topaz, bionda.>mi tende la mano

<Non chiamarmi cosi!>

Ha capito che non ci stringeremo mai la mano, quandi la porta sul fianco.

<E perché no? Solo Jug può?> chiede con tono di sfida, ma sta sorridendo.

E vedo che lo sta facendo anche V.
Divento rossa.

<Comunque, bando alle ciance. Betty...>

<Come sai il mio nome?>
Alza gli occhi al cielo.

<Jughead parla sai? E, ultimamente, parla tanto di te. Troppo, credo>

Divento ancora più rossa.

<Comunque. Stavo dicendo: Betty, sono preoccupato per Jug> abbassare gli occhi.

Il fiato mi si mozza.

<Perché?> chiedo con voce troppo acuta.

<Perché non risponde ai messaggi e...>

<Non è a casa...> continuo io.

Sapevo già cosa stava per dire.
Annuisce.

La vedo tremare e un brivido freddo attraversa anche me.

Cosa diavolo sta succedendo!

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Buongiornooo amici!
Come state?
Ecco a voi un nuovo capitolo. Cosa sarà mai successo al nostro Jug?
Ci sentiamo dopo💘
-May 🌹

Distant - Bughead Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora