70. NON SONO SOLO

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Jughead.

Ed io me ne resto lì, impalato a guardarla andare via da me di nuovo
Cazzo ho fatto.
Perchè rovino sempre tutto porca puttana.
Sento gli occhi di metà mensa puntati addosso e l'unica cosa che vorrei ora è sprofondare nel vuoto. Odio dare spettacolo. Non si direbbe dato che sono il king delle risse, ma ora mi sento così umiliato da farmi schifo
Jug, fai qualcosa
Sbatto velocemente le palpebre, tanto per riprendere controllo del mio corpo, afferro il mio vassoio e comincio ad incamminarmi verso il tavolo
Solo quando incontro il verde dei suoi occhi, capisco che sto facendo: mi sono avvicinato al loro tavolo. Non che sia loro di proprietà, ho la libertà di sedermi dove voglio, ma solo stando a pochi passi dalla sedia vuota, mi sento fuori luogo.
Betty, dopo avermi guardato in cagnesco, comincia a giocherellare con i piselli. Non mangerà, ne sono certo. So com'è fatta. Non è come me: a lei passa la fame quando ha dei problemi, mentre io mangerei di tutto
Mi basta quella sua indifferenza per farmi girare i tacchi e andarmi a sedere nel tavolo più lontano dal suo. Cazzo! Altro che quasi diciottenni, sembriamo dei bambini
Lancio il vassoio sul tavolo e mi siedo. Maledicendomi dopo per aver fatto uscire un paio di piselli dal piatto
<Amore> sussurra una voce alle mie spalle
<Ti prego, lasciam-> non finisco la frase. Due piccole braccia mi stringono ed io mi rilasso a quel profumo così familiare. Non voglio piangere, l'ho già fatto tanto, troppo. Non voglio, ma sento i miei occhi cominciare a pizzicare
<Toni, per favore> dico con la voce spezzata
Quello che dico non coincide con quello che le mie azioni fanno vedere. Le parole che stanno uscendo dalla mia bocca fanno intuire che non la voglio, che voglia stare da solo, mentre le mie braccia che si allacciano ai suoi fianchi, lei che si siede vicino a me cosicchè io possa appoggiare meglio la guancia sulla sua spalla, dicono il contrario.
<Hai fatto una cazzata> dice massaggiandomi la schiena
 <Oh, davvero?> dico ironico <Da cosa l'hai intuito?>
Mi stringe un po' di più                                   <Ma credo si potrà sistemare>                     Giro la testa verso il tavolo di Betty e la vedo guardarci. Vorrei sorriderle, ma non mi da' il tempo perchè sposta subito lo sguardo. Io, però, continuo a guardarla.    <Perchè sei qua?> chiedo dopo attimi di silenzio
<Vuoi che me ne vada?> dice, ma sa già la risposta. Sa che, nonostante lo dica sempre, non mi piace stare da solo quando sto male. Sarei benissimo capace di fare pazzie, è lei lo sa meglio di chiunque altro.                                            <Perchè sei qua? Perchè sei qui ad abbracciarmi e non da Betts?>                    <Non posso consolare il mio migliore amico che ha fatto una delle cazzate più grandi della sua vita perdendo la sua ragazza?> sdrammatizza ed mi scappa una risata nervosa.                       
<Piede in due scarpe, amica?> dico togliendo lo sguardo dalla mia bionda e nascondendo il viso nel suo collo.
<No, amore. Solo che amo entrambi. Tu hai fatto la cazzata, lei ha esgerato. Non dico che abbia fatto male, ma sta esagerando. Ma posso capirla, è la rabbia che sta parlando al posto suo> <Cosa pensi? Tornerà mai?> sussurro.      Spero non mi abbia sentito perchè ho paura della risposta.                                    <Sinceramente? Si> ricomincio a respirare, accorgendomi solo ora di aver trattenuto il respiro fino.
<Lei ti ama. Tu sei perso per quei bellissimi occhi verdi e>                                <Non provarci con la mia ragazza, cara> dico alzandomi e tirandole un pungo amichevole sulla spalla, sorridendole         <Beh, amore, non è la tua ragazza, quindi...>
Sento una fitta al cuore che mi distrugge dentro.                                                              Toni, capendo ciò che ha detto, mi tira al suo petto e comincia a chiedere, in ripetizione, scusa. Mi alzo da lei, mi mette la mani sulle guance e con i pollici mi asciuga le lacrime. Non pensavo che stessi piangendo. Wow, cinque minuti fa avevo detto che non avrei pianto, madonna che autocontrollo!                      <Non piangere, ok? Tutto andrà bene, ok? In qualsiasi modo si evolverà la situazione, lo affronteremo insieme, ok? L'unica certezza che hai in tutto questo, è che io ci sarò per sempre. Da piccoli ad adulti, uniti finchè non siamo defunti>
Scoppio a ridere.
<Cosa?> dico tra le risate e asciugo un occhio dalle lacrime rimaste.
<Oh, che ne so. Mi è uscita così> ridiamo insieme.
<Ti voglio tanto bene> ammetto dopo che, entrambi, ci siamo ripresi.
<Ed io ti amo piccola testa di cazzo> dice baciandomi la guancia.
Mi mette le mani sulle guance e mi guarda fisso negli occhi.
<Posso chiederti una cosa?> dice per poi abbassare la testa.

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Hey gente!
State pronti perché oggi posteremo un sacco!
Spero vi piaccia e ci sentiamo dopo!
Baci!
- May 🌹

Distant - Bughead Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora