67. NON PIANGERE

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Jughead.

Che cazzo è successo.
Che cazzo è successo.
Che cazzo è successo.
Che cazzo è...
<Betty! Betty!> urlo <Elisabeth, per favore, fermati!>
<Cosa diamine vuoi Jones!> dice girandosi di scatto con gli occhi rossi e gonfi.
<Ascoltami per favore> cerco la sua mano ma le incrocia le braccia al petto.
<Perchè dovrei?> non l'ho mai vista così. Ha gli occhi rossi, più per la rabbia che per il pianto, credo.
<Perchè non voglio che tu fraintenda>
<Non c'è nulla da fraintendere!> si gira e si incammina per non so dove. Siamo venuti insieme, dove vuole andare, da sola, a quest'ora?
<Betts, per favore, stai ferma e ascoltami> la sto implorando.
<Non ti voglio ascoltare ho detto!>
Vuoi passare alle maniere forti, principessa? Allora passiamo alle maniere forti.
La prendo per le gambe e me la carico in spalle come fosse un sacco di patate.
<Jones! Facendo così non migliori la situazione!> urla prendendomi a pugni la schiena.
L'appoggio sul cofano della prima macchina che vedo, le allargo le gambe e mi ci posiziono in mezzo. Le tengo le mani sui fianchi per assicurarmi che stia ferma.
<Ascoltami> sussurro.
<No> dice, ma non sta più urlando, sta...piangendo.
<No, no, no, amore. Non...>
<Non azzardarti a chiamarmi così!> dice asciugandosi le guance con uno scatto.
<Per favore, Betty...> sento gli occhi pizzicare.
No, non devo piangere...
<Ti spiego tutto, ma, ti prego, ascoltami e cerca di capire...>
Annuisce abbassando lo sguardo.
Non sono pronto a dirle tutto. So che crollerà. So che starà male ed è l'ultima cosa che voglio.
Non voglio farla soffrire, ma l'ho fatto quando ho accettato di affiancare Alice. L'ho fatto tutto questo tempo e, l'ultima cosa che volevo, è che lo venisse a scoprire in questo modo. Cretino!
<Polly> inizio cauto e la vedo sobbalzare <Polly non è morta in un incidente> alza la testa di scatto e i suoi bei occhi verdi mi stanno dicendo di non continuare, che non è pronta a sapere, ma la sua bocca dice tutt'altro.
<Vai avanti> quasi non la sento.
Non riesco a guardarla negli occhi, ma devo.
<Polly è stata...> non riesco.
Cazzo!
<Polly è cosa, Jug?> ha la voce rotta.
Cazzo!
<Polly è stata uccisa, Betts. Non è morta in un incidente. Lei e Jason, il fratello di Cheryl, sono stati uccisa da...> non ci riesco.
<Porca troia, Jones! Riesci a finire una frase?> dice colpendomi con i suoi piccoli polsi il petto.
<Sono stati uccisi da Clifford>
Il suo respiro si blocca e la bocca si spalanca.
Gli occhi, se possibile, diventano più lucidi di prima e si porta una mano davanti alla bocca aperta.
<No> sussurra
<Si, Betts>
Le prime lacrime escono e io, di scatto, l'abbraccio. Lei non ricambia, ma non importa.
Le metto una mano tra i capelli biondi e comincio ad accarezzarglieli.
<Andrà tutto bene, Betts. Tutto andrà bene> le sussurro.
Lei mi mette le mani sul petto e, con tutta la forza che, mi spinge via da lei.
<Sei un coglione, lo sai?> urla.
<Lo so, Betts, lo so> dico grattandomi la nuca, con lo sguardo basso e gli occhi che si stanno riempiendo di lacrime.
<Chi ti ha dato il permesso di entrare nei fatti della mia famiglia? Perchè nessuno mi ha detto la verità? Toni lo sa? Veronica?>
<Nessuno lo sa, Betts. Solo...>
<E allora come cazzo fa a seperlo Cheryl!> urla
<Se mi lasciassi finire, Cristo!> sbotto.
Ok, non è giusto aggredirla in questo modo, ma se non mi lascia parlare...
<Nessuno lo sa in città. Solo la famiglia Cooper...
<I miei genitori> mi corregge <Io non sapevo un cazzo!>
<La tua famiglia e la famiglia Blossom> ingnoro la sua correzione e continuo. <Io, mio padre e alcuni Serpents. Le due famiglie hanno chiesto di seppellire questa cosa, ma poi...>
<Ma poi?>
<Ma poi a tua mamma è stato chiesto di investigare sulla loro morte, allora ha chiesto a mio padre che ha chiesto a me perchè lui non era in condizioni di farlo. La situazione ci è scappata di mano. Abbiamo trovato un video dove si vedeva Clifford Blossom uccidere Polly> trema <e Jason. Poi sono stato rapito ed eccoci qua> mi avvicino a lei, mettendole le due mani sulle ginocchia. Sobbalza, ma non le toglie.
<Non avevo intenzione di farti soffrire così. So che ho sbagliato, ma io e tua mamma avevamo intenzione di dirti tutto alla fine della storia. O, almeno, era questo il mio piano...> mi si incrina la voce.
Proseguono degli attimi di silenzio che sembrano eterni, poi Betty si alza e posa piedi a terra.
Mi guarda negli occhi e, dopo qualche secondo, mi poso una mano sulla guancia dolorante.
Questa ha fatto male, ma mai quanto ciò che provo dentro di me.
<Siete tutti dei cazzo di bugiardi!> urla cominciando a correre.
Dovrei rincorrerla. Dovrei seguirla. Non dovrei lasciarla girare per Riverdale da sola. E se le succedesse qualcosa? Non me lo perdonerei mai.
Dai, Jug, muoviti. Seguila.
Ma non ce la faccio. I miei piedi sono incollati al terreno. Quasi non riesco a respirare.
<Avevi detto che mi amavi!> urlo con tutto il fiato che mi rimane.
E, per mia fortuna, lei e abbastanza vicina da sentirlo.
Si ferma improvvisamente e si volta verso di me.
Fa qualche passo, lentamente, nella mia direzione.
<Lo avevi detto anche tu, se non ricordo male> alza un sopracciglio e sorride, ma non quel suo bel sorriso. Ha stampato in faccia un sorriso perfido, che spezza pure le ultime, piccole, parti intatte del mio cuore 
<Però, evidentemente,> continua <le persone dicono le cose quando non dovrebbero e stanno zitti quando dovrebbero parlare> il tono con cui lo dice mi fa venire la pelle d'oca.
Le scappa una risata isterica, si gira e ricomincia a correre.
Io sono ancora fermo immobile.
Quando riprendo possesso di me stesso, comincio a correre. Ma non nella sua stessa direzione, ma dalla parte opposto. Verso casa mia...o sua.

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Eccoci qua, ragazzi!
Vi è piaciuto?
Prima di tutto volevo, volevamo, ringraziarvi per il supporto. Sappiamo di non essere scrittrici perfette e costanti, ma voi ci siete sempre.
Grazie grazie grazie!
Vi vogliamo bene!
- 🌹&🌻

Distant - Bughead Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora