FP.
Il giorno dopo...
Suonano al campanello.
<Ma che diavolo volete? Dovete rompere il cazzo ora? Nemmeno il martedì mattina posso bere in pace>
Mi alzo, ma la testa gira, quindi mi porto una mano sulla fronte, convinto che la stanza possa smettere di girare.
Urto con la spalla il muro del corridoio e faccio cadere un quadro.
Mi giro e lo guardo: eh vabbè, niente di importante.
Il campanello suona di nuovo.
<Sto arrivando cazzo!>
Inciampo nei miei stessi passi, ma riesco a non cadere aggrappandomi alla maniglia.
Apro la porta.
<Chiunque tu sia, ti conviene avere un buon motivo per...Alice...>
Cosa cazzo ci fa qua?
Ma lei non era da qualche parte in giro negli Stati Uniti?
Ma è veramente lei, oppure e frutto della mia sbornia?
<Cosa diamine ci fa Alice Cooper qua, davanti alla porta di casa mia?> biascico, la guardo negli occhi e le faccio un piccolo sorrisino.
<Smith, Jones. Alice Smith>
Rido, mi giro e le faccio cenno di entrare.
La vedo che si guarda intorno, e so già cosa pensa.
<Sì, ok. Ho ricominciato a bere, va bene?>
È venuta qua per giudicarmi?
Tranquilla biondina, c'è già mio figlio che lo fa.
<O forse non hai mai smesso...> sussurra, forse un po' troppo forte perché quelle parole mi arrivano alle orecchie.
Cosa cazzo vuole?
Mi fermo sulla porta della cucina e mi giro per guardarla.
<Cosa cazzo ci fai qua?> sbotto.
<Intanto ti calmi, ok? Stai zitto e siediti> dice indicando una delle sedie del tavolo in cucina.
Wow, non è cambiata per niente.
<Sempre la solita, eh? In qualsiasi città tu sia scappata, vedo che non ti ha cambiato. Sempre stronza rimani> sbuffo, ma ridendo.
Lei mi guarda in cagnesco.
<Mi vuoi dire dove sei stata per 17 anni, Alice?> azzardo a chiederle.
Forse è più una supplica che una domanda. Ho provato tante volte a farmelo dire, ma niente. Non me lo ha mai confessato.
<Non sono cazzi tuoi, ok? Devi solo darmi una mano>
Rido.
<Alice Smith che chiede aiuto? Oh mio dio, deve essere successo qualcosa di davvero brutto...> rido e bevo un'altro sorso di birra da una lattina al centro del tavolo. Non so da quanto sia qui, in verità.
<Polly è morta> la sua voce è fredda. I suoi occhi non trasparono nessuna emozione.
<Cazzo!> sussurro. La lattina mi cade a terra.
Vorrei dirle tante altre cose, ma la mia voce non esce.
Lei mi guarda, ma io abbasso lo sguardo sulle mie mani.
Finalmente ritrovo la voce.
<Come...quando...io non sap...>
<Qualche mese fa, FP. Incidente d'auto, ma...> le trema la voce.
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Distant - Bughead
Fiksi PenggemarCOMPLETA. Los Angeles. Città perfetta per Elizabeth (Betty) Cooper. La tipica ragazza biondina, con la vita apparentemente perfetta. Con un ragazzo che la ama e che fa il musicista. Dopo la morte di sua sorella, tutto è cambiato. Lei non respira pi...