58. NON SCAPPARE VIA

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Toni.

<Oh mio dio> dico ridendo e girandomi verso il mio migliore amico.

Lui mi guarda e, insieme a B, C e Kevin, scoppiamo in una risata.

Kevin appoggia la testa sulle braccia incrociate sul tavolo e ride.

B e Jug si guardano, si appoggiano l'un l'altro e ridono.

Io appoggio la forte sulla spalla di C e rido.

Ma lei si irrigidisce e non ride più.
Ci faccio caso, ma non più di tanto.

<Ah!> sbuffiamo in coro dopo aver finito di sghignazzare come degli stupidi.

Ci guardiamo e ricominciano a mangiare. C ha lo sguardo fisso davanti a sé e sembra stia giocando alle belle statuine. È ferma immobile, come avesse visto una cosa che non doveva vedere.

<Che situazione, ragazzi. Che situazione> dice Kevin alzando la testa.

Accenniamo un sorriso.

Mi volto verso Cheryl, ma lei non da' cenni di aver ascoltato una sola parola. Ha ancora la schiena dritta e le mani in grembo.

<Hey, tutto ok?> le sussurro all'orecchio.

Trasalisce.

<Ehm, io...>

Si allontana da me, appoggia le mani sulla parte di panca dietro a sua schiena e vi si appoggia per mantenere una distanza ancora più ampia tra il mio viso ed il suo.

<Cheryl?>

<Sto bene, T. Tutto ok, io devo solo...> si alza e corre verso la scuola.

Mi giro di scatto verso B, ma lei sta seguendo con lo sguardo la nostra amica.

<Cosa diavolo le è preso?> chiede Jug.

<Non ne idea> diciamo all'unisono io e B.

<Vado da lei> dice la biondina.

Si fa per alzare, ma io le appoggio una mano sulla spalla e la faccio sedere.
<Bionda, vado io>

Non aspetto nemmeno una sua risposta e corro anch'io verso l'interno della scuola. I corridoi sono deserti dato che tutti gli studenti sono fuori per la pausa pranzo. L'unica che incontro durante la mia ricerca è Eleonor, la mia bidella preferita.

<El!> la chiamo.

<Oh, tesoro, ciao. Che fai qua? Dovresti essere fuori>

<Hai visto Cheryl?>

<Cheryl?>

<Cheryl Blossom, El>

<Oh, la rossa. Oh beh, no>

<Cazzo!>

<Toni! Le parole! Siamo a scuola!> mi sgrida, ma accenna una risata.

Vedendomi preoccupata ritorna seria.

<Che è successo?>

<Non lo so nemmeno io>
Sospiro.

<Cara, cerca di andare ad esclusione: dentro le aule non può essere perché è vietato entrarci durante la pausa pranzo>

Annuisco. Anche se so che a C non frega un cazzo. Però non voglio passare in rassegna tutte le aule, quindi continuo ad ascoltare El.

<In giardino?>

<No, l'ho vista correre dentro. Non può essere in giardino>

<Sicura?>

<Sì, El, sì>

<Potrebbero essere in bagno, oppure davanti a scuola, nelle gradinate. Oppure nel campo da football>

Il campo da football! Non credo che C possa nascondersi in bagno, non me la vedo. Nemmeno si è portata con sé la borsa, quindi non è può essere andata a ritoccarsi il trucco. Anche se non avrebbe senso correre via in quel modo per una cosa cosí banale.

Passerò prima per l'entrata e dopo correrò verso il campo da football. Sono quasi certa che sia lì. Lo sento.

<Grazie, El!> comincio a correre verso l'entrata di scuola.

<Toni! Non si corre per i corridoi!>

Mi giro, continuando a correre, e le sorrido.

Come previsto, le gradinate di marmo bianco davanti a scuola sono deserte.

Perché le sto correndo dietro? Magari vuole solo stare da sola e niente di più.

Perché sei sua amica

Sì, giusto. Perché lo sono. Perché sono sua amica.

Corro verso il campo da football e, nessuna strada mi è mai sembrata lontana.

Arrivata all'entrata del campo, mi fermo. Appoggio le mani sulle ginocchia piegate e riprendo fiato.

E poi eccola lì: la rossa è seduta sulla seconda gradinata, la testa tra le mani e i boccoli che le scendono davanti al viso.

Bellina...

<C!>urlo.

Lei si alza di scatto e si ricompone.

Faccio un ultimo sforzo e corro verso di lei. Mi siedo al suo fianco, ma non troppo. Lei, nonostante ciò, si allontana un po' da me.

<Che è successo?>

<Niente> risponde secca.

<Cheryl...>

Lei sospira.

<È solo un brutto periodo. Sento la mancanza di una persona, niente di più>

Di una persona? Magari dei suoi genitori?

<Di chi?>

<Non ne voglio parlare>

<Sai che puoi dirmi tutto, vero? Non devi avere paura di...>

<Lo so, ma questo è troppo. Non posso farlo>

Chi sarà mai? Di chi non può parlare?

Instintivamente la abbraccio.

<Non voglio che tu ti tenga dentro le cose. Devi parlare con qualcuno>

<Non posso farlo, T>

<Perché no?>

Mi stringe un po' più forte e poi scioglie l'abbraccio.

Mi posa una mano sul ginocchio.

<Perché non posso e basta, scusami>

Si alza di scatto, scende le scalette di cemento di corsa e corre attraverso il campo con l'erba perfettamente tagliata.

Ho la sensazione che mi nasconda qualcosa. E non sto parlando di questa famigerata persona di cui non puó parlare, ma c'è qualcos'altro. Non credo sia solo per questo che è scappata dal tavolo.

Io la guardo e, solo quando non riesco più a vederla, mi accorgo che ho la mia mano appoggiata nello stesso punto in cui era la sua.

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Buonasera amici!
Come state?
Chissà perché C è scappata così, all'improvviso, dal tavolo...
😏🤫
Spero tanto vi sia piaciuto😊
Buonasera amici!
Baciii
- May 🌹

Distant - Bughead Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora