63. GIORNATA STORTA

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Betty.

Perché se l'è presa così tanto per la cosa di mia mamma? Ok, non è bello sentirsi dire che alla mamma della propria ragazza non vada giù il fatto che stiano insieme, ma lei non glielo fa pesare. Anzi!
E qua arriva la seconda domanda: come mai hanno così tanta confidenza? Cavolo!
E, poi, di cosa Jug dovrebbe avere novità?
La mia testa è un casino infernale.
<Oh mio dio scusami...> alzo la testa di scatto per vedere a chi sono andata addosso.
<Elizabeth, stai tranquilla> dice Jug. Raccoglie il libro e va dritto per la sua strada.
Oh santo cielo. Siamo seri?
Non gli sarei andata addosso se mi fosse venuto a prendere a casa. E non mi ha nemmeno chiesto se fosse tutto apposto. Ok, non è successo nulla, ma lui non fa così. Si sarebbe fermato almeno un quarto d'ora, mi avrebbe fatto sedere e mi avrebbe chiesto almeno mille volteggiare se fosse tutto apposto. Ed ora non mi ha nemmeno salutato. Nemmeno un bacio sulla testa. Niente di niente.
Mi volto verso di lui e lo rincorro.
Jughead Jones, dimmi che diamine hai!
Lo prendo per il maglione e lo trascino dentro al primo sgabuzzino che incontro. Chiudo a chiave la porta e mi ci appoggio.
<Ma cosa diamine hai, santo cielo!>
<Elizabeth, lascia stare, ok? Non è una bella giornata>
È nervoso e fargli fare un capire che lo sono anch'io, so che non calmerà le acque.
Rilasso un po' le spalle e gli metto una mano sulla guancia. Sinceramente mi aspettavo che si togliesse, che non volesse essere toccato da me, invece appoggia la sua guancia nella mia mano, assecondando il mio movimento.
<Juggie, che succede?>
<Sono nervoso. Ho la giornata storta. Tua mamma ieri mi ha fatto arrabbiare e...>
<A proposito di mia mamma: perché avete così tanta confidenza? E perché te la sei presa così tanto?>
<Beh, Elisabeth, sai, non è bello sentirsi dire che la mamma della tua ragazza non ti vede bene per lei> alza gli occhi al cielo.
Bravo ragazzo, hai risposto almeno ad una delle due domande. Ma stai ignorando la più importante.
<Si, immagino amore, però lei non te lo fa pesare. E, come ti ho detto ieri, è molto incoerente a proposito> alza le spalle
<Juggie, perché cavolo avete tutta questa confidenza? E di cosa dovresti avere novità?>
Si allontana da me a appoggia la schiena all'armadio davanti a me. Incrocia le braccia al petto e abbassa la testa.
<Sapevo che saresti rimasta ad ascoltare> dice ridendo. Io sorrido di scatto.
<Jug, mi dici che succede tra te e mia madre?>
<Non posso, Betts. Ma ti giuro che lo farò il prima possibile>
Mi si avvicina. Appoggia una mano sulla porta, all'altezza del mio viso e con l'altra mi accarezza la guancia.
Non è quello che volevo sentimi dire, ma è da troppo tempo che non lo bacio e ne sento il bisogno.
Mi fiondo su di lui, dimenticando le mille paranoie che si stanno formando nella mia testa, i mille dubbi e pensieri, i probabili segreti che, certamente, mi sta nascondendo e mia madre. Siamo solo io e lui.
Lancio via il suo cappello e gli metto le mani tra i capelli mentre lui porta le sue mani su entrambe le mie guance.
Suona la campanella.
<Cazzo> sussurra sulle mie labbra.
Sorrido.
Sblocco la serratura e usciamo. Lui si passa una mano tra la chioma mora e poi si rimette a posto il cappello. Com'è bello. Cavolo cavolo.
Ci dirigiamo verso la nostra classe e ci guardano tutti. Oh, almeno, sembra a me. Sembra che tutti sappiano cos'è appena successo nello sgabuzzino.
<Buongiorno> salutiamo contemporaneamente il prof.
Che le quattro ore mattutine inizino!
A pranzo non ce la facevo più. La mia testa era piena di argomenti e prof che ci continuano a dire che dobbiamo scegliere il college, che abbiamo l'esame, che di qua, che di là.
Io non ne posso più. Tornerei volentieri al primo anno.
Solo quando ci sediamo al tavolo, mi accorgo di essere stata per troppo tempo seduta, quandi mi alzo e mangio la mela continuando a camminare intorno al tavolo.
<B, ti vuoi sedere e stare ferma?> mi dice V ridendo seguita a ruota da T e C.
<Mi stai facendo venire il mal di mare continuando a girare attorno al tavolo, amica> dice Toni. Ridiamo.
Mi fermo, ma non mi siedo. Davvero non riesco più a stare seduta.
<Sto ferma allora> rido.
<Oh, amore. Siediti e basta> dice Jug giocando con il purè.
<No, ragazzi, davvero. Non riesco a stare seduta ancora>
Jug si alza. Sembra che se ne voglia andare, invece si posiziona di fronte a me.
Mi prende le gambe e mi carica in spalle come un sacco di patate.
<Andremo, caso mai, a farci una passeggiata dopo, ma ora tu devi sederti e mangiare> dice serio ma c'è un pizzico di risata nel suo tono.
Mi fa sedere sulla panca ed io metto il broncio. Lui mi bacia. Girandomi per portare entrambe le gambe sotto al tavolo noto che Kevin è l'unico che non ha riso, ma sta cercando di trattenersi.
Oh, tesoro, grazie.
<Ah, dopo mi ringrazierai> mi sussurra e mi scappa un sorriso.
Ora è C ad alzarsi.
<Con te non farò lo stesso, Blossom> dice il mio ragazzo alla mia amica mettendosi a posto sulla panca e ricominciando a giocate col purè.
<Oh, grazie a dio> risponde ridendo
Si mette in piedi sulla sedia e batte il coltello di plastica sul bric del tè.
<Ragazzi, devo fare un annuncio prima che arrivi il coso rosso>
In effetti non c'è ancora. Non è che mi dispiaccia, anzi. Meglio così.
<Stasera vorrei invitarvi a tutti a cena al Pop's. Devo dirvi una cosa abbastanza import...>
<Stasera non possiamo> dice Jug.
Mi giro verso di lui.
<Oh meglio, io e Betts non possiamo>
Lo guardo con fare dubbioso.
No, non abbiamo niente in programma.
<No, invece noi non...> mi tappa la bocca con una mano.
<Oh si che abbiamo un impegno, amore>
Annuisco. Ok, non è affatto vero, sono certa. Ma dopo voglio sapere che gli passa per la testa.
<Domani sera?> propongo per rattoppare il danno che ha fatto Jug. Mi giro vero C.
<Oh certo. Non toglierei mai del tempo a voi due, piccioncini> mi sorride e mi fa l'occhiolino, ma non è il suo solito sorriso.
<Bene, domani vi dirò l'ora>
Ritorna seduta e non tocca più cibo. Continua a giocare col purè, ma non ingoia nulla.

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Hey ragazzi!
Come state? Spero bene.
Cosa dovrà mai dire C ai ragazzi? 🤷🏼‍♀️🤫
Spero vivamente che la storia vi stia piacendo.
Io e la Sof abbiamo delle idee molto carine che non vediamo l'ora di condividere!
Baci amici!
- May 🌹

Distant - Bughead Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora