69. ORGOGLIO

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Betty.

Bip Bip Bip.
Mugolo qualcosa di incomprensibile persino per me mentre mi strofino gli occhi dalla stanchezza.
Li apro e vedo che sono messa di traverso con Toni sopra, che ha sua volta ha la testa di Veronica appoggiata sulla pancia, mentre, Cheryl
è direttamente sdraiata sopra a tutte.
Questa situazione in altre circostanze mi farebbe ridere, ma in realtà qualsiasi cosa da ieri mi fa odiare la mia vita.
Io e il mio cuore spezzato ci alziamo.
Scrollo da dosso le mie amiche invitandole ad alzarsi per andare a scuola.
Ieri sera dopo aver pianto ed aver bevuto fino a farci ridere e piangere contemporaneamente per le disgrazie della nostra vita, ci siamo addormentate giocando ad obbligo e verità.
Cheryl si alza, sembra che stia dormendo, ed infatti è così in realtà.
Chi conosce la mia amica sa che per i primi 10 minuti la mattina va in giro per casa mezza dormiente, se le parli non ti risponde, non mangia, probabilmente perché non si ricorda nemmeno come si faccia, non va in bagno, forse perché non si ricorda nemmeno dove sia.
Va in giro senza meta per la casa, solo questo.
Toni invece sbadiglia ogni 10 secondi mugolando un monologo incomprensibile.
Nessuno a mai capito che dice.
Veronica invece, semplicemente, rimane a letto.
Vado in bagno, mi lavo i denti con lo spazzolino che Cheryl ha messo qua per me, come per tutte le altre e poi esco dalla stanza.
<Ehy, siamo in ritardo> dico ad una Toni che ancora sbadiglia, ad una Veronica che ora si è messa a dormire sul tavolo e ad una Cheryl che sta facendo sbattere delle uova immaginarie su una padella vuota.
Sorrido guardando la rossa credere che stai cucinando la colazione.
Nessuna delle tre risponde.
Ci rinuncio.
Mi siedo di peso su una sedia, a guardare intensamente la tazza vuota che mi ha messo davanti Cheryl.
Sento che sarà una giornata lunga.

/30 minuti dopo/

<Ma potevi dirci che eravamo in ritardo, B!> urla Cheryl correndo verso scuola con me, Toni e Veronica dietro.
<L'ho fatto, ma eri troppo concentrata a cucinare delle uova immaginarie!>
Riusciamo ad arrivare davanti alla nostra classe.
Come se fossimo la stessa persona ci sistemiamo i vestiti e i capelli.
Siamo in condizioni penose, tutte.
Entriamo in classe, sono già tutti dentro, compresa la prof.
<Chissà perché non sono sorpresa a vedervi tutte e quattro insieme e, sopratutto, in ritardo> dice la prof divertita.
È davvero fin troppo buona. Sarà la quarta volta che arriviamo in ritardo tutte e quattro insieme.
Sorridiamo divertite.
Ci andiamo a sedere sui posti infondo, io vicino a Cheryl e Veronica con Toni, davanti a noi.
Per fortuna Jughead è dall'altra parte della classe e ha lo sguardo basso, non riuscirei a reggere anche lui questa mattina.
<Allora ragazzi> comincia la prof, cerco di prestare tutta la mia attenzione alla lezione, anche se mi sembra impossibile.
<L'ultima volta abbiamo cominciato a parlare di Romeo e Giulietta>adoro questo argomento, ma parlare di amore proprio oggi...
<Chi mi sa descrivere con una parola sola, cos'è l'amore?>
Descrivere l'amore con una parola?
Alzo la mano.
<Onestà> rispondo prontamente.
Sento lo sguardo di Jughead su di me.
Un brivido mi attraversa la schiena.
Toni e Veronica si girano e mi guardano preoccupate.
Cheryl invece cerca di trattenere una risata per lo sguardo di Jughead.
Ride perché potrebbe potrebbe essere capace di alzarsi e buttarlo dalla finestra, ma s ista contenendo.
<Come mai Betty?> la prof chiede di motivare la risposta
<Perché secondo me in un rapporto del genere se non si è onesti va tutto a rotoli. Le bugie sovrastano l'amore, a mio parere> concludo lanciando praticamente un arco a Jughead, non solo una frecciatina.
<Lo penso anche io> dice la prof, sistemandosi gli occhiali
La lezione va avanti e io non intervengo più.
Finalmente suona la campanella e usciamo dalla classe.
<Vuoi che vada a parlare con il coglione del mio miglior amico?> mi chiede dolcemente Toni.
<O vuoi che vada io?> chiede con sguardo assassino Cheryl.
Veronica mi mette un braccio sulla spalla e mi abbraccia dolcemente.
<Toni, vai pure, ma non parlare di me, non voglio che litighiate a causa mia> dico rassicurante a Toni.
<Farei questo e altro per te> mi dice mentre la campanella che indica la prossima lezione suona.
Che un'altra ora abbia inizio!

/Pausa pranzo/

La lezione di biologia è stata una tortura, mi sono addormentata 3 volte da quanto mi annoiavo.
Sono appena tornata dal bagno e sto raggiungendo le mie amiche in mensa, ma una mano mi blocca.
Ti prego dio fa che non sia lui.
Mi giro di scatto, già pronta ad urlargli in faccia, quando mi accorgo che non ha i capelli mori e gli occhi verdi.
Oh, è solo Archie.
Fiù.
Aspetta? Archie?
<Archie? Ehm.. Dimmi>
<Senti Betty volevo dirti che mi dispiace. So che non posso rimediare a quello che ho fatto, so che tu non mi ami. Ma non possiamo lasciarci tutto alle spalle. Almeno, beh...possiamo essere amici? Ti prego> mi chiede impacciato
Mi guardo attorno pensando a cosa fare.
Mi blocco quando vedo quegli occhi verdi, i muri occhi verdi.
È incazzato nero.
Non gli devo nulla, quindi...perchè non giocare un po'?
<Possiamo provare ad essere amici, ok>questo, però, lo dick seriamente. Non posso portare rancore per tutta la vita, tanto vale perdonarlo ed essere sua amica.
/Esatto Betty. Non puoi portare rancore per tutta la vita. E, come stai perdonano Archie, perché non farlo con Jug?"
Ma stai zitta
Lo abbraccio.
Lui ricambia dopo essersi ripreso dallo shock del mio gesto.
Da sopra la spalla vedo perfetta l'espressione di Jug. Sarò crudele, ma davvero, mi sto divertendo troppo.
Appoggio il viso sulla spalla del rosso, chiudo gli occhi e lo stringo un po' più forte.
Quando sciogliamo l'abbraccio, sorride e dice:
<Ci vediamo in classe>
Mi dirigo verso le mie amiche e vedo Jughead che mi guarda in cagnesco.
Scacco matto.
Lascio a loro il mio zaino e vado verso il bancone per prendermi da mangiare.
<Dai Betty per quanto ancora non mi parlerai?>
Mi giro e lo guardo male.
<Fin quando non mi dirai il motivo delle tue azioni di merda> rispondo a Jughead.
<Per favore, lo sai che l'ho fatto per proteggerti>.
Ridacchio.
<Smettila di dire cazzate, probabilmente stavi con me solo per ottenere informazioni su Polly> dico sincera.
Questa possibilità mi sta perseguitando da ieri.
<Ma Betty ti pare, non è vero! Stavo con te perché volevo stare con te! E lo voglio anche ora> mi dice quasi urlando.
Per fortuna nessuno si è ancora girato.
Non rispondo.
<E il coglione perché ti parlava?> chiede dopo attimo di silenzio
<Intendi te?> chiedo facendo finta di non capire a chi si stia riferendo.
Sorride e scuote la testa.
<Per favore Betty, credimi, non volevo che succedesse tutto questo. Non stavo per te per quello. Io.. Io..> comincia lui.
<Pazzesco come dopo tutto questo non riesci nemmeno a dirmi che mi ami, lo sai?> dico ridendo.
<Credevo che tu non avessi segreti con me e che tu fossi una delle poche persone con cui essere sempre sincera, perché pensavo che lo fossi anche tu, ma...ma come sempre, sono solo una povera illusa> concludo.
Lui mi guarda con gli occhi lucidi.
<Non sei un'illusa, Betty! Tu sei...Tu sei la ragazza di cui mi sono follemente innamorato, credimi. Porca troia, sei la prima che mi fa provare queste cose, non ce la faccio a vederti e non baciarti, non abbracciarti, non toccarti. Ti prego credimi>
Rido prendendo il mio vassoio e scuoto la testa.
<Io ti amo, cazzo!> esclama
Mi blocco di scatto e mi volto, lentamente, verso di lui.
Rimango senza parole.
Vorrei solo lasciare cadere questo diavolo di vassoio e baciarlo baciarlo fino allo sfinimento, ma no. L'orgoglio prende il sopravvento.
Abbasso la testa e comincio a fissare i piselli che ho nel piatto.
<Conta poco ormai> dico prima di andarmene lasciando a lui un pezzo del mio cuore.

____

Ha fatto bene Betty per voi?
Onestamente? Per me sì.
Però Jug si farà perdonare, in un modo o nell'altro.
Baci.
-Sof 🌻

Distant - Bughead Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora