53. SI È SVEGLIATO!

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Betty.

<È sveglio!>

Una marea di infermieri entrano nella stanza.
Cosa? Cosa...

Io, mia madre, FP e Toni ci alziamo di scatto. Per qualche secondo mi gira la testa e mi aggrappo al braccio di Toni.

La guardo per cercare, non so, conforto? Ma lei è immobile. L'unica cosa che vedo muoversi è una lacrime che riga la sua guancia.

Volto lo sguardo verso i due adulti, ma anche loro sono fermi immobili.
Sono tutte statue di cera quandi faccio io il passo avanti.

<Come, scusa?> la voce trema.

<Jughead è sveglio!>

Un infermiere esce e, con un sorriso, ci comunica che è sveglio e, se vogliamo, possiamo vederlo.

T, mia madre ed FP si riattivano e si precipitano dentro alla stanza mentre, questa volta, sono io a restare immobile.

No, non è possibile. Lo abbiamo portato qua solo una settimana fa. I dottori avevano detto che non si sarebbe svegliato prima di, almeno, due mesi.

Com'è che si chiama?
Miracolo?
Sì, credo che sia un miracolo.

<Cara, può succedere, sai? Non sempre quello che diciamo sia giusto> mi si avvicina una dottoressa e mi poggia una mano sulla spalla. Credo che abbia capito il mio sguardo.

Chissà quanti ne ha visti di volti come il mio.

Mi massaggia la schiena e poi se ne va.

Jug starà bene? Avrà qualche problematica? Sarà il mio Jug?

<Hey...> sobbalzo sentendo la voce di FP.

Mi volto di scatto.

<Chiede di te> mi posa un bacio sulla testa e mi incoraggia ad entrare.

Guardo la porta della stanza di Jug.

No, non credo di poterlo fare.

Strigno in mano l'oggetto che, da una settimana ormai, portò sempre con me. Non sapevamo quando si sarebbe svegliato e volevo essere pronta.

<Vai, su. Vi lasceremo soli. Io andrò a casa a dormire un po' e anche tua madre, siamo sfiniti> immagino. Non hanno chiuso occhio durante questa settimana. Tornavano a casa solo per cambiarsi e farsi una doccia. Poi dormivano qua. E vi assicuro che non sono affatto comode le sedie della sala d'attesa.

Sono felicemente sorpresa del comportamento di mia madre. Non me lo sarei mai aspettato. Però, parlando chiaro, credo che mi stia nascondendo qualcosa.

<Toni e JB resterrano, ma, dai entra>
Respiro.

Non voglio entrare. Non so che dirgli. È da un sacco di tempo che non ho una discussione civile con lui. Ed è difficile farlo ora.

Ma lo voglio. Lo voglio un sacco.
Entro.

<Hey, Jones...> all'improvviso sono timida. Mi sembra di camminare su un campo minato. Devo stare attenta a ciò che dico, perché se faccio una mossa falsa tutto esploderà.

<Ma buongiorno principessa> sorride.

Lo dice lentamente, con voce roca, ma questo tono di voce, il suo, mi fa completamente dimenticare le miei preoccupazioni.

Non sono più su un campo minato, sono in una collina, con fantastiche rose rosse e alcuni girasoli. Cavolo, Jug...

Jughead si gira verso T e annuisce. T è la sorella di Jug se ne vanno dalla stanza.

Toni mi stringe leggermente il braccio prima di uscire mi guarda negli occhi.

<Ti voglio bene> sussurra, quasi non la sento. Sorrido.

<Hey...> sussurro sedendosi accanto al suo letto.

<Biondina...> ride.
Ed io con lui.

<Come stai?> chiede.
<Io? Come stai tu, piuttosto?> gli tiro una leggera pacca sulla spalla.

<Come sta uno appena uscito dal coma> mi sto cominciando ad abituare alla sua voce così roca, credo provacata dal fumo e dal fatto che non ha parlato per una settimana.

Ride.

<Juggie...> abbasso lo sguardo. Non devo chiamarlo mai più così.
Ride ancora di più.

<Sai, principessa, mi sta cominciando a piacere questo soprannome>

Sorridiamo. Credo al ricordo della storia dello stanzino.

<Scusami. Io non avevo idea che...>

<Che avessi scritto io la lettera> mi interrompe.

Che? Ma lui come fa...

<E tu come fai a saperlo> rido ed incrocio la braccia.

Mi fa sciogliere le braccia dal petto e prende una mia mano.

<Perché io so sempre tutto, Elizabeth Cooper> ride e mi bacia la mano.
Sorrido.

<Come l'ha presa il rosso? Come si è comportato quando gli hai detto che sai che, questo meraviglioso ragazzo moro e strano, ha cambiato la tua vita e che è stato lui a scriverti la migliore lettera di sempre?> rido.

<Poco egocentrico, mi dicono>
Ride.

I nostri occhi verdi sono incatenati gli uni agli altri. Mi ci perdo.

Il suo sguardo va dalle mie labbra ai miei occhi.

<Voglio baciarti, ma non posso>
Mi rabbuio.

<Uno> mi dice mettendomi il pollice su mento e facendomi alzare la testa <perché stai ancora con Archie il Coglione> rido <E due perché non voglio che il nostro primo bacio sia in un ospedale>

Rido. Si porta la mia mano alle labbra, la bacia e sorride.

<Hey! Aspetta!> prendo l'oggetto che ho cercato di cucire al meglio, dalla mia tasca.

<Ti ho fatto questo. Non è lo stesso perché, quando ti abbiamo trovato, non lo avevi. Allora ho cercato di imparare a fare la maglia per rifartelo>

Fa un sorriso a trentadue denti e si infila il cappello.

<Ti...ti piace? Ripeto: so che non è uguale, ma...> dico indecisa.

<Betty, è fantastico!>
Sorrido, mi alzo e lo bacio sul naso.

<Io vado, ok...Juggie> sorride al nomignolo.

Mi dirigo verso la porta.

<Betty...> mi richiama
Mi volto.

<Si?>
Si mette a sedere.

<No, niente>

Entrambi sappiamo cosa voleva dire, ma non credo che sia il momento giusto. Siamo presi dal momento e, magari, un giorno, potremmo pentircene.

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Buoansera amici!
Scusateci, ancora, per la nostra inattività di questo ultimo periodo.
Quando finirà la scuola saremo mooolto più attive!
Come state?
Spero vi piaccia, amori!
Baci
-May🌹

Distant - Bughead Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora