43. GENITORI IMPERFETTI

419 19 7
                                    

Betty.

Non è come pensate.

Sono una ragazza gentile e altruista.

Ed è per questo che sono preoccupata per Jughead, non per altro. Ve lo garantisco.

Certo Elizabeth, sì
Non chiamarmi Elizabeth.

Perché? Solo lui può?
Gne gne.

Dopo aver incontrato Toni il mio cuore ha perso un battito. In realtà non so il motivo.

Ma se gli fosse sul serio successo qualcosa?

Non credo abbia mai fatto del male a nessuno, no?

<Secondo te, che è successo?> chiedo nervosa.

<Nervosa, Betty? Tu saresti nervosa. È il mio migliore amico. Se tu sei nervosa, io cosa dovresti essere, cazzo!> si mangiucchia le unghie della mano destra.

<Toni, cosa diavolo è successo, secondo te>

Che la finisca di fare giri di parole!

<Non ne ho idea, ok?! Potrebbe essere stato investito, potrebbe essersi perso, potrebbe essere stato rapito. Io. Non. Lo. So.> si mette una mano sulla fronte, poi tra i capelli e poi la mette sul fianco.

Ma se è stato realmente rapito, dove potremmo cercarlo?

Beh potrei partire intanto guardando se a casa sua c'è, prima di farmi film mentali.

<Dopo le lezioni lo vado a cercare a casa> annuncio a Toni e a V, in piedi a fianco a me.

<Te ne rendi conto che non ne hai il diritto, vero>

<Stai zitta, ok?!> no, non volevo rispondergli così.

<Scusa, non volevo risponderti c...>
<Chiudi il becco, bionda. Fai ciò che vuoi!> strilla ed entra a scuola.

Finite le lezioni corro a casa, lascio il mio zaino in camera e corro a casa di jughead.

Busso.
Nulla.
Busso un'altra volta.
Nulla.
Busso ancora ma tanto forte da buttare quasi giù la porta.

Mi apre l'uomo che avevo visto litigare con Jughead quando sono arrivata a Riverdale, nonché suo padre.

<E tu chi sei? E perché mi hai svegliato?> mi chiede l'uomo ancora mezzo addormentato. Ha la voce impastata, ma non credo solo dal sonno...

Guardo l'orario. Ormai è primo pomeriggio.

Si è svegliato ora?
Bah.

<Salve signor Jones, sto cercando Jughead, è in casa?> chiedo cordialmente io.

<Jugheaddd> urla lui tenendo i suoi occhi nei miei. Inquietante.
Nessuna risposta.

<Magari è a scuola.> propone.

Eh beh, perché dovrei cercarlo a scuola se non c'è. Eh beh, mi sembra giusto.

Mi sta guardando in modo strano, ma che vuoi?

<Senti ma tu sei?> mi chiede.

Ops, non mi sono nemmeno presentata.

<Ops, che sbadata. Betty Cooper, è un piacere conoscerla.> dico porgendo la mano che lui prontamente afferra.

<FP.> dice con un sorrisino dolce, mi ricorda Jug.

Sono molto simili, devo ammettere.

<Cooper eh?> mi chiede con un sorriso beffardo.

Distant - Bughead Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora