33. CREDERE IN NOI

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Betty.

7.00

Che un'altra giornata orribile abbia inizio!

Odio il martedì, a scuola ci sono lezioni noiosissime, tipo le ultime due matematica... il mio desiderio di morire, al solo pensiero, è alle stelle.

Scendo le scale cercando di togliermi dalla testa quel demone di nome matematica e mi dirigo in cucina per fare colazione.

<Buongiorno Elizabeth, dormito bene?>. Mi chiede mia madre con un sorriso a 32 denti.

Fa così quando mi deve dire qualcosa di brutto, o meglio, qualcosa che mi farà arrabbiare. E, come sempre, mi inquieta da morire.

<Mamma mi devi dire qualcosa?> taglio corto e la vedo incupirsi.
Boom, beccata. Avevo ragione.

<So che, ceh, delle voci mi hanno detto che hai conosciuto Jughead Jones...non è proprio un ragazzo che mi fa impazzire quindi per favore stacci lontana>

Oh, mamma, tranquilla.
Non sara' un problema ...

<Perché me lo stai dicendo mamma?>
Non ho problemi a stargli lontana ma ora sono curiosa di sapere il perché...

<Ehm...non è importante il perché, tu fallo e basta.>
Strano...

Annuisco e salgo in camera mia. Ecco un motivo in più per stargli lontano. Grazie mamma!

Mi vesto velocemente, mi metto un filo di mascara ed esco di casa.
All'entrata di scuola, come ogni mattina, c'è Veronica.

<Ehi, B. Che mi racconti, amica mia?> mi abbraccia.

Avrei tante cose da raccontarle, ma la campanella della prima ora me lo impedisce.

Entro in classe parlando con la mia amica.

Do una rapida occhiata entrando e mi sento i suoi occhi addosso.
Jughead Jones, perché mi fissi. Aiuto, lo odio.

Noto sul mio banco una lettera bianca, con scritto sopra "Elizabeth Cooper" in bella grafia. Veronica mi guarda come per dire "su perche non la apri?".

La prendo e me la rigiro tra le mani. Piano piano apro la busta.

<Signorina Cooper, signorina Lodge, sedetevi per favore.> ci richiama il professore.

Chiudo di scatto la lettera, annuisco e la butto nello zaino.

<La leggo a casa.>sussurro a Veronica che mi guardava con sguardo interrogativo.

Chissà chi l'ha scritta...

La giornata per fortuna passa velocemente, per fino le due ore di matematica sono passare in un attimo.

<Ti chiamo dopo!> dico a V prima di salutarla per dirigermi verso casa.
In men che non si dica sono di nuovo a casa.

Saluto velocemente mia mamma e corro in camera mia.

Appoggio la cartella sul divano e la apro: no, no, no.

Non ci credo: la bottiglietta si è aperta e l'acqua è fuoriuscita bagnando tutti i miei libri.

Li tiro fuori uno ad uno e li appoggio sulla finestra per fargli asciugare dal sole.

Saranno tutti rovinati!

Che giornata, ragazzi, che giornata...

In fondo a tutto, trovo la lettera. Credo sia un miracolo: è bagnata solo un po' in un angolo in basso.

Finalmente, dopo ore di attesa e curiosità, comincio a leggerla.
C'è una lettera alla fine, credo sia la firma...

Per fortuna le ultime due frasi sono sbavate, ma leggibili, ma la piccola lettera in fondo, e irriconoscibile.

Ma tanto non serve.
So già chi l'ha scritta.
Possibile che sia stato così dolce?

Non mi aveva mai scritto nessuno una cosa così carina...

Una lacrima di gioia riga il mio viso.
Prendo il telefono e lo cerco nella rubrica.

Non sono mai stata così felice!

<Anche io non riesco ad immaginare un futuro distante da te, Archie.>

____

Ve lo aspettavate?
Archie cosa farà secondo voi?
Scoprirete tutto nel prossimo capitolo!
Bacioni.
-Sof 🌻

Distant - Bughead Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora