29th July 1991 - Primo anno
Quella mattina mi alzai con il sorriso stampato sul volto, era il mio undicesimo compleanno. La mia tradizione di compleanno era indossare tutto il giorno l'unica cosa che mi era rimasta di mio padre: una t-shirt a righe nere e grigie con le sue iniziali, R.A.B., ricamate in verde sul taschino. Era enorme e spesso la usavo come pigiama per sentirlo vicino a me. Con quella maglietta scesi per fare colazione e trovai la mamma ai fornelli. Appena mi vide, lasciò la pentola che stava usando per cucinare, e venne a darmi un bacio sulla guancia.
-Buongiorno tesoro, tanti auguri!- Mi disse prima di tornare a controllare il bacon.
-Grazie mamma- Lei era una donna bellissima, alta con i capelli rossi e gli occhi verde smeraldo. Quello che in pochi sapevano era che era malata, lo sapevano solo i parenti stretti, era una malattia terminale che le era stata diagnosticata pochi mesi prima e non c'era cura, aveva ancora qualche anno a sentire i medici.
Appena mi sedetti al tavolo per mangiare la mie uova qualcosa attirò la mia attenzione fuori dalla finestra. C'era un gufo dal piumaggio marrone tendente al rosso con due enormi occhi azzurri che portava una lettera nel becco che in quel momento stava picchiando sul vetro della cucina. Senza dire niente a mia madre andai ad aprire la finestra e l'uccello volò fino a posarsi sul tavolo accanto al mio piatto. Sedendomi gli diedi un pezzo di bacon e lui fece cadere la lettera.
Miss T. Black
Church Avenue, 28
Beckenham
Londra-Mamma?- mia madre, che non aveva notato nulla fino a quel momento, si voltò verso di me con in volto un'espressione spaventata alla vista del gufo.
-Manda via quell'uccello!- gridò. Il gufo finì il pezzo di bacon che gli avevo dato e volò fuori dalla finestra. Stavo per aprire la lettera quando qualcuno suonò il campanello.
-Tesoro, so che è il tuo compleanno, ma puoi andare a vedere chi è? Altrimenti rischio di bruciare le salsicce- Mi alzai e andai ad aprire la porta. Davanti a me c'erano due uomini.
Un signore parecchio anziano. Portava degli strani occhiali a mezzaluna dietro cui si nascondevano due occhi azzurri. Aveva barba e capelli bianchi molto lunghi e legati. Ma la cosa più strana di quell'uomo erano i vestiti. Portava uno strano completo colori porpora con un lungo mantello dello stesso colore.
L'altro era molto più giovane, sui trent'anni, aveva capelli biondi sporco e una cicatrice sul volto. Aveva gli occhi azzurri e indossava abiti molto larghi. Sarebbe dovuto sembrare spaventoso con quel aspetto trasandato, eppure qualcosa nel suo sorriso lo faceva sembrare un tipo amichevole.
-Salve signori, posso aiutarvi?- chiesi educatamente.
-Lei è la signorina Taylor Black?- chiese l'uomo anziano. Io annuì con la testa. In quel momento arrivò anche mia madre.
-E suppongo che lei sia la madre, la signora Marika Martin, corretto?- Mia madre fece un cenno col capo. Lo strano uomo tornò a guardarmi.
-Bene, vedo che ha ricevuto la sua lettera- Io rimasi in silenzio, non sapendo come comportarmi in quella situazione.
-Sono Albus Silente, il preside di Hogwarts. E questo è Remus Lupin, un vecchio amico di tuo padre.- guardai l'altro uomo sgranando gli occhi per lo stupore.
-Molto piacere- disse. In volto aveva un sorriso gentile.
-Sono venuto per spiegarvi come funziona la nostra scuola, possiamo entrare?- chiese Silente e mia madre li fece accomodare in salotto.
-Signorina Black, vuole cortesemente leggere la sua lettera ad altra voce?- Disse il preside, io annuì e aprì la busta.
Preside: Albus Silente
(Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Mago, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, Confed. Internaz. dei Maghi)
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A Black's story
FanfictionCopertina di @_ilMoro_ - in revisione- Cosa sarebbe successo se Regulus Black, fratello di Sirius, avesse avuto una figlia appassionata di Quidditch della stessa età di Harry e con Remus Lupin con padrino? Dal libro: -Sono Albus Silente, il presid...