The Goblet Fire

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3rd September 1994 - Quarto anno
Alla prima lezione di DAO di quell'anno mi sedetti con Talbott in seconda fila, al nostro solito posto. Dopo poco arrivò Malocchio.
-Alastor Moody. Ex auror, scontento del ministero e nuovo insegnate di difesa contro le arti oscure. Sono qui perchè me l'ha chiesto Silente, fine della storia, addio, ciao. Ci sono domande?- Io lanciai un'occhiata a Talbott. Dopo questa presentazione i miei sospetti su Moody aumentavano, per non parlare del fatto che furono confermati dopo quella lezione.
-Quando si tratta delle arti oscure, io credo in un approccio pratico, ma prima, chi sa dirmi quante sono le maledizioni senza perdono?- chiese.
-Tre, signore.- disse Hermione mentre malocchio si girava verso la lavagna.
-Perchè si chiamano così?- chiese iniziando a scrivere.
-Perchè sono imperdonabili, l'uso di una di queste...- rispose Hermione.
-...ti procura un biglietto di sola andata per Azkaban, esatto.- disse sembrando quasi infuriato.
-Per il ministero siete troppo giovani per conoscerne gli effetti, non sono d'accordo!- disse tirando un pugno sulla cattedra e facendoci trasalire tutti. Un auror che si metteva a insegnare a un gruppo di quattordicenni le maledizioni senza perdono, che poi Fred e George non mi venissero più a parlare di teorie del complotto.
-Dovete sapere che cosa affrontate, dovete essere preparati, dovete trovare un posto per la gomma da masticare che non sia sotto al banco. Signor Finnegan!- tuonò.
-Wow, non ci credo. Il vecchio pazzo può vedere dietro la testa.- disse Seamus a bassa voce mentre Moody gli tirava il gesso con cui stava scrivendo.
-E anche ascoltare attraverso le aule.- disse Moody.
-Allora, quale maledizione vediamo per prima? Weasley!- disse.
-Si?- chiese Ron quasi tremando.
-In piedi!- Ron si alzò titubante.
-Dicci una maledizione.- disse Moody.
-Beh, mio padre me ne ha spiegata una, la maledizione imperius.- disse Ron evitando di guardarlo negli occhi.
-Ah si, quella ha procurato al ministero non pochi dolori qualche anno fa. Forse questo ve ne mostrerà la ragione.- disse andando a prendere una specie di ragno da un barattolo.
-Imperio- disse. Il ragno saltò sul primo banco, poi in testa a qualche studente mentre Malocchio se la rideva.
-Cosa devo fargli fare ora? Saltare dalla finestra? Affogarsi?- disse mentre assumeva un tono sempre più cupo per poi riportare il ragno da se.
-Schiere di streghe e di maghi hanno ammesso di aver eseguito gli ordini di voi-sapete-chi, perché? Perché sotto effetto della maledizione imperio, ma questo è il punto. Come li scoviamo i bugiardi?- disse. Con del veritaserum? Legilimanzia? Estraendo i ricordi per vederli in un pensatoio? Di certo non con la tortura. Pensai. Dubito che gli auror siano autorizzati a usare la maledizione cruciatus sui possibili mangiamorte.
-Un'altra. Longbottom, dico bene?- disse Moody mentre Neville alzava la mano.
-La professoressa Sprite mi dice che tu hai attitudine per erbologia.- disse Maloccio tentando di confortarlo.
-C'è la maledizione cruciatus.- disse il ragazzo con un filo di voce mentre Moody lo incitava ad avvicinarsi alla cattedra.
-Crucio.- disse e il ragno iniziò a controrcersi emettendo dei versi di dolore. Moody rideva mentre Neville guardava sempre più a disagio.
-Basta, la smetta! Non vede che lo sta facendo soffrire?- urlai al professore alludendo all'espressione di Neville. Moody prese il ragno e lo poggiò sul mio libro.
-Forse tu puoi dirci l'ultima maledizione signorina Black, so che tuo padre e tuo zio la conoscono.- lo guardai piena di rabbia rifiutandomi di rispondere.
-No? Avada kedavra!- disse. Dalla bacchetta gli uscì un lampo di luce verde e il ragno si ammollò sul mio libro. Vidi Harry che stava fissando il povero animale.
-L'anatema che uccide. La maledizione a cui solo una persona è sopravvissuta, ed è in questa stanza.- disse malocchio andando davanti a Harry. Ebbe un tic alla testa e bevve subito dalla sua fischetta. A fine lezione stavo parlando con Talbott quando vidi Neville fissare una finestra, si vedeva che non stava bene.
-Ehi Neville, è tutto ok?- chiesi prima che arrivasse Malocchio.
-Figliolo, stai bene?- Neville lo guardò e annuì.
-Vieni, prendiamo una tazza di te, voglio mostrarti qualcosa.- disse per poi tornare verso il suo studio.
-Neville, non andare se non vuoi.- gli dissi. Malocchio mi sentì e mi rifilo un'occhiata omicida, ma non disse niente. Ormai ero sicura che quell'uomo nascondesse qualcosa, mi chiedevo se Silente sapesse quello che ci insegnava il suo nuovo professore. Arrivò mercoledì e diedi ai gemelli la pozione. Entrammo in sala grande dove molti studenti stavano osservando quelli che mettevano il proprio nome nel calice. Vidi Cedric mettere il suo nome nel calice per poi sorridermi prima di andare via.
-Eh eh ehiii! Siii!- disse Fred decidendosi a far vedere a tutti la mia opera. tutti i Grifondoro e i Tassofrasso nella sala applaudirono perché erano a conoscenza della mia pozione.
-Ebbene si ragazzi, l'ho fatta. Preparata fresca fresca questa mattina.- dissi.
-E non funzionerà.- disse Hermione.
-E di un po', perché no Granger?- chiesi mentre io e i gemelli ci sedevamo accanto a lei.
-La vedete quella?- disse Hermione indicando un cerchio di fuoco attorno al calice.
-Quella è una linea dell'età. L'ha tracciata Silente in persona.- disse.
-E allora?- disse Fred.
-E allora, Silente non può farsi ingannare da un trucco patetico, scemo e balordo come la pozione invecchiante.- disse.
-È proprio per questo che è geniale.- disse Fred.
-Perchè è patetico, scemo e balordo.- disse George per poi alzarsi insieme al fratello.
-Sicura che non la vuoi anche tu, Taylor? Potresti partecipare al torneo e poi ce l'hai preparata tu.- chiese Fred.
-No, la gloria eterna l'ho già guadagnata nel Quidditch a differenza vostra.- risposi facendo ridere tutti.
-Ok va bene. Pronto Fred?- disse George.
-Pronto George.- rispose Fred.
-Alla salute!- dissero in coro per poi bere la pozione. Saltarono dentro al cerchio di fuoco e non successe niente.
-Si!- dissero in coro battendosi il cinque. Poi misero i nomi nel calice e non successe niente.
-Si!- dissero ancora una volta. Poi arrivò il disastro. Dal calice uscirono delle fiamme che li spinsero davanti a me sputando i loro biglietti. Poi gli crebbero barba e capelli bianchi.
-Avevi detto che avrebbe funzionato.- dissero tirandomi a terra con loro.
-Avevo detto che se non avessi sbagliato avrebbe funzionato.- dissi.
-E allora hai sbagliato.- dissero insieme e poi iniziammo a rotolarci per terra insieme.
-Botte, botte, botte.- iniziarono a dire tutti ma poi entrarono Krum e Karkaroff in sala. Krum mise il suo nome nel calice e poi uscì dopo aver lanciato uno sguardo ad Hermione. La sera del giorno dopo venimmo chiamati tutti in sala grande per la nomina dei campioni. Dopo Fleur Delacoure e Viktor Krum mancava solo il campione di Hogwarts. Un biglietto, che si pensava fosse l'ultimo, uscì dal calice.
-Cedric Diggory!- gridò Silente mentre il neo-capitano della nostra squadra si dirigeva verso la porta dove erano andati gli altri due campioni.
-Eccellente. Ora abbiamo i nostri tre campioni, ma alla fine solo uno passerà alla storia. Solo uno solleverà questo calice dei campioni, questo cratere della vittoria, la coppa tremaghi!- disse mentre il signor Crouch scopriva la coppa. Il calice di fuoco però non aveva ancora finito e il volume delle fiamme blu aumentò. Dopo qualche secondo di panico sputò l'ultimo biglietto, il meno aspettato. Silente lo lesse.
-Harry Potter?- bisbigliò.
-Harry Potter!- gridò e nessuno su mosse. Dopo un po' Harry si fece avanti nella sala grande con un'espressione in volto stupita e sconcertata quanto quella degli altri presenti. C'era chi lo insultava o chi si limitava a stare zitto. I professori seguirono i campioni e noi tornammo alle nostre sale comuni, ma prima di uscire dalla sala grande sentì uno sguardo su di me. Mi girai, era Moody.

A Black's storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora