Taylor's Halping Hand

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20th December 1997 - Settimo anno
Io e l'intero ES ci eravamo trasferiti nella stanza delle necessità su suggerimento di Piton. Lì eseguivo la mia missione di quell'anno, cioè allenare gli studenti a difendersi. Infatti quell'anno in difesa contro le arti oscure non c'era molto di difesa, e la guerra stava incombendo su di noi, tutti dovevano sapersi difendere. I fratelli Carrow e i mangiamorte Serpeverde erano onnipresenti, ci controllavano qualunque cosa facessimo o dicessimo, se venivamo trovati a fare qualcosa che non gli andava a genio ci mettevamo in punizione. Piton aveva ragione, all'inizio mi assegnavano punizioni classiche come un giro nella foresta proibita di notte alla ricerca di chissà quale creatura o pulizia di calderoni per un mese, ma ultimamente mi ritrovavo nei sotterranei appesa per i polsi con i miei amici mentre Flich e la sua gatta ci guardavano compiaciuti. Anche Ginny, Neville e Talbott spesso mi facevano compagnia nei sotterranei ultimamente ma non mi dava fastidio se sapvo di aver messo a tacere una Serpe o aver sfidato i Carrow. Le notizie del mondo esterno arrivavano principalmente da Abeforth e i membri dell'ordine con cui entravamo in contatto, come Kingsley o Remus e Tonks dalle lettere che ricevevo mensilmente. La situazione non era per niente a nostro favore, i membri dell'ordine rimasti si nascondevano, per lo più aiutavano mezzosangue o nati babbani a nascondersi dal ministero, avevo offerto a Kingsley Grimmauld Palace come rifugio una volta rinnovati gli incanti fidelio. Tonks era al quinto mese di gravidanza e sapevo che Remus qualche giorno dopo aver parlato con me era tornato da lei. Loro figlio sarebbe stato un maschio e l'avrebbero chiamato Ted Remus Lupin, come il padre di Tonks. 

Mi svegliai presto quella mattina nella stanza delle necessità e feci alzare gli altri per esercitarci prima dell'inizio delle lezioni. Neville era andato da Abeforth per prendere la colazione.
-Bene ragazzi, al bagno ci andrete dopo a meno che non stiate morendo. Ora ci dobbiamo esercitare, quindi dopo colazione tenente pronte le bacchette.- dissi mentre gli altri ragazzi aiutavano Neville a far entrare i piatti di pane raffermo e marmellata preparati da Abeforth che mangiavamo ogni mattina da settimane. Saranno state le sei e mezza del mattino e noi ci svegliavamo all'alba per esercitarci.
-Bene, avete finito tutti?- chiese Ginny. Tutti si alzarono e presero in mano le bacchette.
-Bene, formate delle coppie ed esercitatevi con gli incantesimi provati ieri- tutti cercarono un compagno e iniziarono a provare a lanciarsi schiantesimi e a difendersi evocando gli scudi.
-Molto bene, Neville, prova a essere più convinto, ne vedrai i risultati.- dissi passando accanto al Grifondoro che faceva coppia con Ginny.
-Ottimo Ginny- dissi alla rossa.
-Alfred, pianta bene i piedi a terra quando lanci lo schiantesimo, altrimenti perderai l'equilibrio e diventerai vulnerabile- dissi al mio protetto Tassofrasso che faceva coppia con una giovane Corvonero.
-Bene ragazzi, quando avete tempo continuate a provare da soli, stiamo andando molto bene, domani sera faremo una sfida di duelli.- dissi richiamando l'attenzione generale. Poi facendomi più cupa mi decisi a completare la missione affidatami da Piton qualche settimana prima. Non avevo trovato il coraggio per insegnare agli altri quell'incantesimo, infatti continuavo a rimandare ma la sera prima Piton mi aveva detto che se non glielo avessi insegnato io lo avrebbero fatto i Carrow.
-Ora vi devo insegnare un incantesimo che vi sarà utile se inizierà una guerra.- feci una pausa cercando di farmi tornare in mente le parole di Piton.
-Vedete i mangiamorte non avranno pietà in un duello, non risparmieranno i più piccoli se si interporranno fra loro e i loro obbiettivi, ci uccideranno senza scrupoli anche se siamo solo degli studenti. Quindi vi insegnerò questo incantesimo che provoca dei tagli alla vittima curabili solo con un contro-incantesimo specifico che solo io e pochi altri conosciamo.- spiegai con una faccia cupa.
-Ora però non voglio insegnarvelo contro la vostra volontà come è stato fatto con me, quindi chiedo a chi è disposto a imparare questo incantesimo di fare un passo avanti.- dissi aspettandomi che tutti rimanessero fermi. Neville fece per primo un passo avanti, venne seguito da Ginny e da molti altri, alla fine tutti erano disposti a impararlo.
-Ragazzi se non volete, non siete costretti- ripetei.
-Taylor come hai detto siamo in guerra e se non li uccidiamo lo faranno loro- disse Ginny. Talbott mi mise una mano sulla spalla in segno di conforto.
-Bene, sono le sette di mattina, la prima lezione inizia fra un'ora e mezza. Abbiamo abbastanza tempo per imparare la formula e il movimento del polso, poi da questa sera inizieremo a lavorare sulla potenza.- spiegai. Presi la bacchetta e richiamai i manichini di paglia che avevo usato durante i miei allenamenti con Piton.
-Mettetevi dietro di me- dissi prendendo la bacchetta e puntandola contro il manichino più vicino.
-Sectumsempra- dissi chiaramente, una luce argentea uscì dalla mia bacchetta e il manichino cadde a terra con il sacco pieno di paglia ora stracciato.
-Ora formate tre file, una per ogni manichino e lanciate l'incantesimo. Avete visto tutti il movimento del polso e tutti avete sentito la formula- dissi spostandomi fra i primi due ragazzi delle file.
-Concentratevi sul manichino, se doveste per sbaglio colpire qualcun'altro lasciate fare a me- dissi.
-Sectumsempra- dissero in coro i primi tre ragazzi. I manichini rimasero illesi.
-Ok, avrei dovuto immaginarlo. Vedete questo è un incantesimo oscuro e perché funzioni dovete fare appello alla parte oscura che risiede in voi. Perché funzioni dovete volerlo.- spiegai mentre tutti mi guardavano.
-Provate a pensare alla persona che odiate di più, e con odio intendo magari desiderio di vendetta, ma non per avervi messo in ridicolo in classe o perché un professore vi ha dato un voto più basso di quello che vi aspettavate, deve essere odio vero. La persona che mi ha insegnato questa maledizione mi ha detto che se non avessi imparato questo avrei dovuto usare le maledizioni senza perdono e io pensavo a quello per imparare a lanciarlo- mi fermai un'attimo.
-Pensavo? Perché ora a cosa pensi?- chiese un Corvonero del quinto anno.  -Prima, come vi ho detto, pensavo al fatto che altrimenti avrei dovuto imparare le maledizioni senza perdono. Ora è diverso, la mia potenza in questo incantesimo è aumentata da quando Bellatrix Leastrange si è portata via una persona a me molto cara, a quando ho scoperto che è stata lei ad aver consegnato mio padre a Lui, ora quando devo lanciare questo incantesimo penso a lei, a tutto l'odio che provo- dissi abbassando lo sguardo, cercando di essere onesta. Talbott si fece avanti, guardò il manichino e sfoderò la bacchetta.
-Sectumsempra- sussurrò. Il manichino si riempì di tagli. I ragazzi riformarono la fila e uno alla volta colpirono il manichino tagliandolo.
-Siete stati tutti molto bravi. Possiamo riprovarlo questa sera. Avete qualche domanda sulla teoria di questo incantesimo prima che andiamo a lezione?- chiesi mentre tutti si disponevano a mezzaluna attorno a me.
-Si, io avrei una domanda- chiese Alfred mettendosi davanti a tutti.
-Dimmi pure-
-Perché questo incantesimo non fa parte delle maledizioni senza perdono? Infondo serve per uccidere la gente- chiese il ragazzino Tassofrasso.
-Semplicemente perché non è un incantesimo registrato. È stato inventato da un mangiamorte e solo loro, io e l'ordine ne siamo a conoscenza. Se portate una persona con tagli provocati da questo incantesimo al San Mungo non saranno in grado di curarla perché non conoscono il contro incantesimo, noto anche come il canto della fenice, bisogna cantare una serie di incantesimi per far rimarginare le ferite. Si chiama così perché la vittima, in uno stato di delirio, affermerebbe di sentir cantare una fenice.- spiegai.
-Ma non è una contraddizione? Un incantesimo così oscuro che ha un contro-incantesimo così affascinante, verrebbe quasi da dire che il mangiamorte non sia una persona così oscura.- chiese il ragazzino.
-Una persona saggia una volta ha detto che il mondo non è diviso in bene e male, in mangiamorte e non. Ognuno deve scegliere costantemente se ascoltare il suo lato oscuro o no, basta che scegliate saggiamente.- dissi pensando a quello che mi aveva detto Harry di Sirius quell'estate.
-Su andiamo in classe, hop hop!- dissi smorzando il clima serio che si era creato facendo uscire tutti.

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