Death is Here

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2nd May 1998 - Settimo anno
Mi appostai sul molo dietro una barca trasformata in volpe.
-Avete compiuto magie straordinarie con quella bacchetta, mio signore, e solo nelle ultime ore- disse Piton rigido a Voldemort.
-No, io sono straordinario ma la bacchetta mi resiste.- vidi le sagome del trio fuori dalla capanna.
-Non c'è bacchetta più potente, Ollivander stesso lo ha detto. Stanotte, quando arriverà il ragazzo, la bacchetta non fallirà ne sono sicuro, risponde a voi e a voi solo.- Voldemort era a un palmo dal volto di Piton e il suo serpente gli girava intorno.
-Davvero?- bisbigliò l'altro spostandosi da Piton.
-Mio signore...- Piton aveva capito qualcosa che a me sfuggiva.
-La bacchetta risponde veramente a me? Sei un uomo intelligente Severus, di certo devi saperlo. In chi è riposta la sua lealtà?- disse prendendo a girare intorno a Piton.
-In voi, ovviamente mio signore- rispose Piton convinto.
-Forse la bacchetta di Sambuco non può servirmi adeguatamente perchè io non sono il suo vero padrone. Essa appartiene al mago che ha ucciso il suo ultimo proprietario- Voldemort smise di parlare. Quindi dato che Piton aveva ucciso SIlente, doveva morire.
-Tu hai ucciso Silente, Severus. Finchè vivi la bacchetta non può essere veramente mia. Sei stato un servo bravo e fedele Severus, ma solo io posso vivere per l'eternità- Voldemort rimase in silenzio.
-Mio signore...- il signore oscuro agitò la bacchetta e un taglio comparve sul collo di Piton, lui cadde a terra.
-Nagini, uccidi- il serpente colpì Piton al collo per tre volte e poi lui e il suo padrone si smaterializzarono. Il trio andò da Piton e lo raggiunsi con loro. Misi una mano sulla ferita del professore e Harry si mise accanto a lui insieme a me. Piton cercò di parlare. Harry si chinò. Piton lo afferrò per il bavero e lo tirò a sé. Un terribile gorgoglio, un rantolo uscì dalla sua gola.
-Prendi... Prendi...- Qualcosa di diverso dal sangue colava da Piton. Era azzurro-argento, né liquido né gassoso, e usciva dalla bocca, dalle orecchie, dagli occhi; Harry capì che cos'era, ma non sapeva che fare... Hermione gli ficcò tra le mani una fiala, apparsa dal nulla. Con la bacchetta, Harry vi spinse dentro la sostanza argentea. Quando la fiala fu piena fino all'orlo, e in Piton sembrava che non ci fosse più sangue, la sua presa sui vestiti di Harry si allentò.
-Guar...da...mi- sussurrò. Gli occhi verdi incontrarono i neri, Piton, che aveva sempre amato Lily voleva guardare i suoi occhi un'ultima volta.
-Andate, vai al pensatoio.- dissi a Harry. Quando rimasi sola nella stanza incontrai gli occhi di Piton che era ancora vivo.
-Ora, professore deve lasciarmi entrare nella sua mente per trovare le pozioni curative che so che ha preso. Legilimens- vidi Piton arraffare delle fialette e mettersele nella tasca interna del mantello. Uscì dalla sua mente e presi le fialette.
-Antidoto al veleno, corroborante, rimpolpasangue.- gliele versai in bocca una alla volta.
-Non serviranno a niente se non mi chiudi la ferita- mi disse dopo la terza pozione corroborante di fila. Gli lanciai tutti gli incantesimi curativi che conoscevo ma la ferita non si chiudeva.
-Niente da fare- dissi. Iniziai a pensare al da farsi quando una fiamma rossa si accese poco lontano da noi, era Faweks.
-Ma si, certo, le lacrime della fenice sono curative. La fenice di Silente si deve essere affezionata a lei durante la sua permanenza nel suo studio.- la fenice si avvicinò a Piton e gli versò delle lacrime sulla ferita. In poco tempo quella si era rimarginata.
-Professore, si smaterializzi a casa sua. Verrò da lei una volta che tutto sarà finito. Per ora non è sicuro per lei qui dato che sia i mangiamorte che l'ordine la vogliono morto.- lui annuì e si smaterializzò.
-Avete combattuto con valore, ma invano.- la voce di Voldemort era tornata.
-Ogni goccia di sangue magico versata è uno spreco, pertanto ordino alle mie forze di ritirarsi. In loro assenza, disponete i vostri morti con dignità. Harry Potter, ora mi rivolgo direttamente a te. Questa notte hai permesso che i tuoi amici combattessero e morissero per te piuttosto che venire ad affrontarmi di persona, non c'è disonore più grande. Raggiungimi nella foresta proibita e affronta il tuo destino, se non lo farai io ucciderò ogni uomo, donna o bambino che cercherà di nasconderti a me- una volta che smise di parlare montai in sella alla mia Nimbus e volai verso la sala grande. Quando varcai la soglia avevo già la scopa in tasca, e per fortuna perchè quello che vidi mi lasciò senza fiato. File di persone erano distese a terra senza vita o quasi. Il primo grande dolore arrivò quando vidi un gruppo di persone dai capelli rossi attorno a un corpo. Andai da loro e identificai il cadavere come quello di Fred. Caddi in ginocchio in lacrime accanto al corpo del mio migliore amico.
-Fred... Freddie... svegliati, ti prego- realizzai che non avrei mai più sentito la sua risata, che non avrei mai più fatto e progettato scherzi con lui, che non avremmo mai più preso in giro Flich insieme. Mi alzai e abbracciai George, anche lui grondante di lacrime.
-Taylor... c'è una cosa che devi vedere- disse Talbott prendendomi per un polso anche lui piangendo. Qui arrivò il secondo colpo. Bellatrix non mentiva, Remus e Tonks giacevano sul pavimento uno accanto all'altro.
-No!- gridai in preda alla rabbia.
-Non è vero!- corsi ai loro corpi cadendo in ginocchio.
-Remus... Remus svegliati! Me lo avevi promesso! Mi avevi promesso che saremmo stati una famiglia!- mi sfogai sul petto immobile del mio padrino.
-Remus torna indietro, torna da me, da tuo figlio! Remus, pensa a Teddy!- Talbott mi mise un braccio attorno alle spalle.
-Remus, Tonks, vi prometto che lo proteggerò, che avrò cura di lui. Gli racconterò chi erano i suoi genitori- sussurrai sul petto di Remus. Avvicinai le loro mani, per farli stare insieme anche nella morte e mi gettai fra le braccia di Talbott. Dopo un'ora di lacrime versate ero in uno stato di indifferenza al mondo totale. Volevo farlo fuori, volevo uccidere Voldemort, ma quello non era compito mio.
-Tal, io giuro che se dovessimo perdere questa battaglia, guiderò la resistenza, combatterò contro di loro fino al mio ultimo respiro.- surrurrai al mio ragazzo. Sentimmo delle voci fuori dalla scuola e tutti ci precipitammo in cortile. Voldemort era a capo del gruppo e Hagrid teneva in mano un corpo, aveva o sguardo vuoto. Mi guardai intorno, vidi Ron ed Hermione ma non Harry. Era successo, lui era morto come aveva detto Silente, ora spettava a noi mettere fine alla guerra, e per farlo bisognava uccidere il serpente.
-Harry Potter è morto!- annunciò Voldemort ridendo.
-No!- Ginny iniziò a correre verso di lui ma venne fermata dal padre.
-Stupida ragazza, Harry Potter è morto. Da oggi in poi riporrete la vostra fiducia in me.- poi si volse verso i suoi mangiamorte.
-Harry Potter è morto!- tutti si misero a ridere.
-Adesso è il momento di schierarvi, venite avanti e unitevi a noi, o morirete- si rivolse di nuovo a noi.
-Draco- chiamò Lucius.
-Vieni- lo chiamò la madre. Draco era accanto a me.
-Draco, non farlo. Abbiamo fatto tutte le ronde insieme quest'anno e so che non sei chi vuoi far credere di essere, non sei come loro. Non hai avuto scelta fino ad ora, ma adesso puoi scegliere la cosa giusta, resta con noi a combattere fino alla fine, loro finiranno ad Azkaban ma tu puoi rifarti una vita.- gli presi il polso per farlo voltare verso di me.
-Draco non ascoltarla, sei un Malfoy, vieni con la tua famiglia.
-Mai- bisbigliò.
-Mai! Mi avete fatto fare una vita di merda, prefersco morire combattendo per gli ideali in cui credo che nelle cavolate che mi avete detto fin da piccolo, io vi odio!- gridò con più forza. Guardai Lucius e ghignai.
-Combattiamo fianco a fianco cugino?- chiesi al biondo.
-Combattiamo fianco a fianco cugina- Voldemort ci guardava. Poi si fece avanti Neville.
-Ah, beh devo dire che speravo di meglio, come ti chiami ragazzo?- disse il signore oscuro mentre la sua armata iniziava a ridere.
-Neville Longbottom- rispose tenendo in mano il cappello parlante.
-Bene Neville, sono certo che troveremo un posto per te nei nostri ranghi.- disse Voldemort zittendo i suoi mangiamorte.
-Vorrei dire una cosa- disse il ragazzo.
-Bene Neville, sono sicuro che saremo tutti affascinati nel sentire quello che hai da dire.- disse il signore oscuro infastidito.
-Non importa che Harry sia morto- iniziò il Grifondoro.
-Lascia stare Neville- disse Seamus cercando di fermarlo ma ottenendo il risultato opposto.
-La gente muore tutti i giorni: amici, familiari, si abbiamo perso Harry stanotte ma lui è ancora con noi, qui dentro- disse indicandosi il cuore.
-E così Fred- disse guardando George.
-E Remus, Tonks- disse guardando me.
-Tutti loro non sono morti invano, ma tu lo sarai- disse guardando Voldemort che rideva.
-Perchè tu ti sbagli, il cuore di Harry batteva per noi, per tutti noi, non è finita!- sfoderò la spada di Grifondoro dal cappello e il corpo di Harry si mosse. Si rialzò il piedi e puntò la bacchetta su Voldemort. La battaglia era ricominciata.

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