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28th October 1994 - Quarto anno
Le settimane seguenti furono un inferno, almeno per Harry. La gente aveva iniziato a portare spille che lo sminuivano e tutti credevano che fosse stato lui a mettere il suo nome nel calice, ma non io. La sua espressione era troppo stupita quando il suo nome era uscito dal calice. Scrissi a Remus e Sirius dicendogli che io credevo a Harry a differenza di tutta la scuola, dalla risposta che ricevetti capì di averli aiutati a credere anche loro anche se questo fatto rimaneva implicito. Poi decisi di cercare Harry. Volevo parlargli, insomma fargli sapere che qualcuno lo sosteneva. Trovai Ron in cortile.
-Ciao Ron, non è che sai dov'è Harry?- gli chiesi.
-Io con quel traditore non ci parlo, comunque è là- disse indicando Harry seduto davanti alla bacheca di quidditch. Andai da Harry e mi sedetti accanto a lui.
-Ciao Harry.- gli dissi.
-Perché non porti anche tu una spilla? Erano finite?- mi chiese senza guardarmi.
-Harry cosa ti ho detto l'ultima volta che abbiamo parlato in questo posto?- dissi mentre mi sedevo sul muretto con la testa appoggiata alle ginocchia.
-Era il secondo anno, giusto? Mi hai detto che non credevi fossi l'erede di Serpeverde, e con questo?- disse.
-Beh sono qui perché ti credo Harry. Non hai messo tu il tuo nome nel calice, eri troppo sorpreso per star fingendo quando Silente ha estratto il tuo nome.- gli dissi.
-A parte Felpato sembri essere l'unica che mi crede. Hermione mi è rimasta vicino a differenza di Ron, ma dubito che mi creda.- disse.
-Quindi? Sai già in cosa consisterà la prima prova? Come hai intenzione di affrontarla?- chiesi.
-Beh... no ma questa sera vado da Hagrid, mi hanno detto che vuole darmi un indizio sulla prima prova. Se proprio vuoi aiutarmi ti aspetto alla capanna a mezzanotte, ok?- mi chiese e io annuì. Quella sera andai da Hagrid sotto forma di volpe e trovai lui e Harry che mi aspettavano.
-Ciao- dissi mentre tornavo umana.
-Dai andiamo.- disse Harry.
-Ci state tutti e due sotto il mantello di tuo padre Harry?- chiese Hagrid mentre entravamo nella foresta proibita.
-Si.- rispose.
-Hagrid, ma ti sei pettinato i capelli?- chiesi.
-Beh si, ogni tanto lo faccio.- disse. Poi sentimmo un verso, come un ruggito ma più potente.
-Mettetevi il mantello.- disse Hagrid. Poi si incontrò con madame Maxime e sia io che Harry mettemmo un'espressione disgustata quando si salutarono. Poi Hagrid spostò un ramo e quello che vidimo ci lasciò a bocca aperta. Madame Maxime si avvicinò alla fonte del rumore e Harry ci scoprì la testa.
-Draghi! Quindi è questa la prima prova? Tu scherzi- disse Harry.
-Eddai Harry, sono creature incomprese da tutti. Però devo ammettere che quello spinato è un magnifico cattivone. Il povero Ron è quasi svenuto solo a vedero, sai.- disse Hagrid.
-Cosa? Ron è stato qui?- chiese Harry.
-Si, perchè non te l'ha detto?- chiese Hagrid.
-No, guarda lascia perdere, sembra che stiano divorziando.- dissi io. Dopo poco ritornammo al castello. La mattina dopo eravamo ancora difronte alla teca del Quidditch in cortile a cercare di capire come far passare a Harry la prima prova.
-Taylor, c'è Cedric.- mi disse Harry a un tratto.
-Vuoi dirglielo?- chiesi.
-Beh si, insomma Krum e Fleur lo sapranno già, così avremmo tutti un vantaggio no?- mi disse Harry e andammo insieme da Cedric.
-Ciao Ced.- gli dissi.
-Ehi Taylor, ciao Harry.- disse Cedric alzandosi per parlare solo con noi.
-Senti io ho chiesto di non mettere le spille ma non mi ascoltano.- disse il nostro cercatore.
-Non mi importa delle spille, volevamo parlarti della prima prova.- disse Harry.
-Draghi- aggiunsi io.
-Bisognerà fare qualcosa con i draghi, ne hanno uno per ognuno di noi.- disse Harry per poi andarsene da Ron che era entrato in cortile in quel momento.
-Sei proprio un imbecille, lo sai.- gli disse Harry mentre correvo per andare da lui.
-Tu credi?- rispose Ron freddo.
-Lo so per certo.- rispose Harry. Io volevo fermarlo ma allo stesso tempo volevo vedere come sarebbe andata a finire.
-C'è altro?- chiese Ron.
-Si, sta alla larga da me.- disse Harry.
-Bene.- disse Ron andandosene.
-Perchè così teso Potter?- chiese Draco da sopra un albero.
-Ignoralo.- gli dissi.
-Mio padre e io abbiamo scommesso sai? Per me non duri più di dieci minuti. Lui non è d'accordo. Secondo lui neanche cinque.- disse mentre scendeva e Harry gli si lanciava addosso.
-Non me ne importa un accidente di quello che pensa tuo padre, Malfoy- disse Harry mentre lo raggiungevo.
-Draco, possiamo evitarlo?- dissi.
-Hey cugina, cos'è? Sostieni potteruccio ora? Per fortuna che sei Tassofrasso, come mai non sostieni il tuo cercatore?- presi Harry per il polso e lo trascinai via ma Draco prese la bacchetta.
-E no figliolo- disse Moody trasfigurando Draco in un furetto. Io mi girai e risi.
-Ti insegno io a non fare incantesimi a chi è di spalle.- disse Moody iniziano a farlo levitare.
-Professor Moody!- chiamò la McGonagall.
-Professor Moody, quello è... quello è uno studente?- chiese la capocasa Grifondoro.
-Tecnicamente è un furetto.- rispose Malocchio. La McGonagall fece tornare Draco normale.
-Professor Moody, suppongo che Silente le avrà detto che noi non usiamo più la trasfigurazione per punire gli studenti.- disse per poi mandare via il pubblico.
-Si me l'avrà accennato- disse prima di spostare lo sguardo su Harry e me.
-Potter vieni con me.- disse per poi girarsi verso di me che ero rimasta indietro.
-Anche tu, Black- disse e noi lo seguimmo fino al suo studio. Si tolse la protesi e ci fece sedete su degli sgabelli. Un baule di ferro accanto al professore si mosse e ne uscì un urlo.
-Non vi dico cosa c'è lì dentro, non mi credereste.- disse indicando il baule. Più cose osservavo in quella stanza, più i miei sospetti su Malocchio crescevano. Che senso ha tenere tutte quelle cose da auror se non era più il suo lavoro? Pensai.
-Allora, cosa intendi fare riguardo al tuo drago?- chiese rivolto a Harry.
-Beh ecco pensavo di...- iniziò Harry per poi fermarsi non sapendo cosa dire.
-Ascoltami bene Potter, anche tu Black date che a quanto pare non sai usare il cervello per aiutare il tuo amico. Alla tua età, il tuo amico Diggory trasformava un orologio in un fischietto e gli faceva cantare l'ora. La signorina Delacour, quella è la principessa delle fate, come lo sono io. Parliamo di Krum, la sua testa potrà essere piena di segatura, ma Karkaroff non è così, loro avranno una strategia, e ci puoi scommettere, si baserà sulle capacità del ragazzo.-disse guardando Harry.
-Avanti Potter, quali sono le tue capacità?- disse Moody.
-Quali sono le cpacità di Harry a parte aver sconfitto Voldemort in fasce? A parte aver superato i test e recuperato la pietra filosofale il primo anno? A parte aver sconfitto un basilisco a dodici anni e aver salvato Hogwarts? A parte aver evocato un patronus completo scacciando orde di dissennatori? A parte essere il più formidabile cercatore nella scuola? E lo dico nonostante nel Quidditch io e lui siamo avversari. Poi non mi venga a dire che non uso il cervello.- gli dissi a un passo da tirargli un pugno sul naso.
-Bene signorina Black, visto che se ti applichi ottieni risultati?- disse ghignando.
-Cosa intende dire?- chiese Harry.
-A quanto ne so e a quanto dice la tua amica sei più che discreto nel volo.- disse Moody.
-Beh professore, a quanto pare si è dimenticato che non è concesso avere una scopa.- dissi a Moody in tono di sfida.
-Ma gli è concessa una bacchetta.- disse Moody.
-Incantesimo di appello.- disse Harry.
-Bene, ora che Potter ha la sua strategia potete andare.- disse Moody e non me lo feci ripetere due volte.

A Black's storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora