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19th September 1995 - Quinto anno
Hermione aveva convinto Harry dopo qualche giorno, il piano di Silente procedeva a gonfie vele. L'incontro per la fondazione dell'esercito di Silente, come Harry aveva deciso di chiamarlo, sarebbe stata quel sabato, e io, la domenica, mi sarei incontrata con il preside, Piton e la McGonagall per riferirlo. Sul fronte Umbridge tutto era cambiato quella mattina. Sul muro all'ingresso dell sala grande Flich aveva appeso un avviso che nominava la Umbridge inquisitore supremo.
-Hey Taylor, ma che significa?- mi chiese Alfred prima di andare a fare colazione. Avevo legato molto con lui, essendo nato babbano ci ha messo più degli altri ad adattarsi e io l'ho aiutato. Ora era diventato praticamente la mia ombra, ma non mi dispiaceva, era un ragazzino simpatico.
-Significa che la Umbridge ha il potere di riformare il corpo insegnanti a suo piacimento e che può creare tutte le regole che vuole.- gli spiegai.
-Questo posto diventerà un inferno- commentò Penny prendendo la mano a Skye.
-Per questo ci siamo noi.- disse Fred comparendo dal nulla.
-Prodotti Weasley per rallegrarvi la giornata.- disse George.
-Ragazzi, lo sapete che vi voglio bene ma finirete in punizione.- gli dissi.
-Ehi, ma chi sei tu? Che ne hai fatto della mia migliore amica che ama fare gli scherzi?- disse Fred.
-Passare troppo tempo con Talbott ti fa male.- commentò George facendo ridere tutti. I giorni seguenti furono un vero inferno, come aveva commentato Penny. La Umbridge camminava per i corridoi allontanando coppiette mentre si baciavano, mettendo la camicia nei pantaloni dei ragazzi o ritirando ogni genere di prodotto dei gemelli. Penny e Skye mi raccontarono della scenata che aveva fatto durante l'ora di divinazione pretendendo che la Trelawney le facesse una profezia. A lezione di pozioni aveva iniziato a fare domane a Piton.
-All'inizio aveva fatto domanda per la cattedra di difesa contro le arti oscure, è esatto?- chiese.
-Si- rispose Piton freddo e impassibile.
-Ma non ha avuto successo?- chiese per sminuirlo.
-Ovviamente.- rispose il professore facendo ridere qualche alunno. Poi iniziarono a comparire le nuove regole: niente musica, prodotti weasley banditi, mantenere sempre un abbigliamento dignitoso, e molte altre ancora. Al coro delle rane ebbe pure la dignità di misurare il professor Flitwick con un metro, nonostante quello fosse un nano. Ma la goccia che fece traboccare il vaso accadde il giorno prima della riunione al pub. Tutti andavano al chiostro, io inizialmente non me ne accorsi ma Alfred e Penny vennero a chiamarmi.
-Ragazzi? Ma cosa succede?- chiesi mentre mi trascinavano in cortile. -Riguarda la professoressa Trelawney.- rispose Alfred. Al centro del cortile C'era la professoressa di divinazione che guardava Flich portarle fuori tutte le sue valige ghignando. Le porte si aprirono e comparve la Umbridge.
-Per... per sedici anni ho vissuto e insegnato qui, Hogwarts è la mia casa, lei... lei non può fare questo.- le disse la professoressa di divinazione piagnucolando.
-In effetti posso.- rispose la Umbridge mostrando un permesso del ministro. La professoressa McGonagall si avvicinò alle due donne infuriata. Abbracciò la Trelawney cercando di rassicurarla.
-Vuole dire qualcosa cara?- chiese la donna in rosa.
-Oh, ci sono parecchie cose che vorrei dire.- disse infuriata la Umbridge per poi continuare a consolare la professoressa di divinazione. Le porte si aprirono di nuovo e ne uscì Silente.
-Professoressa McGonagall, posso chiederle di scortare Sibilla di nuovo dentro?- chiese cortesemente alla professoressa di trasfigurazione per poi concentrarsi sull'altra donna.
-Grazie, Albus, grazie- continuava a ripetere la Trelawney mentre tornava nel castello. -Silente? Posso ricordarle che secondo il decreto didattico, come emanato dal ministro...- disse la donna rimasta ancora ferma nella sua posizione.
-...lei ha il potere di licenziare i miei insegnanti, non ha tuttavia l'autorità di bandirli dal castello, questo potere rimane ancora nelle mani del preside.- disse Silente sempre calmo e pacato.
-Per ora.- sottolineò la donna.
-Non avete lezione voi?- disse Silente mentre se ne tornava nel castello. Il giorno seguente andai ad Hogsmeade con tutti i ragazzi che ero riuscita a coinvolgere, saremmo stati una ventina in totale, molti pensano ancora che Harry e Silente siano pazzi. Il pub della testa di porco era un posto lurido e buio, ma nessuno ci avrebbe mai interrotti li, quindi era perfetto.
-Salve, allora, tutti sapete perchè siamo qui. Ci occorre un insegnante, un insegnante come si deve, uno che ha avuto vere esperienze nella difesa contro le arti oscure.- disse Hermione una volta che tutti furono entrati nel pub.
-Perchè?- chiese un corvonero del quarto anno.
-Perchè? Perchè tu-sai-chi è tornato, salame- rispose Ron.
-Così dice lui.- continuò il ragazzo alludendo a Harry.
-Così dice Silente.- aggiunse Hermione. -Silente dice così perchè lui dice così, il punto è dove sono le prove?- chiese ancora il corvonero.
-Ma pensate che gli faccia piacere andare in giro a insinuare che l'assassino dei suoi genitori è tonato?- dissi aggiungendomi alla discussione.
-Se solo Potter potesse dirci di più su come Diggory è stato ucciso.- si aggiunse un tassofrasso del sesto anno.
-Non voglio parlare di Diggory, quindi se siete qui per questo potete anche sgombrare, andiamo Hermione sono qui solo perchè mi vedono come un fenomeno.- disse Harry.
-Harry aspetta.- disse Hermione fermndolo.
-È vero che sai produrre un incanto patronus?- chiese Luna, una corvonero del quarto anno.
-Si, l'ho visto io- disse Hermione.
-Accidenti Harry, non ne sapevo niente.- commentò Dean, un grifondoro del nostro anno.
-E ha ucciso un Basilosco, con una spada nell'ufficio di Silente.- disse Neville.
-È vero- commentò Ginny.
-Il terzo anno ha combattuto contro cento dissennatori in una volta.- aggiunse Ron.
-E l'anno scorso ha affrontato Voldemort in carne e ossa.- aggiunsi io vedendo che grazie alle altre affermazioni i ragazzi iniziavano a convincersi.
-Aspetta- mi disse Harry.
-Sentite, sembra tutto grandioso a sentirlo così, ma la verità è che ho avuto fortuna, non sapevo quello che facevo metà del tempo, ho quasi sempre avuto un aiuto.- disse Harry cupo.
-Sta facendo il modesto.- commentò Hermione.
-No Hermione, non è vero. Affrontare queste cose nella vita reale non è come a scuola. A scuola quando commetti un errore puoi sempre riprovare il giorno dopo, ma lì fuori, e sei a un istante dall'essere ucciso o vedi un amico morire davanti ai tuoi occhi, non sapete che cos'è.- commentò Harry prima di tornare a sedersi.
-Hai ragione Harry, noi non lo sappiamo, ma tu si, insegnacelo.- continuò Hermione. -Harry, con Voldemort non si chiarirà seduti ai tre manici di scopa davanti a una burrobirra, ci sarà uno scontro, noi dobbiamo essere preparati.- gli dissi.
-È tornato veramente?- chiese Alfred. Harry annuì.
-Va bene, facciamolo.- disse per poi andare a sedersi al tavolo più vicino. Hermione gli diede una pergamena e una penna dalla borsa. Harry scrisse in cima a grandi lettere Esercito di Silente.
-Ci chiameremo così, chi si vuole unire firmi la pergamena.- disse dopo aver messo il suo nome appena sotto il titolo. I primi furono i suoi migliori amici, a seguire Ginny e i gemelli, poi andai io seguita da Penny, Skye, Alfred, Talbott.
-Wow, la tua scrittura è identica a quella di Felpato.- mi disse Harry appena vide la mia firma.
-Non ci ho mai fatto caso ma sai che hai ragione.- gli dissi per poi seguire i gemelli infondo al locale. Poi si unirono i due serpeverde presenti cioè Zabini e una delle sorelle Greengrass. Dopo loro tutti i presenti firmarono il foglio.
-Bene ora passiamo al secondo punto. Abbiamo un problema, dobbiamo trovare un luogo sicuro per poterci esercitare senza farci scoprire, quindi vi chiediamo di pensare a tutti i posti possibili che vi sembrano adeguati.- disse Hermione. -Quando troviamo il posto come facciamo a dirvelo?- chiese Zabini.
-Prendete questa moneta, quando avete trovato il posto basta che la tenete premuta per trenta secondi e poi ci troveremo tutti la mattina seguente in cortile. Per questo è importante che la teniate sempre con voi.- spiegò Hermione. Dopo ci salutammo e terminammo la nostra gita a Hogsmeade con i nostri amici. La sera seguente avrei visto Silente.

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