28th September 1993 - Terzo anno
Quell'anno mi ero iscritta a tre nuovi corsi facoltativi: astronomia, antiche rune e cura delle creature magiche. La prima lezione di cura delle creature magiche fu molto... particolare? Hagrid ci fece arrivare alla sua capanna per poi portarci nell'aula all'esterno del castello dovi ci attendeva un bestia metà aquila e metà cavallo. Io ci andai con Draco, ci eravamo scritti tutta l'estate ma non ci eravamo mai visti.
-Rune antiche? Ma seriamente?- mi chiese. -È una materia affascinante come lo è astronomia, ho una certa passione per le stelle. Tu piuttosto, perchè hai scelto divinazione e cura delle creature magiche?- gli dissi mentre entravamo in aula.
-Sono quelle in cui bisogna studiare di meno.- alzai gli occhi al cielo.
-Formate un gruppo da quella parte e aprite il libro a pagina quarantanove.- ci disse Hagrid.
-E come facciamo ad aprirlo?- chiese Draco scettico, meritandosi una mia gomitata nelle costole.
-Beh, accarezzandogli il dorso ovviamente.- disse Hagrid sorridente. Io e Draco facemmo come disse e arrivammo a pagina 49 a differenza di Neville che cadde a terra.
-Come sei ridicolo Neville.- gli disse Draco ridendo, ricevendo un'altra gomitata nelle costole da parte mia.
-Io lo trovo divertente.- disse Hermione poco lontano da noi.
-Ah si molto divertente.- disse Draco sarcastico.
-Dra, dai piantala.- gli dissi ma non mi degnò di uno sguardo.
-Spiritosissimo, dio com'è caduto in basso questo posto. Quando mio padre saprà che Silente ha messo questo zotico a insegnare...- i suoi amici, Crabbe e Goyle si misero a ridere.
-Sta zitto Malfoy.- e ora che era arrivato pure Harry non c'era più verso di farlo ragionare.
-Uhh uhh uhh.- dissero Draco e i suoi amici in coro ghignando. Fece qualche passo verso Potter e finse di essere spaventato. -Dissennatore! Dissennatore!- gridò indicando il nulla dietro Harry mentre tutti si giravano. Draco e i suoi amici si misero a ridere mettendosi i cappucci dei mantelli in testa e imitando il verso di un fantasma. Quando quella scena pietosa finì presi da parte Draco.
-Ma perchè fai così?- gli dissi esasperata. -Ehi è solo Potter, non ti sarai mica presa una cotta per lui.- mi disse.
-No, certo che no, solo, non mi sembra giusto che lo tratto così.- gli dissi.
-Dai vieni che lo zotico inizia a spiegare.- disse trascinandomi dal resto del gruppo. Lontano fra gli alberi, mentre Draco mi trascinava via, intravidi una sagoma nera che assomigliava molto ad un cane. -Salutate Fierobecco.- disse lanciando alla bestia di prima un furetto.
-Hagrid? Ma quello che cos'è?- chiese Ron, l'amico di Harry.
-Quello, Ron, è un ippogrifo. La prima cosa da sapere sugli ippogrifi è che sono creature molto orgogliose, si offendono subito, non dovete mai insultare un ippogrifo o potrebbe essere l'ultima cosa che fate nella vita. Allora! Chi vuole venire a salutarlo?- disse Hagrid mentre tutti noi camminavamo indietro.
-Bravo Harry, bravissimo. Avanti su! Ora deve esse lui a fare la prima mossa, è un tipo educato, perciò ti avvicini, fai un bell'inchino poi aspetti e vedi se lo fa anche lui, se lo fa puoi andare a toccarlo, se non lo fa...beh ne parleremo più tardi.- disse mentre Harry avanzava.
-Bene, ora fai il tuo inchino.- Harry fece come gli era stato detto e dopo poco l'ippogrifo si inchinò.
-Complimenti Harry, complimenti.- disse Hagrid mentre lanciava all'ippogrifo un altro furetto.
-Bene, ora puoi andare a dargli un buffetto.- disse Hagrid. Mentre Harry avanzava titubante sentì Draco mormorare qualcosa. -Baggianate.- disse a bassa voce mentre spingeva via degli studenti per vedere meglio e mangiava una mela. Harry riuscì ad accarezzarlo.
-Sì, complimenti Harry.- gli disse Hagrid. -Quante cavolate.- disse di nuovo Draco a bassa voce.
-Ora credo che si farà cavalcare.- disse Hagrid mentre prendeva Harry per le ascelle e lo metteva in groppa all'ippogrifo nonostante Harry protestasse.
-Tieniti all'attaccatura delle ali e non strappargli neanche una piuma o ti farà cadere.- Prima che Harry potesse ribattere di nuovo la creatura partì al galoppo e spiccò il volo.
-Tutte cavolate, non può essere così difficile cavalcare un mezzo pollo.- disse nuovamente Draco.
-Dra, ogni tanto ci parlo con Hagrid e se ho imparato una cosa è che conosce meglio le creature magiche di quanto non conosca se stesso, se dice che è così allora è vero.- gli dissi.
-Bah.- rispose mentre Harry tornava a terra.
-Molto bravo Harry, e molto bravo Fierobecco.- disse Hagrid aiutando Harry a scendere.
-Oh per favore!- disse Draco alzandosi e andando verso l'ippogrifo.
-Si, tu non sei pericoloso, vero? Brutta bestiaccia- disse Draco ormai arrivato alla creatura.
-Malfoy, non... Malfoy- l'ippogrifo si alzò su due zampe e sbattè le ali tirando una zampata a mio cugino sul braccio. Dopo che Hagrid calmò l'ippogrifo prese Draco e lo portò in infermeria. Io li seguì a ruota passando tutto il tragitto a lanciargli insulti per non avermi ascoltata.
Ma la lezione che attendevo di più era quella di difesa contro le arti oscure. Il primo giorno affrontammo i poltergaist. Remus era il miglior insegnante che avessimo mi avuto, era simpatico, gentile e ci coinvolgeva molto nelle sue lezioni. L'argomento più bello furono i mollicci. -Intrigante vero?- disse Remus mentre eravamo in piedi in mezzo all'aula con i banchi ammassati contro le pareti.
-Quello è di sicuro un molliccio.- disse un Grifondoro fissando l'armadio che si muoveva davanti a noi.
-Molto bene signor Thomas.- disse Remus facendo una breve pausa.
-Ora qualcuno sa dirmi un molliccio com'è fatto?- chiese.
-Nessuno lo sa.- dissi in coro con Hermione.
-Signorina Balck, le spiace se per questa volta faccio rispondere alla signorina Granger? Ho già assegnato parecchi punti alla sua casa grazie ai suoi interventi, diamo questa possibilità anche ad altri studenti.- annuì sorridendogli.
-I mollicci sono dei mutaforma, assumono la forma di ciò che una particolare persona teme di più, è questo che li rende...- disse Hermione.
-...così terrificanti. Si, si si.- concluse Remus.
-Fortunatamente esiste un semplicissimo incantesimo per respingere un molliccio, proviamo ora, ah senza bacchette per favore. Provate a dire Riddikulus.- disse ad alta voce.
-Riddikulus- rispondemmo in coro.
-Molto bene, un po' più forte però, ora ascoltate chiaramente: Riddikulus!- disse.
-Riddikulus!- rispondemmo nuovamente in coro.
-Questa lezione è ridicola.- disse Draco accanto a me col braccio fasciato meritandosi una delle mie frequenti gomitate nelle costole.
-Molto bene questa era la parte più facile, vedete l'incantesimo da solo non basta, quello che davvero sconfigge un molliccio sono le risate, dovete costringerlo ad assumere una forma che trovate divertente, passo a spiegare. Emh... Neville! Vuoi venire prego? Coraggio non essere timido, coraggio.- disse Remus mentre Neville si avvicinava insicuro.
-Ciao, Neville, cos'è che ti spaventa di più?- chiese Remus. Neville mormorò qualcosa di incomprensibile.
-Come dici?- chiese Remus.
-Il professor Piton.- disse Neville questa volta chiaramente, scatenando le risate del resto della classe.
-Il professor Piton, si, spaventa tutti. Se non sbaglio tu vivi con tua nonna- chiese cambiando argomento.
-Si, non voglio però che il molliccio si trasformi in lei.- disse Neville, facendo ridere tutti un'altra volta.
-No, non lo farà. Voglio che ti figuri i tuoi vestiti in modo nitido nella tua mente.- disse Remus.
-Porta una borsetta rossa...- iniziò Neville.
-Non occorre dirlo, purché tu li veda, noi li vediamo. Ora, quando aprirò l'armadio ecco che cosa devi fare, scusate.- disse mentre si avvicinava a Neville per sussurrargli qualcosa all'orecchio.
-Ne sei in grado?- chiese dopo aver finito di bisbigliare. Neville annuì e preparò la bacchetta. Remus contò fino a tre e poi aprì l'armadio.
-Pensa Neville, pensa- disse dopo che uscì il molliccio Piton dall'armadio.
-Riddikulus- disse Neville, trasfigurando i vestiti del molliccio in quelli di sua nonna, si presume. Tutta la classe si mise a ridere.
-Bravissimo Neville, molto bene, vai in fondo. Mettetevi tutti in fila.- disse mentre faceva partire un disco e mentre noi lottavamo per essere tra i primi ad affrontare il molliccio. Io ero la terza. Il molliccio di Ron diventò un ragno a cui lui mise i pattini. Poi toccò a Hermione. Il suo molliccio prese la forma della professoressa Mcgonagall che le diceva che non aveva passato gli esami. Poi toccò a me.
-Taylor, pronta?- mi chiese Remus. Io annuì sfoderando la bacchetta.
-Cosa ti spaventa di più?- mi chiese.
-Onestamente non lo so Rem... volevo dire professore.- dissi. Il molliccio iniziò a cambiare e prese la forma di un dissennatore che risucchiava l'anima prima a Penny, poi a Fred e al sue gemello, poi a Talbott e infine a Remus stesso mentre erano stesi a terra incoscienti.
-Riddikulus- dissi. Il dissennatore prese la forma di un aquilone e il corpo che continuava a cambiare volto, che in quel momento aveva le sembianze di Talbott diventò una bambola. Io risi e poi andai infondo alla fila. Dopo di me toccò a Harry, ma prima che il molliccio potesse prendere forma Remus gli si mise davanti. La creatura prese la forma della luna piena.
-Riddikulus- disse, trasformando la luna in un palloncino e gettandolo nell'armadio.
-Ragazzi la lezione di oggi è finita.- disse mentre la classe cominciava a svuotarsi.
-Harry, Taylor rimarreste qui ancora un po' a darmi una mano a mettere in ordine i banchi?- chiese come se potessimo rispondere di no. Una volta che la classe fu in ordine si appoggiò alla cattedra e ci guardò.
-Riuscite a intuire perché vi ho chiesto di restare?- chiese.
-Per via dei nostri mollicci?- ipotizzai.
-Esatto. Harry ci tengo a scusarmi con te. Temevo che il tuo molliccio potesse prendere la forma di tu-sai-chi.- disse sorridendogli.
-Non fa niente professore. All'inizio ci ho pensato, a lei-sa-chi intendo. Poi però mi è venuto in mente l'episodio del treno.- disse.
-È molto saggio sapete? Entrambi i vostri mollicci erano dissennatori, con la lieve differenza che quello di Taylor attaccava i propri amici. Significa che quello che vi fa più paura è la paura stessa.- disse guardandoci. Io nel frattempo mi ero seduta sul banco più vicino a lui con Harry.
-Remus ci puoi insegnare quell'incantesimo che hai usato sul treno?- chiesi.
-Si, però è una magia molto avanzata. Potreste non riuscirci. Se siete davvero determinati a impararlo ci vediamo oggi pomeriggio dopo pranzo.- stavamo per uscire dalla porta quando Remus ci chiamò.
-Ah e mi sono scordato di dirvi di fare scorta di cioccolato. Aiuta parecchio con le proprie paure.- disse per poi scomparire nel suo studio.
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A Black's story
FanfictionCopertina di @_ilMoro_ - in revisione- Cosa sarebbe successo se Regulus Black, fratello di Sirius, avesse avuto una figlia appassionata di Quidditch della stessa età di Harry e con Remus Lupin con padrino? Dal libro: -Sono Albus Silente, il presid...