Nightmare and reality

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18th June 1996 -Quinto anno
-Taylor!- mi chiamò Harry durante l'ora dei conpiti con un'aria preoccupata.
-Hey, Harry- lo salutai mentre si fiondava nel posto libero accanto a me.
-Ho avuto un'altra visione- spiegò il prescelto.
-Tipo quella del signor Weasley?- chiesi allarmata.
-Si, come quella del signor Weasley. La persona nella visione non è stata ferita, ancora, ma è in pericolo e potrebbe aver bisogno d'aiuto- spiegò il ragazzo mentre iniziavo ad alzarmi per andare a chiamare qualcuno per darci una mano.
-Harry James Potter, dimmi chi è la persona della visione- dissi prendendolo per la cravatta.
-Sirius- disse lui.
-Harry ma non pensi che sia una farsa? Che Tu-Sai-Chi ti voglia al Ministero per qualche motivo?- chiese Hermione.
-Hermione è l'unica famiglia che ho, non voglio correre il rischio di non andare da lui quando so che potrebbe essere in pericolo.- disse Harry iniziando a salire le scale.
-Harry, raduna i membri dell'ordine disponibili, vi raggiungo tra venti minuti davanti alla stanza delle necessità- dissi correndo verso i sotterranei. Entrai nel dormitorio e iniziai a scrivere una lettera che avrei lasciato a Piton.

Professor Piton, le lascio questa breve lettera perché Harry ha avuto un'altra visione. Sirius è in pericolo nell'ufficio misteri. Io e i membri disponibili dell'ES ci stiamo dirigendo lì. La prego raduni l'ordine. Mi dispiace di non averglielo detto di persona ma non posso perdere un membro della mia famiglia.

Piegai in quattro il foglio e lo lasciai sotto la porta dell'ufficio di Piton, sperando che lo vedesse. Corsi verso la stanza delle necessità. Ad aspettarmi, oltre al golden trio, c'erano anche Luna, Neville, Ginny e Talbott.
-Cosa si fa?- chiese Harry.
-Ho un piano. Qual è l'unico camino con la metropolvere non sorvegliato?- chiesi conoscendo perfettamente la risposta.
-Quello della Umbridge- rispose Hermione.
-Adesso la Umbridge ha lezione, se ci muoviamo riusciamo a entrare ora.-
L'ufficio della Umbridge che era fortunatamente vuoto.
-Prendete la polvere- dissi.
-No, avvertite l'ordine se potete.- disse Harry.
-Già fatto, noi veniamo con te- risposi.
-Quando te lo metterai in quella testa? Siamo coinvolti anche noi- disse Hermione.
-Certo che lo siete- disse la Umbridge entrando nello studio seguita dalla squadra di inquisizione. I Serpeverde ci fecero sedere e uno andò a chiamare Piton, io speravo con tutto il mio cuore che avesse letto la lettera.
-Stavate andando da Silente, vero?- chiese la Umbridge a Harry.
-No- rispose lui calmo. La donna gli rifilò uno schiaffo.
-Bugiardo- disse subito dopo.
-Mi ha fatto chiamare, signora preside?- chiese Piton entrando nell'ufficio.
-Piton! Si, è arrivato il momento per le risposte, che lui voglia darmele o no. Ha portato il veritaserum?- chiese lei voltandosi verso l'insegnante di pozioni.
-Ha consumato tutte le mie scorte per interrogare gli studenti, l'ultima con la signorina Chang. A meno che non voglia avvelenarlo, e le assicuro che avrà tutta la mia simpatia in tal caso, non posso aiutarla.- disse Piton girandosi per uscire.
-Lui ha preso Felpato! Ha preso Fellato nel posto dov'è nascosto- gli dissi mentre era sulla porta. Piton si girò e mi guardò. Capì dalla sua espressione che non aveva visto il messaggio.
-Felpato? Cos'è Felpato? Dov'è? Dove l'ha nascosto? Di che sta parlando, Piton?- chiese la Umbridge al professore di pozioni che mi guardava con gli occhi sgranati, come il resto delle persona nella stanza.
-Non ne ho idea- disse per poi correre giù per le scale.
-Molto bene, lei non mi da scelta Potter. Visto che qui è in gioco la sicurezza del Ministero, lei mi lascia senza altra scelta, la maledizione cruciatus le scioglierà la lingua- disse la Umbridge prendendo la bacchetta.
-È illegale- commentò Talbott.
-Se Cornelius non lo saprà, non ne soffrirà- rispose la donna abbassando la foto del Ministro che teneva sulla scrivania.
-Diglielo Harry- disse Hermione poco prima che la preside iniziasse a torturare il prescelto.
-Dirmi cosa?- disse la donna minacciosa.
-Beh, se non glielo dici tu dov'è lo farò io- rispose la ragazza.
-Dov'è che cosa?- chiese nuovamente la preside.
-L'arma segreta di Albus Silente- rispose Hermione. La donna afferrò lei e Harry ed uscì dalla stanza. Guardai gli altri per capire come liberarci di Draco e i suoi amici.
-Mh, che fame, mi sa che mi mangerò una caramella- disse Ron prendendo una delle pasticche vomitoese dei gemelli dalla tasca.
-Ehi Weasley, non ti terrai per te tutto il divertimento? Dacci qua- disse Goyle.
-Va bene, ma sia chiaro, quando riavrò la mia bacchetta ve la farò pagare- disse il rosso svuotando le tasche di tutte le pasticche vomitosce che aveva. Draco ne prese una mentre gli scimmioni si ingozzarono, dopo un paio di secondi il pavimento dell'ufficio del preside era pieno di vomito. Io e gli altri recuperammo le bacchette e andammo davanti alla sala grande, aspettando il prescelto e Hermione. Dopo una ventina di minuti arrivarono ridendo.
-La Umbridge è andata a farsi un giro con i centauri- disse Hermione.
-Voi piuttosto come siete scappati?- chiese Harry.
-Ron ha fatto finta di volersi mangiare una caramella e ha rifilato a Tyger e Goyle delle pasticche vomitose- spiegai.
-Notevole Ronald- disse Hermione.
-Come ci arriviamo ora al Ministero?- chiese Harry.
-Io avrei un'idea se vi fidate- disse Luna. Tutti acconsentimmo e ci portò verso la foresta proibita. In una piccola radura c'erano questi cavalli alati neri e scheletrici.
-Cosa sono?- chiesi.
-Thestral, la gente di solito li abbandona perché sono...- spiegò Luna.
-...diversi- completò Harry.
-Ehi ragazzi, ma io non vedo niente- disse Ron.
-Per forza non li vedi. Solo chi ha visto la morte in faccia li può vedere- spiegò Talbott.
-Voi chi avete visto morire?- chiese Harry cupo.
-Mia mamma- dissi andando verso uno dei cavalli.
-Entrambi i miei genitori- disse Talbott.
-Mia mamma- disse Luna.
-Dai, direi che ora è il momento di cavalcarli- disse Harry. Aiutò Ron a montare su un Thestral mentre io e Talbott cercavamo di far salire Hermione. Dopo di che volammo fino al Ministero. Harry ci condusse fino all'ufficio misteri. La stanza era buia, c'erano scaffali pieni di piccole sfere lucenti che illuminavano lievemente l'ambiente.
-Lumos- Harey accese la sua bacchetta e anche noi lo imitammo. Poi Harry iniziò a correre.
-92...93...94...95- lì si fermò e iniziò a guardarsi intorno.
-Lui dovrebbe essere qui- disse girandosi verso di noi.
-Harry? Qui c'è scritto il tuo nome- disse Neville indicando una sfera.
-Colui che ha il potere di sconfiggere l'oscuro signore si avvicina, l'oscuro signore lo indicherà come suo uguale ma egli avrà un potere che l'oscuro signore non conosce. Nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive- disse una voce nella sfera appena Harry la prese in mano. Poi si sentirono dei passi.
-Harry!- chiamò Hermione. Una figura mascherata si stava dirigendo verso di noi.
-Dov'è Sirius?- chiese Harry portandogli contro la bacchetta.
-Sai dovresti imparare a riconoscere la differenza fra sogno...- disse la figura con voce metallica.
-... e realtà- disse l'uomo. Estrasse dal bastone la bacchetta, che conoscevo bene, e si tolse la maschera.
-Hai visto solo quello che l'oscuro signore voleva che vedessi. Ora dammi la profezia- disse Lucius Malfoy.
-Zio Lucius, prova solo a toccarci e io la rompo- dissi prendendo di mano la sfera a Harry che annuì come per dire che era d'accordo. Una risata isterica arrivò da dietro Lucius.
-Lei sa come si gioca. Piccina, piccina, piccola Black- disse la donna visibilmente pazza fermandosi alla destra di Lucius.
-Bellatrix Laestrenge- disse Neville.
-Neville Longbottom, vero? Come vanno mamma e papà?- chiese.
-Meglio ora, stanno per essere vendicati- disse Neville alzando la bacchetta ma la mangiamorte lo disarmò.
-Adesso cerchiamo di stare tutti calmi, vogliamo soltanto quella profezia- disse Lucius abbassando il braccio a Bellatrix.
-Perchè Voldemort voleva che io venissi a prenderla?- chiese Harry.
-Osi pronunciare il suo nome? Tu, lurido mezzosangue!- gridò Bellatrix.
-Va tutto bene, è solo un ragazzo curioso, non è così? Le profezie possono ritirarle solo coloro per cui sono state fatte, il che è una fortuna per te in realtà- disse Lucius mentre altri mangiamorte si materializzavano attorno a noi.
-Non ti sei mai chiesto qual è il motivo del legame fra te e l'oscuro signore? Perché non fu in grado di ucciderti quand'eri solo un neonato? Non vuoi conoscere il segreto della tua cicatrice? Tutte le risposte sono li, Potter, nella tua mano, devi soltanto darla a me e io potrò mostrarti tutto.- disse Lucius avvicinandosi a Harry.
-Ho aspettato quattordici anni- disse Harry.
-Lo so- rispose lo zio Lucius con un finto tono comprensivo.
-Direi che posso aspettare ancora un, po, ora!- disse Harry. Noi iniziammo a schiantarli e da lì iniziò la battaglia.

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