Letter from outside

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25th Arpil 1998 - Settimo anno
Ero tornata alle 2:00 dalla ronda serale. Nella stanza delle necessità tutti dormivano tranne che per una luce di una candela accesa in un angolino. Andai verso la persona che, appoggiata al muro, si rigirava una lettera fra le mani.
-È arrivata qualche minuto fa, è per te- mi disse Talbott vedendomi arrivare. Il ragazzo si alzò e mi porse la busta, io la aprì velocemente e iniziai a leggerne il contenuto. 

Ciao Taylor, sono Remus. Come stai? Spero bene. Ho grandi notizie! Tonks ha partorito e ora sto andando a Shall Cottage, da Bill a comunicare la notizia. So che Harry e gli altri sono lì da qualche giorno. Vorrei vederti di persona per ringraziarti di avermi fatto ragionare quel giorno, ora sono l'uomo più felice del mondo. Il piccolo Teddy è un metamorfomagus come Dora, continua a cambiare il colore dei pochi capelli che ha in testa, ma per ora sembra apprezzare particolarmente il blu elettrico. Ci manchi molto, mi manchi molto. 

Tuo, Remus

-Teddy è nato, vado da loro, torno domani mattina, non se ne accorgerà nessuno- dissi piegando la lettera e mettendomi dei vestiti più comodi della divisa.
-No, non se ne parla, ti farai beccare- disse Talbott cercando di non svegliare gli altri.
-Talbott, stai tranquillo, so difendermi e poi si tratta solo di un volo notturno. Non mi rintracceranno, non sanno che esco dalla scuola, sono al sicuro- dissi afferrando la mia fidata Nimbus 2001 e allacciandomi la giacca a vento.
-Vengo anche io- disse prendendo un giubbino e andando da Andre, battitore e capitano di Corvonero.
-Andre, mi presti la tua scopa per stanotte?- chiese mentre il ragazzo si svegliava.
-Si, ma se me la rovini mi compri la nuova Firebolt- disse il ragazzo girandosi dall'altra parte.
-Se ti dico di non venire lo farai comunque?- chiesi al mio ragazzo mentre prendeva la tornado 260 del capitano di Corvonero.
-Esatto, ora disilludici- disse montando sulla scopa.
-Desilludo. Fermati davanti al campo di Quidditch che ci faccio tornare visibili.- Diventammo invisibili e volammo fino al campo di Quidditch, lì tornammo visibili e iniziammo a volare fino a Shall cottage, sulle rive della Scozia. Era un bel viaggio, soprattutto per Talbott che non era un asso nel volo, ma io lo trovai piacevole. Arrivammo all'alba, fortunatamente era domenica e la nostra assenza non sarebbe stata notata.
-Chi è?- disse la voce di Bill da dentro la casa un volta bussato.
-Siamo noi! Taylor e Talbott!- dissi mentre la figura di Bill si avvicinava alla porta.
-Sono membro dell'ordine della fenice dalla fine del quarto anno, animagus volpe, cacciatrice della squadra di Tassofrasso, figlioccia di Remus Lupin! E tu sei il custode di villa conchiglia, mi hai rivelato l'indirizzo dopo il tuo matrimonio e l'attacco dei mangiamorte dicendomi di venire solo in caso di emergenza.- Bill aprì la porta e ci abbracciò.
-Sono felice di vedervi ragazzi? Cos'è successo? Perchè siete qui?- chiese facendoci accomodare in casa.
-Mi è arrivata una lettera di Remus dicendo che sarebbe venuto qui per comunicare una notizia, c'è?- chiesi.
-Non è ancora arrivato, mi spiace.- disse il ragazzo mentre ci sedevamo in cucina.
-Vi preparo qualcosa di caldo, sta per mettersi a piovere- disse aprendo una bustina per fare la cioccolata calda.
-Come mai sei già sveglio? Gli altri?- chiese Talbott.
-Questa notte c'era la luna piena, non riesco a dormire, colpa del mio mezzo lupo. Probabilmente è per questo che Remus non è ancora qui. Se ti ha scritto arriverà dopo colazione, andate a riposarvi nel frattempo.- Bill ci accompagnò nell'ultima stanza libera e dormimmo fino a pranzo. Quando raggiungemmo gli altri in sala da pranzo fuori aveva iniziato a piovere a dirotto. Bill e Fleur stavano preparando da mangiare per gli ospiti mentre i ragazzi discutevano sugli horcrux. Io e Talbott ci stendemmo sul divano a parlare. Un colpo alla porta. Tutti si voltarono. Fleur arrivò di corsa dalla cucina, spaventata; Bill balzò in piedi, la bacchetta puntata contro la porta: Harry, Ron e Hermione lo imitarono. In silenzio, Unci-unci si nascose sotto il tavolo.
-Chi è?- gridò Bill.
-Sono io, Remus Lupin!- rispose una voce sopra l'ululato del vento. Io mi alzai di scatto e corsi verso la porta.
-Sono un lupo mannaro, marito di Ninfadora Tonks, e tu, il Custode Segreto di Villa Conchiglia, mi hai rivelato l'indirizzo e mi hai detto di venire in caso di emergenza!-
-Lupin- borbottò Bill, corse alla porta e la spalancò. Lupin inciampò sulla soglia. Era pallido, avvolto in un mantello da viaggio, i capelli grigi spettinati. Raddrizzò le spalle, si guardò intorno per accertarsi di chi era presente, poi gridò: -È un maschio! L'abbiamo chiamato Ted, come il padre di Dora!- Io gli saltai addosso senza farlo nemmeno entrare; la scenata nel seminterrato di Grimmauld Place sembrava non essere mai accaduta.
-Vuoi essere la sua madrina?- chiese, liberandomi dalla stretta.
-I-io?- balbettai.
-Tu, sì, certo... Dora è d'accordo, nessuno può essere meglio...-
-Io... sì... accidenti...- Io ero sopraffatta, attonita, felice. Bill stava correndo a prendere il vino e Fleur cercava di convincere Remus a restare per un brindisi.
-Non posso fermarmi a lungo, devo tornare-. Lupin fece un gran sorrisoa tutti: sembrava ringiovanito di anni.
-Grazie, grazie, Bill-.Bill riempì i calici; si alzarono in piedi e li levarono in un brindisi.
-A Teddy Remus Lupin- esclamò Remus, -che sarà un grande mago!-
-E a chi somilia, il picolino?- chiese Fleur.
-Secondo me a Ninfadora, ma lei dice che assomiglia a me. Ha pochi capelli. Appena nato sembravano neri, ma giuro che sono diventati rossi un'ora dopo. Probabilmente al mio ritorno saranno già biondi. Andromeda dice che i capelli di Tonks hanno cominciato a cambiare colore il giorno che è nata-. Vuotò il calice.
-Oh, d'accordo, solo un altro- aggiunse raggiante quando Bill fece per riempirglielo. Il vento scuoteva la casa e il fuoco scoppiettava: ben presto Bill stappò un'altra bottiglia. La notizia portata da Lupin aveva fatto dimenticare a tutti lo stato d'assedio nel quale si trovavano: l'annuncio di una nuova vita li aveva resi euforici. Dopo il brindisi Remus tornò con i piedi per terra.
-Ma tu non dovresti essere a Hogwarts? Come hai fatto a...?- disse infilandosi la giacca e squadrando me e Talbott dalla testa ai piedi.
-Siamo usciti verso le due, avevo visto Piton uscire dal castello durante la ronda, quindi nessuno si sarebbe accorto che mancavamo. Poi oggi è sabato, di solito lo passiamo chiusi nella stanza delle necessità, non se ne accorgerà nessuno.- dissi raggiante.
-Brava, e grazie di averla accompagnata- disse Remus guardando prima me e poi Talbott.
-Ora però sarà meglio che ce ne andiamo anche noi.- disse il ragazzo afferrando la tornado 260 in prestito.
-Ok. Remus sono davvero felice per te, non vedo l'ora di conoscere il piccolo Teddy- dissi montando sulla mia Nimbus una volta usciti di casa.
-Sono io che ti devo ringraziare per avermi fatto tornare indietro.- disse lui montando sulla Comet di Tonks. Arrivati al castello ci beccò Flich e ci beccammo una punizione nei sotterranei per il resto del mese, ma ne era valsa la pena, ero la madrina del piccolo Teddy.

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