Grimmauld Palace n.12

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26th january 1994 - Terzo anno
Vidi Harry uscire dall'ufficio di Remus con la mappa del malandrino in mano.
-Se ne va.- mi disse prima di uscire. Entrai nell'ufficio del mio padrino e lo vidi intento a fare le valigie.
-Remus. Ti hanno licenziato? No, non è giusto.- gli dissi.
-Non sono stato licenziato, mi sono dimesso. Questa mattina Severus si è lasciato sfuggire la mia natura, domani inizieranno ad arrivare i gufi, sai i genitori non vorranno che uno come me insegni ai propri figli.- disse.
-Remus ma sei il miglior insegnante di DAO che abbiano mai avuto. Non puoi andartene.- gli dissi di nuovo.
-Ehi è stato un enorme piacere farti da insegnante, venire alle tue partite e a i tuoi allenamenti di quidditch e passare così tanto tempo insieme. Ora però devo tornare a casa. Se ti fidi di me posso badare io a tua mamma finché non torni.- disse.
-Ok va bene.- risposi.
-Beh, a quanto pare Severus ha vinto. Vi farà lui da insegnante per il resto dell'anno.- disse Remus.
-Comunque, come stai?- gli chiesi facendo riferimento alla sera precedente.
-Oh, sono stato peggio. Tu piuttosto, Harry mi ha detto quello che avete fatto tu e Sirius. Non avreste dovuto, avrei potuto farvi molto male.- disse.
-Remus non fare così, ti starò sempre vicina e poi sono solo un paio di lividi, passeranno.- gli dissi abbracciandolo. Poi tornai seria ricordandomi il vero motivo per cui ero andata a parlare con lui.
-Senti mentre uscivamo dal tunnel io e Harry abbiamo parlato a Sirius. Ci ha invitati ad andare a vivere da lui.- dissi.
-Tu cosa hai detto?- mi chiese.
-Sarebbe bello avere una famiglia quando la mamma non ci sarà più ma io voglio restare con te.- gli dissi sicura.
-Ne sei convinta?- chiese.
-Assolutamente.- risposi.
-Sai ci avevo pensato pure io.- mi disse.
-Infondo Sirius è tuo zio ed è il mio migliore amico, potremmo trasferirci da lui. Se ti va, ovviamente.- mi disse.
-Se mi va? Mi stai chiedendo di andare a vivere con te e Sirius, la mia famiglia, certo che si.- gli dissi abbracciandolo. Il resto dell'anno passò velocemente. Riuscì a riappacificarmi con Piton, infondo gli avevo salvato la vita disobbedendo ai suoi ordini, e lui mi oromise di non dire niente del fatto che fossi un animagus non registrato. Scrissi lettere in continuazione a Remus per sapere come stava la mamma e a Sirius. Spiegai a mio zio quello che avevamo deciso io e il suo migliore amico riguardo la proposta di vivere insieme. Finì i miei esami con tutte E tranne che per la solita A in trasfigurazione. L'ultimo giorno dell'anno scolastico andai con i miei amici sotto il nostro albero.
-Ragazzi è finito un altro anno, ci credete?- dissi.
-Beh si...si.- disse Fred.
-Il tempo passa.- dissero poi in coro.
Quel giorno ci scattammo una foto di noi cinque sotto il nostro albero. La portavo sempre con me. Poi tornai a casa da Remus e mamma. Dopo una settimana dalla fine della scuola, Remus, che aveva portato il pranzo a mamma, mi chiamò.
-Taylor, vieni ora!- mi chiamò dal piano di sopra. Io corsi su per le scale e mi misi in ginocchio accanto al letto.
-Amore della mamma.- mi disse prendendomi la mano. Parlava con voce debole, parlava a fatica ed era più pallida di quanto non lo fosse già ultimamente.
-Ho chiesto a Remus di chiamarti, volevo andarmene vedendo il tuo volto, il volto di tuo padre. Ti ho già detto quanto somigli a lui?- mi disse.
-Si mamma.- le dissi mentre iniziavo a piangere. Guardai Remus dietro di me.
-Se ne sta andando, non è vero?- gli chiesi.
-Si.- mi disse appoggiandomi una mano sulla spalla.
-Avrei voluto esserci al tuo prossimo compleanno o quando ti diplomerai, o quando ti sposerai. Promettimi che parlerai ai tuoi figli della nonna, raccontagli di nonna Marika, va bene?- mi disse facendomi sorridere.
-Ti avevo già preso il regalo di compleanno, è lì nel primo cassetto. Remus vuoi essere così gentile da...io...- non fece in tempo a finire la frase che Remus le stava già porgendo un pacchettino giallo con il nastro bianco.
-Tesoro, vuoi aprirlo e rendere felice mamma un'ultima volta?- mi disse sorridendo. Aprì la scatolina e trovai una collana sottilissima con una piccolissima pietra gialla come pendente. Dietro la pietra, inciso sul metallo c'era una scritta.

Alla mia volpe

La mamma lo sapeva che sapevo trasformarmi. Anche da piccola avevo una passione per quell'animale. Da quando lo dissi alla mamma la prima volta iniziò a chiamarmi così ogni giorno. Diedi la collana a Remus che me la legò al collo. Quando tornai a guardare la mamma aveva gli occhi chiusi, se n'era andata. Mi spiegai su di lei e piansi. Poi mi alzai e continuai a piangere tra le braccia di Remus. Continuavo a dire di aver accettato il fatto che sarebbe dovuta morire, ma dall'averlo accettato all'essere pronta a viverlo con i propri occhi c'era una grande differenza. Quella sera Remus scrisse ai miei amici per farli venire ad aiutarmi. Il giorno dopo ci fu il funerale. Io provai a piangere il meno possibile ma non ce la feci. Continuava a spostarmi dalla braccia dei gemelli, a quelle di Talbott o a quelle di Remus. La settimana seguente Penny restò a dormire da me e ogni giorno venivano a trovarmi anche o Talbott o i gemelli. La settimana prima del mio compleanno ero pronta a traslocare a Grummaul Palace n.12. Volevo passare del tempo con mio zio e sapevo che dato che Molly e Arthur Weasley passavano spesso avrei avuto più possibilità di vedere i gemelli. Fare le valige con l'aiuto della magia era qualcosa di semplicemente magnifico. Dopo aver messo quattordici anni della mia vita in uno scatolone grazie l'incantesimo di riduzione, mettevo tutto in tasca e partivo in sella alla scopa. Nella casa della mia infanzia avevo deciso di lasciare i mobili e di non venderla. Mi sarei trasferita da Sirius con Remus solo finché non sarei diventata maggiorenne e avrei finito gli studi. Io e Remus volavamo fra i cieli di Londra da un lato all'altro della città. Era il primo momento in cui mi sentivo libera, leggera e felice da quando un mese prima era morta la mamma. Atterrammo in un parco davanti a una serie di palazzine. Ci mettemmo tra il numero 11 e il numero 13, ma nessuna casa portava il numero 12.
-Non vedi la casa, giusto?- mi chiese Remus.
-Giusto.- dissi.
-Tieni leggi.- mi diede un foglio, come finì di leggerlo me lo tolse di mano.
-Ora la vedi?- chiese. Alzai la testa e davanti a me era comparso Grimmauld Palace numero 12.
-Si- dissi. Remus mi prese per mano ed entrammo nella casa. Come oltrepassai la porta mi ritrovai davanti a mio zio.
-Sirius! Che bello vederti.- gli dissi andando ad abbracciarlo.
-Anche per me è bello vedere tutti e due. Taylor mi dispiace per tua mamma, volevo venire al funerale ma Silente me l'ha impedito.- lo guardai.
-Non fartene una colpa, sono felice che tu sia qui al sicuro.- gli dissi.
-Visto, che ti avevo detto.- disse Remus. Mi staccai dall'abbraccio con mio zio per permettergli di salutare il suo migliore amico. Feci caso solo allora di come stava bene senza la divisa da carcerato e dopo una doccia. Quel giorno aveva camicia, panciotto e pantaloni neri con la giacca verde.
-Venite, vi faccio vedere le vostre stanze.- disse. Accanto alla cucina c'era una scala che portava al piano superiore. Remus dormiva al primo piano esattamente difronte a Sirius mentre io avevo la camera di papà al secondo piano. Cercai di sistemare le mie cose in modo che il mio passato e quello di papà vivessero insieme. Il giorno migliore che passai a Grimmauld Palace fu il mio compleanno. Come da tradizione, andai a fare colazione con la maglietta di papà e dei suoi pantaloncini che avevo trovato qualche giorno prima. Appena entrai in cucina trovai un sacco di gente che iniziò a cantarmi la canzone di buon compleanno e io imbarazzata mi andai a sedere al mio solito posto accanto a Remus. Nella stanza c'erano i gemelli Weasley, Talbott, Penny, Sirius, Remus, Arthur e Molly e una ragazza che scoprì in seguito essere Tonks, cugina di Sirius e anche mia, ma alla lontana. A colazione ricevetti molti regali, la maggior parte riguardavano il quidditch ma c'era anche qualcosa sulle pozioni e gli incantesimi. La sera quando se ne andarono via tutti dopo cena, mi misi in salotto per leggere il mio nuovo libro sulle Holyhead Haripes, la mia squadra preferita. Ad un certo punto entrò Sirius nella stanza e chiusi il libro perché, dopo solo una settimana di convivenza, avevo capito che con lui era impossibile leggere. Difatti appena si mise seduto sulla poltrona accanto alla mia iniziò a parlare.
-E così sei portata per le pozioni.- mi disse ghignando.
-Già a quanto pare si.- dissi lasciandomi cadere sulla sedia.
-Davvero riesci a sopportare Pivellus? Ma come fai?- mi disse.
-Beh... in realtà la compagnia di 'Pivellus' non è neanche male dopo un po'. Insomma si riesce ad avere una conversazione intelligente ogni tanto.- gli dissi.
-Bah- disse Sirius lasciandosi sprofondare sulla poltrona. In quel momento arrivò anche Remus.
-Ho appena parlato con Silente.- ci disse. Io misi via il mio libro, capendo che non sarei mai riuscita a leggere.
-Quest'anno ci sarà un grande evento a Hogwarts.- disse guardandomi.
-Torni a insegnare?- chiesi.
-No. Non ti posso dire cos'è, se Sildnte mi scoprisse mi fulminerebbe. Ti dico una cosa però, ci sarà un ballo.- disse il mio padrino mentre si appoggiava al divano.
-Cosa? Ma io non so ballare.- dissi.
-Beh, iniziamo subito con le lezioni allora. Hai qui davanti a te due ballerini provetti.- disse Sirius alzandosi dalla poltrona e porgendomi la mano mentre Remus metteva la musica.
-Madame? Vuole concedermi questo ballo?- mi disse.
-Voi due siete un'associazione a delinquere.- dissi alzando gli occhi al cielo mentre prendevo la mano di mio zio.
-Allora da dove comincio?- chiesi.
-Mettimi la mano sinistra sulla spalla.- disse Sirius mentre mi metteva la mano destra sul fianco sinistro.
-Ok, ora segui i miei passi. E un, due, tre.- disse facendo un passo indietro, io gli caddi addosso.
-Ok, riprova- mi disse, e questa volta riuscì a non cadere. A mezzanotte avevo imparato qualche passo senza continuare a cadere.
-Dai Remus, dammi il cambio.- disse Sirius.
-Volentieri.- rispose il mio padrino mentre veniva verso di me. Gli appoggiai la mano sulla spalla e feci quei pochi passi che mi riuscivano.
-Stai migliorando.- mi disse Remus mentre mi alzava in aria. Lui era leggermente più goffo di Sirius. Poi alla radio partì una canzone più allegra e movimentata.
-Qui mi aggiungo anche io.- disse Sirius alzandosi dal divano. Iniziammo a muoverci come pazzi fino alla fine della canzone.
-Allora, chi è il miglior ballerino?- mi chiese Sirius facendomi l'occhiolino.
-Tu sei più lento, ma Remus è più goffo.- gli dissi ridendo.
-Più goffo? Io?- mi disse Remus.
-Ehi, io non sono lento.- mi disse Sirius. Poi continuammo a ballare fino all'alba.
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Sono tornata a rompervi dopo la fine di un capitolo.

Allora cosa si può dire sul quarto anno? Premettendo che il calice di fuoco non è uno dei miei libri preferiti della saga, forse perché muore Cedric e risorge Voldemort, trovo che nella storia di Taylor Black sia uno degli anni più importanti a Hogwarts.

Prima di tutto si vede finalmente un po' del rapporto speciale che ha con Piton, anche se questo si vedrà meglio dal quinto anno. Poi si capisce quanto lei sia una strega formidabile e per la presenza del falso Malocchio capisce che quello che vuole fare nella vita è l'auror.

Finalmente si avranno delle scene romantiche tra Taylor e Talbott. Più avanti magari vi chiederete cosa cavolo c'entri Fred nel rapporto fra i due. I gemelli Weasley sono quelli che hanno guidato i ragazzi alla scoperta di Hogwarts, in particolare Taylor che non era a conoscenza del mondo magico il primo anno. Quindi lei ha ritrovato in loro dei fratelli. Essendo poi che George si sposerà con Angelina, ho deciso che il gemello con cui la ragazza avrà una storia più particolare sarà Fred (si anche perché poi nella battaglia finale morirà ).

Per quanto riguarda questo capitolo succedono molte cose e se mi dovesse chiedere qual è la mia parte preferita di questa storia in assoluto non dovrò pensarci due volte: la mia parte preferita è quella alla fine di questo capitolo quando Taylor si esercita per il ballo con Remus e Sirius, essendo loro la sua famiglia. Remus ha preso un po' il posto di Regulus nella vita di Taylor, infatti lei lo considera come un padre e ha con lui lo stesso legame padre figlia che possiamo trovare, per esempio, anche nei ragazzi Weasley con Arthur. Ora vi lascio anche i capitoli fino a metà del quarto anno.

Detto ciò, buona lettura.

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