Friendly Fox

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2nd November 1992 - Secondo anno
La pozione era pronta, conoscevo l'incantesimo che lanciavo ogni mattina e ogni sera, finalmente era arrivata anche la tempesta. Era sera, tutti dormivano ma io ero sveglia, aspettavo che Talbott mi chiamasse per uscire e completare la mia trasformazione in animagus. Ad un certo punto un gufo picchiò contro la finestra del mio dormitorio, aveva un bigliettino attaccato alla zampa.

È arrivato il primo tuono, vieni in cortile velocemente.

Mi alzai dal letto, misi un maglione arancione, il primo che trovai nel baule, e corsi fuori sperando che Flich non mi vedesse. Talbott mi aspettava sotto un albero con i pantaloni del pigiama, le pantofole e una felpa blu.
-Allora appena cade il primo lampo, bevi la pozione e lancia l'incantesimo. Sentirai un po' di dolore ma è normale. Poi quando sei pronta cerca di pensare a come sarebbe essere un animale, a quel punto ti trasformerai, ok?- disse guardandomi. Mi misi vicino a lui per cercare di stare più al caldo.
-Si, ok. Ti posso fare una domanda?- chiesi mentre aspettavamo il primo lampo.
-Certo.- rispose.
-Dopo la prima trasformazione come fai a trasformarti?- chiesi.
-Beh, a quel punto è facile. Sai in cosa ti trasformerai e cosa si prova, basta solo replicare quelle sensazioni.- disse. Restammo in silenzio fino a che il primo lampo si fece vedere in cielo.
-Ora, bevi la pozione.- disse mentre iniziava a piovere. Bevvi la pozione e lanciai l'incantesimo. Dopo qualche secondo caddi a terra per un dolore lancinante al petto. Il cuore mi batteva fortissimo, come se ne avessi due. Talbott si mise accanto a me e mi avvolse un braccio sulle spalle.
-So che fa male, ma devi riuscire a superarlo. Succederà solo questa volta.- mi disse. Io rimasi in silenzio. Aspettai un paio di minuti che il dolore passasse.
-Ok sono pronta.- gli dissi.
-Bene, ora cerca di pensare a cosa si prova ad essere un animale, concentrati- disse aiutandomi ad alzarmi.
Pensa come un animale, pensa come un animale.
Chiusi gli occhi.
Pensa come un animale.
Sentì Talbott lanciare un urlo di gioia e riaprì gli occhi. Ero più bassa. Guardai in basso e vidi due zampe arancioni, la mia bocca era della stesso colore. Mi girai e vidi che la mia coda era per metà bianca e per metà dello stesso colore delle zampe e del naso. Ero una volpe.
-Wow ce l'hai fatta.- mi disse Talbott.
-Ora ti mostro il tuo corpo, così potrai camminare.- prima mi accarezzò la schiena, poi mi massaggiò una zampa alla volta, poi mi toccò le orecchie e infine la coda.
-Ora che hai preso più confidenza col tuo nuovo corpo, prova a camminare.- mi disse. Non fece in tempo a finire la frase che stavo già zampettando per il cortile. Talbott prese uno specchio dalla tasca.
-Guarda le tue orecchie e il tuo muso.- mi disse mentre tornavo vicino a lui. Mi misi seduta accanto allo specchio e mi guardai. Le mie orecchie erano dello stesso nero dei miei capelli e sotto i miei occhi c'erano dei puntini marroni che andavano ad imitare le mie lentiggini. Guardai Talbott.
-Ok, ora però è tardi. Torna in forma umana, poi se vuoi ogni tanto la sera possiamo uscire.- mi disse. Tornai in versione umana e lo abbracciai.
-Grazie.- gli dissi. Lui sorrise e tornammo nei nostri dormitori bagnati per la pioggia.
Dopo due mesi di allenamento intenso, ero pronta per la prima partita delle case. Avremmo giocato contro Serpeverde, contro mio cugino che aveva il ruolo di cercatore. Sapevo che per la prima partita si potevano inventare i parenti, infatti il padre di Draco, lo zio Lucius, sarebbe stato presente. Avevo invitato Remus ma mi disse che non sarebbe potuto venire perché era malato. Allora non sapevo ancora del suo "piccolo problema peloso" l'avrei scoperto l'anno successivo. Nello spogliatoio Orion ci fece il discorso pre-partita.
-Allora ragazzi, questa partita è importante. Se la vinciamo abbiamo un grosso vantaggio per la coppa di quidditch di quest'anno. Il prossimo fine settimana giocheranno Serpeverde contro Grifondoro. Le probabilità di vittoria sono a favore dei Grifondoro, quindi se vinciamo questa partita ci eliminiamo un un'avversario. Per quanto riguarda Corvonero sono intelligenti, ma sono anche lenti, quindi non sono un problema. Se oggi date il meglio, abbiamo molte probabilità di vincere. Siete carichi?- disse.
-Si!- rispondemmo noi in coro.
-Allora andiamo là fuori e facciamo vedere a quelle serpi quanto valiamo.- disse alzando la scopa e guidandoci verso il campo. Accanto a noi c'erano i giocatori di Serpevere.
-Ehi cugina! Cercherò di non catturare il boccino prima della vostra squadra.- disse Draco ghignando.
-Ehi cugino! Cercherò di non segnare troppi punti.- dissi ricambiando il ghigno. Orion mi tirò una gomitata per richiamarmi all'attenzione. Dopo qualche secondo, Lee Giordan, dalla tribuna dei professori, ci chiamò. La nostra squadra volò in formazione girando tutto il campo di quidditch con Orion in testa. Su una tribuna di tifosi di Tassofrasso vidi i miei amici e li salutai. Dopodiché il capitano ci chiamò nuovamente per ripassare le tattiche. Finalmente iniziò la partita. Io e gli altri due cacciatori continuavamo a passarci la pluffa, rendendo difficile alla squadra avversaria rubarci il possesso della palla. Segnammo. Intanto che veniva recuperata la pluffa guardai gli altri giocatori. Draco fluttuava immobile circa a metà del campo, guardandosi intorno alla ricerca del boccino, lo stesso stava facendo Cedric, il nostro cercatore solo più in basso. Dopo quasi un'ora di gioco il risultato era di 70 a 40 per noi. Stavo surfando sulla mia scopa per raggiungere gli anelli e segnare quando vidi Draco e Cedric lanciarsi all'inseguimento del boccino, anche se non riuscivo a vederlo. Riuscì a segnare e qualche secondo dopo il commentatore annumciò che il boccino era stato catturato. La partita era finita 230 a 40 per noi. La nostra squadra volò insieme facendo due giri del campo, poi mentre gli altri scendevano vidi zio Lucius parlare con Draco sulla tribuna. Volai verso di loro.
-Ciao zio, Draco- dissi.
-Taylor bella partita, hai un talento.- mi disse Lucius.
-Allora, come ci si sente ad essere sconfitti?- chiesi a Draco.
-Ma dai, l'altro cercatore era al quinto anno, è grosso il doppio di me.- disse Draco infuriato.
-Proprio perché è grosso il doppio di te dovresti essere avvantaggiato. Così sei più veloce.- dissi.
-Visto Draco, è quello che ti stavo dicendo pure io. Se vuoi diventare un bravo giocatore devi allenarti di più.- disse Lucius. Poi li salutai per unirmi ai festeggiamenti. Dallo spogliatoio alla sala comune parlai con Cedric.
-Wow sei stato grande.- gli dissi.
-Scherzi? Hai fatto tu tutto il lavoro. Di ottanta punti ne hai segnati cinquanta solo tu!- mi disse.
-Si ma hai preso tu il boccino.- gli dissi sorridendo.
-Si ma non è stato facile. Malfoy era molto veloce e aveva anche una scopa migliore. Mi è andata bene perché sono più grande di lui e sono riuscito ad allungarmi di più.- mi disse. In sala comune i caposcuola e la capocasa ci avevano organizzato una festa per la vittoria. Dopo i festeggiamenti andai nel mio dormitorio per scrivere a Remus della mia prima partita. A cena i gemelli Weasley e Talbott decisero di mangiare al nostro tavolo per stare con me dopo la vittoria. Dopo aver mangiato stavamo tornando in sala comune quando praticamente tutta la scuola si fermò nel corridoio principale. Il golden trio era davanti al muro su cui era comparsa una scritta. Non riuscivo a leggerla ma mentre tutta la scuola era in silenzio Draco parlò ad altra vole.
-La camera dei segreti è stata aperta, nemici dell'erede temete.- fece una pausa.
-Ora tocca a voi sanguesporco.- disse. Poi arrivarono i professori che ci mandarono tutti a dormire.

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