Quella giornata per Federico era cominciata male: prima ci si era messa la sveglia che non aveva suonato, e per fortuna a svegliarlo era stato l'odore di caffè proveniente dalla macchinetta in cucina, impostata poco dopo ma abbastanza da fargli venire l'ansia di arrivare in ritardo. E per lui, che i ritardatari li odiava, quella era una tragedia. Poi, Spike aveva deciso che quella mattina avrebbe fatto i capricci, facendogli perdere ulteriore tempo sulla tabella di marcia. Certo, ci avrebbe passato anche una giornata dietro ai suoi amati cagnolini, ma alle sette e un quarto aveva capito che era troppo tardi per essere comprensivo. E, infine, come se non fosse abbastanza, appena aveva aperto il telefono, negli spogliatoi a Vinovo, aveva notato due messaggi di Alessia che l'avevano fatto sprofondare. In uno c'era il link a un sito, che poi lui scoprì avere delle foto di quando Veronica era passata a trovarlo un paio di sere prima. Nel secondo messaggio, invece, lo informava che se pensava veramente che lei sarebbe andata a Torino mentre lui si faceva bellamente i cazzi propri non la conosceva per nulla e soprattutto non ne sarebbe assolutamente valsa la pena di riprovarci tra loro due. Allora, aveva sbuffato, aveva scosso la testa quando Paulo gli aveva rivolto uno sguardo interrogativo e poi si era fatto sfilare il cellulare dalle mani dallo stesso, dovendo anche subirsi i suoi sguardi all'inizio confusi e perplessi, e alla fine accusatori. Sembrava chiaro ciò che aveva fatto, ossia che fosse tornato tra le braccia di quella che per tanto tempo era stata la sua donna, ma lui sapeva che non era così. La mora gli aveva proposto di prendere un aperitivo per raccontargli delle vacanze che si era presa dopo quello smacco che avevano vissuto entrambi e soprattutto per chiedergli come stesse andando, come se la stesse passando. Lui aveva gentilmente declinato la richiesta e, invece, le aveva proposto di andare a casa sua proprio per evitare quel problema.
Federico e Alessia non parlavano, si sarebbero dovuti vedere proprio quel weekend per chiarire, e quindi gli sembrava superfluo informare la toscana di quell'incontro, anzi, quasi controproducente. Quali erano le probabilità che li beccassero? Sicuramente molto vicine a zero, perché a nessuno era mai interessato chi entrava e chi usciva da casa Bernardeschi, anzi, se veramente fosse interessato a qualcuno avrebbero scoperto della presenza della castana nella propria vita da molto prima. E invece, per un caso fortuito, proprio quella sera qualcuno aveva deciso di non farsi i fatti propri e lui era rimasto fregato.Giusto qualche minuto dopo erano cominciati gli allenamenti e, mentre le gambe di tutti macinavano campo, la testa del biondo correva totalmente da un'altra parte, fin troppo vicino a Firenze. Paulo correva accanto a lui, in silenzio. Giusto un paio di giorni prima avevano parlato di come sistemare la situazione con quella ragazza che gli aveva fatto perdere la testa, e lui poi ricadeva nel solito circolo vizioso? No, era impossibile. Per uno come Federico, buono come il pane, sarebbe stato impossibile stare con una e pensare l'altra, o il contrario. Se aveva quella ragazza in mente, esisteva solo ed esclusivamente lei. E Veronica allora?
Adrien si fermò qualche metro davanti a loro, alzando gli occhi al cielo e attirando l'attenzione di entrambi, che fecero cadere il proprio sguardo sul ragazzo in modo annoiato.«Qualche problema?» chiese l'argentino, fermando anche la propria corsa per evitare di finirgli addosso, affiancato dal biondo. Il francese, con uno sguardo sconsolato, indicò i propri capelli e poi un laccio scuro.
«Mi si è rotto l'elastico per i capelli» rispose lui. Nonostante fosse arrivato da poco, masticava facilmente qualche parola di italiano e, a volte, le mescolava con alcune francesi quando proprio non gli venivano in mente. Lo sguardo del ragazzo cadde sul polso di Federico, dove i suoi tatuaggi terminavano e una piccola striscetta nera campeggiava sulla sua pelle bianca. Era l'elastico che lui aveva sfilato dai capelli di Alessia mesi prima, quando lei era troppo stanca anche per svestirsi e lui l'aveva aiutata, per poi dormire abbracciato a lei. La capiva, in realtà, riusciva a immaginare come lei si stava sentendo, anche lui sarebbe morto dalla gelosia se avesse visto delle foto del genere di Alessia e Stephan insieme, o se anche semplicemente fosse venuto a sapere che si erano visti.
Lo sguardo di Federico cadde sul suo stesso polso, e pensò che non poteva proprio evitare di darlo al compagno di squadra, perché non aveva nemmeno una scusa da inventarsi.
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complici, federico bernardeschi
Fanfiction"Viviamo, o mia Lesbia, e amiamoci, e le dicerie dei vecchi severi consideriamole tutte di valore pari a un soldo. I soli possono tramontare e risorgere; noi, quando una buona volta finirà questa breve luce, dobbiamo dormire un'unica notte eterna. D...