Cap. 22 Regalo

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Oscar

Il giorno dopo mi svegliai abbastanza presto e ricordandomi della sera precedente andai a dare una veloce occhiata alle punture contraccettive, anche per vedere quante ne erano rimaste. Dopo che mi accertai che ce ne fossero abbastanza notai con la coda dell'occhio la cartella clinica di Luna.
Per curiosità ci dessi un occhiata furtiva e vidi che mancava poco al suo compleanno, circa un mese. Dovevo farle un regalo, ma cosa? . Allora scendendo le scale chiamai Brenda, ti devo parlare dissi, si signore mi dica rispose con voce leggermente preoccupata camminando verso di me a passo svelto, cerca di vedere cosa piace a Luna, di chiederle cosa vorrebbe provare di nuovo fallo e basta poi ti dirò, le ordinai sapendo che era curiosa e voleva sicuramente sapere per quale motivo glielo chiedevo.

Luna

Fui risvegliata dal rumore dell'aspirapolvere nella stanza accanto; cercai di dormire ancora per poco coprendomi le orecchie con il cuscino ma non ci fu più niente da fare, allora mi alzai.
Finito di fare colazione diedi di sfuggita un'occhiata fuori e vidi che piano piano un po' pigra la primavera stava arrivando.
Dunque andai da Brenda chiedendole "hai dei semini? voglio piantare qualche fiore o frutto fuori in giardino" lei mi guardò sorpresa e disse sei proprio una ragazza speciale tu, seguimi cara aggiunse subito dopo.
Perché speciale chiesi un po' divertita, lo so io disse lei con un filo di mistero vieni andiamo insieme dai, che tanto qua ho finito, va bene dissi allegra e entusiasta di fare qualcosa di un poco diverso. Finito di fare giardinaggio mi ci voleva un bel bagno, ero tutta sporca.
Mentre mi rilassavo grazie allacqua calda ripensai alla mattinata che avevo passato. Brenda oggi parlava più del solito, e mi ha fatto molte domande. Chissà magari anche lei era felice della primavera e dei fiorellini gialli e violetti che sbocciavano alla luce del sole.
Dopo la doccia avevo deciso di dormire un po' nel letto dove la notte prima io e daddy avevamo fatto l'amore sapeva ancora di noi.
Quando mi svegliai con gli occhi ancora socchiusi intravidi daddy a petto nudo togliersi la cintura, e anche se era una cosa abbastanza normale a me sembrava estremamente e dannatamente eccitante. Feci finta di dormire per continuare a guardare indisturbata ma purtroppo se ne andò in bagno e lo sentii farfugliare un qualcosa come chi ha combinato sto schifo io dissi alzandomi leggermente e ricordandomi di non aver pulito la vasca quando avevo finito, si girò verso di me e per provocarlo mi tolsi le coperte facendogli vedere che avevo solo l'intimo così lui sorrise malizioso e mi disse ora devi pulire, come vuoi dissi mordendomi il labbro inferiore in modo seducente.
Per poi mettermi a cercare la spugnetta e il sapone sempre in intimo. A 4 zampe iniziai a pulire con la spugna la vasca, bagnandomi di proposito il reggiseno e facendo indurire subito i capezzoli. Sapevo che molto probabilmente daddy lo aveva di marmo perché mi sentivo il suo sguardo bruciare sulla pelle e vedevo che si torturava le mani per cercare di calmare il suo amico rinchiuso nei pantaloni. Dopo aver rimediato al casino che avevo combinato mi tolsi anche il reggiseno perché era bagnato. Un pochino lo feci anche di proposito per vedere se daddy avrebbe ceduto, infatti prima che potessi prendere un asciugamano per coprirmi me lo ritrovai davanti e proferì con voce roca "che stai facendo", cerco di coprirmi per andare a prendere qualcosa da mettermi
"sei col tuo daddy non ce bisogno che ti copri" disse accarezzandomi un seno, a quel gesto feci un leggero mugolio e poi aggiunse a meno che tu non abbia freddo, li misi entrambe le braccia sulle spalle e lo guardai negli occhi dicendogli
"no, sono abbastanza calda" fece un piccolo sospiro roco e riprese a toccarmi la pelle nuda dicendo "fammi controllare allora".
Lentamente scese verso la mia intimità dicendo
"qui sei molto calda" prima che potessi rispondere aggiunse
"come mai" con fare interrogativo guardandomi negli occhi e aspettando impaziente una mia risposta, che non tardò ad arrivare infatti risposi
"non so la tua presenza mi provoca questi sintomi" "e questo che cosa ti provoca eh" disse iniziando a toccarmi piano dalle mutandine. Istintivamente divaricai le gambe per farmi toccare meglio dalle sue grandi mani, sul tessuto di pizzo del perizoma.
Finimmo sul letto a consumarci come due porci. Lo facemmo violento ma allo stesso tempo appassionato. Per poi addormentarci ancora uno sopra l'altro stremati. I successivi 5 giorni passarono davvero molto bene, con me che continuavo gli studi col professore e leggevo un po' di libri interessanti che trovavo nella libreria di quella enorme casa e daddy che lavorava ogni giorno un pochino di più per guadagnare somme sempre più superiori. Notai anche che giorno per giorno si avvicinava sempre di più a me e diventava sempre più dolce e premuroso, lo stare in quella casa ora non mi pesava più come prima anzi anche io stavo iniziando a provare qualcosa di più forte e intenso e importante.

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