Cap. 7 Dolce risveglio

10.3K 94 7
                                    

Oscar

Al lavoro era stata una giornata davvero pessima, perché nessuno fa mai quello che gli dico, è così difficile stare agli ordini? Arrivato a casa fui leggermente sollevato, la mia babygirl, almeno lei stava agli ordini. Nel mentre poggiavo la  valigetta per terra alzai lo sguardo e la vidi lì in giardino tutta contenta a prendere il sole con un libro in mano. Andai verso di lei abbastanza infastidito dicendole "alzati e va dentro" lei alzò gli occhialini incastonandoli negli splendidi  capelli che si ritrovava e con fare altezzoso replicò un "perché? ""perché è un ordine" la rimproverai alzando un po' la voce, lei incurante del mio evidente comando ritorno a leggere il suo libro dicendomi con gli occhi puntati sulle parole del romanzo
"non sto facendo niente di male quindi rimarrò qui" a quel punto non ci vedi più e persi la pazienza ribattendo un
" ripeti ragazzina " prima che lei potesse finire di nuovo la frase le diedi uno schiaffo potente sulla guancia destra per poi non darle neanche il tempo di massaggiarsi la guancia dolorante che la presi per il collo alzandola da terra di qualche centimetro per pochi secondi per poi lasciare la presa e vederla scivolare lentamente verso il pavimento intanto che cercava disperatamente di respirare al che riordinai " alza il culo ed entra dentro" lei spaventata con gli occhi lucidi si alzò e iniziò a camminare verso la porta di vetro per poi girarsi un secondo e guardarmi come se fossi un mostro che le stava rubando tutto anche addirittura la vita, forse lo ero.
Mi svegliai presto infatti lei stava ancora dormendo era così bella con i capelli color caramello sparpagliati totalmente a caso sul cuscino e la bocca semi aperta come la mano che era un po' più distante dal corpo sembrava attendermi attendere che io la stringessi che io colmassi quello spazio vuoto tutto il suo corpo sembrava chiamarmi o forse ero solo io che mi stavo prendendo più del previsto fatto sta l'avrei potuta fissare per ora senza mai annoiarmi. Decisi di fargli un regalino che ero sicuro avrebbe apprezzato, principalmente lo feci per farmi diciamo in parte perdonare per quello che le avevo fatto il giorno prima, non avrei dovuto sfogarmi su di lei in quel modo solo perché avevo avuto una brutta giornata. Così iniziai a dargli baci umidi sul collo scendendo sempre di più fino al ventre con estrema lentezza, baciando tutto il suo corpo dalle tette alla sua pancia ai fianchi e intanto lei apri gli occhi e mugolò
"cosa stai facendo" con in viso un'espressione disorientata e confusa, mentre io arrivai alla sua intimità e stavo per baciargliela quando lei ci mise tutte due le mani sopra per coprirla ma io gliele tolsi baciandogliele tutte due, una volta tolte la rassicurai
"non ti coprire che sei bellissima" intanto arrivai alla sua vagina che profumava di lavanda come tutto il suo corpo.
"S....smettila" mi pregò facendo un piccolo gemito, non le diedi retta ed inizia a baciarle la coscia fino ad arrivare di nuovo alla sua intimità ma lei continuava ad agitarsi e non riuscivo a capire se si stava opponendo o voleva che io continuassi allora le respirai sopra la vagina facendola ansimare
" ti piace principessa? " lei non mi rispose allora passai la lingua sulla sua entrata quasi come a sottolineare la domanda al che non resistendo più e volendone ancora mi disse solo
" ti prego continua " e sul mio volto apparve un sorriso di puro trionfo, però volevo ancora stuzzicarla infatti invece di darle ciò che voleva tornai a spargerle baci intorno alla sua entrata di tanto in tanto arrivando a qualche millimetro dal suo clitoride per poi allontanarmi di nuovo, lei fece un gemito di frustrazione
"allora ti piace " aggiunsi facendole sentire ancora il mio respiro a poca distanza dalla sua entrata. "Vaffanculo" imprecò e pur di non ammettere che le piaceva cercò di darsi piacere da sola ma io subito le bloccai il braccio sostituendolo con la mia mano e intanto che le massaggiavo il clitoride avanzai fino a guardarla dritto negli occhi e le ricordai
"uno niente parolacce e due non ci provare mai più solo io posso darti piacere se lo fai tu e solo con il mio permesso e tre ti ripeto la mia domanda ti piace? " in tutto questo a ogni parola che dicevo acceleravo il massaggio che le stavo facendo e i suoi liquidi non facevano altro che farmi andare più veloce,
"sì ma voglio di più ti prego" supplicò con la voce risucchiata dal vortice di una dolce tortura cosi io da vero stronzo
"di più tipo cosa " dissi infilandole un dito dentro la vagina che da dentro era ancora più fradicia di fuori mentre con l'altro continuavo a massaggiarli il clitoride. Ormai ansimava senza ritegno " daddy sto per v... venire, ci sono quasii" disse mentre la sua figa con dentro il mio dito si preparava a tremare, e alle mie parole " vieni per me principessa " lei venne come fosse stato un ordine di dio.
Luna

Fuck Me DaddyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora