Fuck Me Daddy

Cap. 24 Amici e forchette

Luna

Dopo quel bellissimo pomeriggio andammo a cena al Shampafish un ristorante dove si poteva mangiare accompagnati dai pesciolini che nuotavano felici nei mega acquari alti fino alla fine della parete. Io decisi di andare sul leggero giusto un'insalata russa mentre daddy prese l'aragosta. Intanto che mangiavamo mi parlò dei suoi amici fui molto sorpresa, non pensavo ne avesse.
Mi disse che erano le persone che lo avevano aiutavano ad arrivare dove si trovava ora, mi disse che non ne parlava tanto perché preferiva tenerselo per se.
" Domani finalmente ci riuniremo insieme mi farebbe piacere presentarti come la mia ragazza" feci una faccia un po' stranita ma felice lui mal interpretando aggiunse
" Lo so che non siamo fidanzati ma comunque non sei neanche come quelle precedenti quindi pensavo..."
"Si mi va bene, non vedo l'ora di conoscerli tutti" dissi con un sorriso a 32 denti. "Bene" mi ribadii anche lui contento e portò la sua mano a stringere la mia accarezzandola.
Finito il primo terminò di raccontarmi i caratteri e gli hobby di ognuno dei suoi amici e sembravano persone simpatiche, questo però mi fece anche un rattristire perché io in realtà non gli avevo mai avuti dei veri amici passavo tutto il mio tempo a studiare o con i ragazzi.
Mi risvegliò dai miei pensieri il cameriere che ci chiese se volevamo il dessert. Daddy disse di si, io no ero piena ma lui mi obbligo a prendere qualcosa, anche insignificante, allora presi un pezzo di torta alle fragole e frutti di bosco.
Mentre la assaggiavo mi cadde la forchetta "che sbadata" mi rimproverai volendo piegarmi per raccoglierla quando daddy si offrì di farlo lui dato che era più vicino.
Si abbassò e andò sotto il tavolo, "guarda..." stavo per finire la frase quando mi sentii le sue labbra bollenti e morbide a contatto con il mio interno coscia anche se non volevo dato che eravamo al pubblico d'istinto allargai leggermente le cosce.

Oscar

Decisi che gliel'avrei leccata lì in quel ristorante sotto al tavolo, col rischio di essere scoperti e con il locale pieno di gente con i peli del corpo che le si raddrizzano e nessuno capiva il perché tranne io. Avevo troppa voglia di assaggiarla e non potevo aspettare fino a casa.
Le spostai le mutandine con 2 dita, cercò di chiudere le gambe ma le dissi da sotto il tavolo " stai ferma o sarai punita" allora non si mosse, subito la leccai un paio di volte poi presi in mezzo ai denti il clitoride, percepii la sua mano sopra i miei capelli che mi accarezzava delicata, questo era un segno che le stava piacendo.
Le tolsi le mutandine bianche in pizzo con i denti, le annusai e profumavano di figa bagnata, ammetto che mi fecero venire molta voglia, ma prima di rischiare di perdere la concentrazione le misi dentro la tasca superiore della mia camicia facendo attenzione a che non si vedessero.
Come ciliegina sulla torta le misi un dito dentro dato che era molto bagnata e leccai il clitoride per 2 volte, poi rispuntai da sotto il tavolo trovandola tutta rossa con le mani sopra il viso.
"Piaciuto?" le chiesi col mio solito ghigno leccandomi le labbra e assicurandomi di aver ingoiato tutto il miele che aveva da offrirmi.
"Ma sei impazzito" mi rimproverò lei con uno sguardo divertito avvolto dalla lussuria e leggermente infastidito e preoccupato. "Rispondi alla mia domanda" ribadii anche io serio "sì ma non farlo più" mi rispose velocemente intimidita.

Luna

Saliti in macchina dopo poco mi addormentai, daddy era davvero un buon guidatore quando era al volante lui la strada sembrava così liscia eppure andava abbastanza veloce ovviamente senza superare i limiti di accelerazione fatto sta che mi rilassava molto. Parcheggiò la macchina e ci fu una leggera scossa che mi risveglio ma ero ancora in dormiveglia e poi volevo farmi prendere in braccio quindi feci finta di dormire. E per l'appunto il mio daddy da vero gentiluomo e principe elegante aprì la portiera prendendomi in braccio, automaticamente mi aggrappai con le mani e le gambe attorno al suo corpo palestrato.
Mi portò di sopra togliendomi i vestiti e si spoglio anche lui velocemente entrando nel lettone al calduccio e spense le luci con l'apposito telecomandino abbracciandomi forte come se mi volesse trasmettere tutto il calore che aveva da offrire e che aveva conservato per tutto questo tempo e ci addormentammo subito.