Cap. 21 Notte Focosa

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Luna
Una volta che daddy finii di raccontarmi la sua storia ero molto dispiaciuta per quello che era stato costretto a passare da quando era piccolo fino ai 18 anni, e ora capivo perché era sempre così freddo, aveva paura di affezionarsi alle persone, temeva che lo lasciassero come hanno fatto tutti in passato e non lo biasimavo, credo che lui anzi sia stato molto forte a continuare con la sua vita, se fosse successo a me non so cosa avrei fatto o dove sarei finita.
Pensando queste cose mi addormentai sul suo petto cullata dal suo battito cardiaco calmo e costante. Aprii gli occhi piano piano sbattendogli un paio di volte per fargli abituare alla pochissima luce che c'era dentro la stanza, fuori era ancora buoi controllai che ore fossero, solo le 3 di notte, ne approfittai per prendere una boccata d'aria e andai nell'immenso balcone che era incorporato alla camera da letto.
Guardai sotto di me e Milano di notte era così bella, così viva, vedevo tante luci di appartamenti ancora accese e c'erano persino alcune persone che andavano avanti e indietro diretti alle loro case e stranamente a quest'ora, le macchine sfrecciavano veloci sull'asfalto con dentro presumo uomini in cravatta che andavano dalle loro amate mogli felici di riabbracciarle dopo una faticosa giornata di lavoro, mi immaginavo loro che le stringevano come se così facendo tutta la fatica lo stress l'ansia svanissero come se le proprie amate fossero la loro unica fonte di energia vitale, che bello che deve essere pensavo.
Intanto mi sentii 2 mani calde che mi accarezzavano i fianchi iniziando a fare su e giù per poi abbracciarmi forte da dietro e riscaldandomi il corpo.
"Che ci fai qui fuori tutta sola" prima che potessi spiegare aggiunse
"hai nostalgia di casa? "a quelle parole un po' mi venne il magone ma veloce mi schiarì la voce
"no e che semplicemente volevo prendere una boccata d'aria"
"in piena notte? "replicò un po' allibito.
Non volendo più dare risposte mi girai mettendogli le mani sopra le spalle e mettendomi sulle punte dei piedi per poter baciare quelle labbra carnose che si ritrovava a quel punto lui sicuro di sé mi spinse contro la ringhiera del balcone facendo venire a contatto il metallo freddo con la mia pelle ancora calda per quello che avevamo fatto ore prima.
Mentre continuavamo a baciarci ci immaginavo come in un film disney io col vestito azzurro vaporoso e lui col completo grigio tutto messo in tiro con la gente per strada che ci guardava e sperava di trovare un amore così puro e forte come il nostro.
Mi ripresi e lo portai dentro facendolo sedere e mettendomi subito dopo sopra di lui iniziando a baciarli e succhiarli il collo per marchiarlo un po' mentre mi muovevo sensualmente sopra il suo pacco strofinando più volte le mie mutandine contro il tessuto dei suoi boxer.
Sempre sopra di lui in modo sexy feci cadere per terra la vestaglia nera che avevo indosso rimanendo solo con le mutandine. Ne approfittò subito iniziando a torturarmi e a mordermi un capezzolo mentre all'improvviso apri leggermente le sue cosce facendomi un po' barcollare nonostante una sua mano sul fianco e nel vuoto che si era creato ci infilò la mano iniziando a massaggiarmi in cerchio l'intimità. Cominciai ad ansimare per il piacere che stavo provando e presa dall'eccitazione gli tolsi i boxer lui allora mi fece alzare togliendomi le mutandine e prendendomi con forza facendomi sedere sul suo cazzo.
Lo sentii subito tutto dentro fino alle ovaie e stetti ferma per abituarmi giusto un secondo alla sua grandezza ma daddy prese subito a muovermi dunque cominciai a provare un po' di dolore misto a goduria e la cosa mi piaceva moltissimo.
Continuò così su e giù a darmi spinte secche e decise a volte aiutato anche un po' da me mentre mi mangiava le tette fino a farmi venire in un orgasmo gocciolante.
Mi ripresi in poco tempo alzandomi e aprendoli le cosce con leggeri baci umidi e con i miei capelli che accompagnavano il tutto solleticandolo un po' infatti me li tirò un pochino su capendo quello che volevo fare.
Arrivai al suo cazzo già tutto bello dritto per me, iniziai a prenderlo delicatamente con la mano e a scappellarlo leccando un paio di volte la punta come fosse un gelato, la mano libera la usai per toccarli le palle che leccai subito dopo.
Mi faceva impazzire sentirlo gemere per mano mia grazie a me, mi spronava a continuare sempre di più, fino a sentirlo esplodere dentro la mia bocca.

Oscar

Gemevo senza pudore ad ogni leccata con la sua piccola calda bocca sulla mia asta dura e venoso. Continuava a stuzzicarlo con la punta della lingua guardandomi negli occhi, che per la goduria chiusi spingendola sul cazzo facendogli aprire di più la bocca.
Da brava babygirl lo prese subito tutto dentro mentre le tenevo delicato i capelli e ansimavo, lo sentii cominciare a pulsare dopo la seconda spinta che fece con la testa muovendo la lingua intorno alla mia lunghezza e succhiando via la saliva che aveva lasciato precedentemente.
"Succhia il biberon di papino piccola" le dissi ansimando e incoraggiandola a farmi arrivare alle stelle. Proseguì così facendo avanti e indietro con la nuca finché stavo quasi per esplodere e se ne accorse da come e quanto ansimavo infatti mi guardò negli occhi e con voce provocante mi chiese
"stai per venire?" "scoprilo" la sfidai. Si alzò risedendosi sopra di me e scivolando sui suoi umori, immediatamente prese a saltellare sul mio cazzo duro sbattendomi le tette in faccia che mi affrettai a succhiare con passione e voracità.
La feci venire per la terza volta e la segui subito dopo sborrando di nuovo dentro di lei.

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