Cap. 6 Sogno

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Oscar
Senza far rumore dato che erano le 5 di mattina mi sgusciai fuori dal letto e mi feci la doccia, uscito dalla box la intravidi dallo spiraglio della porta. La mia babygirl sveglia lì a fissare il soffitto, era bellissima i suoi occhi curiosi che vagavano da un estremità all'altra della camera mi facevano impazzire desideravo che lo facesse anche con me anche col mio corpo volevo che mi guardasse così con curiosità e innocenza, ma mi limitai a uscire dal bagno dicendo "babygirl già sveglia"
"si ho dormito abbastanza" affermo con un piccolo sorriso in volto.
Presi dei vestiti e feci per ritornare in bagno a cambiarmi, mentre mi mettevo gli i pantaloni lei mi chiese "dove vai così presto" "non ti interessa" risposi freddo e vago non mi piaceva far conoscere le mie mete se non lavorative, ma uscendo la trovai già vestita, truccata e profumata che mi implorava di farla uscire con me. A quel punto senza via d'uscita acconsentii e salimmo in macchina, dato che ormai tra poco lo avrebbe visto le dissi che eravamo diretti a un ritrovo dove le persone lanciavano delle lanterne cinesi e che lo volevo fare anche io, finita la spiegazione lei disse
"non ti credevo un tipo da queste cose sentimentali"
"non sono il mostro che credi" obbiettai abbastanza infastidito dal suo commento
"scusa" si limitò a dirmi. Dopo poco vidi che continuava a torturarsi la mano mandandola avanti e indietro sopra la coscia  probabilmente era il suo modo di punirsi per quello che era successo prima così col mio solito ghigno la guardai prendendole la mano e la misi sopra il cambio aggiungendo subito la mia e stringendola forte con la coda dell'occhio la vidi fissare quelle che erano diventate una sola mano e giurai di averla vista fare un piccolo sorriso. Arrivati nel luogo prestabilito lo spettacolo era a dir poco mozzafiato, tante lanterne di varie dimensioni e colore che salivano sempre più su fino a scomparire nel cielo, tutto questo mentre il sole iniziava a svegliarsi e quindi con esso le prime luci del mattino. Rivolsi il mio sguardo verso la mia baby girl e la trovai intenta ad ammirare il cielo estasiata con il volto illuminato dall'alba che la rendeva ancora più bella sembrava un angelo sceso per salvarmi, le presi la mano portandola dove appunto si accendeva la propria lanterna. Una volta lasciate libere mi chiese incuriosita "a chi l'hai dedicata" decisi di dirle la verità "a mia madre" mi guardò un attimo e replicò solo un "oh che bel gesto" capendo dal mio tono di voce e dalla freddezza con cui lo avevo detto che non volevo parlarne.

Luna

Tornati a casa daddy mi sembrava molto stressato e anche un filino triste e malinconico e dato che più o meno il motivo lo sapevo e mi dispiaceva molto gli chiesi piano un po' intimidita con una tonalità di voce molto pacata "daddy vuoi che ti prepari un bagno rilassante?"
"vai di sopra riempi la vasca e aspettami"disse svelto e serio
"lo prendo come un si "borbottai ma mentre andavo mi venne in mente che non c'era niente per pranzo così mi voltai dicendogli" ma il pranzo? "
"ho già ordinato la pizza ci metterà un bel po' ora vai" disse con tono un po' scocciato. Riempita la vasca con acqua calda daddy entrò lasciandosi i boxer ma a me disse di spogliarmi completamene. Io insicura lo feci facendomi venire le gote rosse, una volta entrata in silenzio iniziò a bagnarmi delicatamente le spalle prendendo un elastico che teneva sul suo polso venoso e raccogliendomi quelle poche  ciocche che si erano bagnate e con molta delicatezza mi fece uno chignon per poi insaponarmi tutta con estrema lentezza, io a quel punto mi stavo rilassando talmente tanto che chiusi gli occhi lasciandomi andare sul suo possente petto e inarcando di poco il collo verso le sue labbra, daddy volendo arrivare alla mia pancia per sbaglio mi sfiorò un capezzolo io feci un leggero gemito quasi inudibile, e prese ad accarezzarmi il ventre delicatamente su e giù per poi fermarsi un secondo e riprendere circolarmente passando così ai fianchi continuando su e giù, sentii il suo tocco salire sempre di più verso il mio seno ed insieme a lui accelerava il mio battito cardiaco, quando il campanello della porta mi fece riaprire gli occhi di scatto e ripresi pienamente coscienza di me stessa a quel punto anche la mano di daddy si bloccò ritraendosi e mi ordinò di andare ad aprire, così ancora un po' disorientata mi alzai frettolosamente e uscii dalla vasca tutta gocciolante in tutti i sensi e coprendomi con un asciugamano scesi al piano di sotto. Mangiammo in silenzio, entrambi credo imbarazzati per quello che era appena successo perché al contrario della prima volta che mi aveva toccata questa era stata una cosa dolce e intima e lui presumo si fosse sorpreso in primis di sé stesso rimanendo quindi semplicemente senza parole. La notte arrivò in fretta tra un film e l'altro, infatti gli occhi mi bruciavano un pochino così decisi di andare a dormire. Una volta alzata daddy mi disse di dormire con lui, subito spaventata pensai al peggio ma il ricordo di quel mezzogiorno scaccio un po' la mia paura che mi facesse del male. Nel momento in cui percorsi mezza scala lui mise un lento invitandomi a ballare con il classico palmo della mano rivolto verso di me come incoraggiamento, io sorpresa e anche un po' imbarazzata la presi con daddy che azzerò le distanze tra i nostri corpi e iniziò a muovere a ritmo di musica piano le gambe insieme alle sue grandi mani sui miei fianchi. Io molto confusa assecondai ogni suo gesto appoggiando la testa sopra la sua larga e possente spalla, ballammo quasi tutta la notte guardandoci intensamente negli occhi fino a che non spense tutto e mi portò in giardino dicendomi di voler vedere l'alba insieme io sempre più confusa ma comunque felice perché lui mi stava mostrando questo suo bellissimo lato acconsentii di nuovo quando ad un tratto aprì gli occhi tutta sudata e accaldata accorgendomi che fosse un sogno, solo uno stupido sogno. Feci per alzarmi dal letto ma non riuscì ero ancora troppo stordita per quello che avevo sognato. Mi sedetti sul letto e daddy si girò dall'altra parte farfugliando qualcosa a bassa voce al che andai in bagno per non disturbarlo. Mi sciacquai la faccia con acqua tiepida e quando mi vidi allo specchio lo vidi dietro di me con lo sguardo un po' incuriosito e confuso lì per lì ebbi un piccolo spavento per la sorpresa di essermelo trovato d'improvviso di schiena ma poi mi inventai subito una scusa plausibile girandomi e dicendogli "scusa se ti ho fatto svegliare avevo un po' di mal di testa"
"no volevo bere un bicchiere d'acqua ma poi ti ho vista qui quindi..." "comunque se vuoi ho un'aspirina per il mal di testa" terminò lui
"no tranquillo mi sta già passando" "vorrei solo un bicchiere d'acqua che ho sete" in realtà la vera ragione era che non avevo più saliva nella bocca talmente ero rimasta scioccata da quel sogno. Risistemati nel letto daddy crollò subito io non dormii affatto continuavo a cercare dentro la mia testa il motivo del perché avevo sognato il mio daddy barra rapitore che mi trattava male e picchiava. E soprattutto mi chiedevo perché la sua versione dolce e gentile non mi piacesse affatto ma bensì preferivo come mi trattava ora. Perché l'ho sognato. Perché non mi piace il fatto che era un bravo ragazzo? Queste domande continuarono a ronzarmi in testa fino all'alba. Il giorno seguente alzandomi vidi un bel sole alto nel cielo orgoglioso di illuminarci tutti, pensai  che bello finalmente un po' di calore. Svelta feci la doccia e approfittai per stare un po' in giardino a godermi i raggi calorosi che emenava prima che se ne andasse, anche perché mi svegliai abbastanza tardi. Quindi presi gli occhialini la crema e andai a stendermi sul materassino che dava sulla piscina.

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