Cap. 10 Vendette

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Luna

Me ne andai un po'arrabbiata non sapevo che lui si scopasse anche le sue segretarie ma c'era da aspettarselo, uomini, non cambiano mai. Era stato molto difficile mantenere la calma nel suo ufficio ma così la mia vendetta sarebbe stata ancora più inaspettata per una volta lo avrei fregato e dimostrato che anche io ho molti corteggiatori e sono abbastanza furba. Non riuscivo ancora a decifrare il motivo del mio volerlo far pentire alla fine non me ne sarebbe dovuto importare niente ma non riuscivo avevo come un peso nei piedi che sentivo che non si sarebbe tolto se non cosi rivendicandomi. Si fecero le 5 inizia a scegliere un vestito abbastanza provocante per quello che dovevo fare quella sera. Mi truccai e feci un make up sensuale che potesse risaltare gli occhi e soprattutto le labbra sistemai i capelli lasciandoli sciolti spostandoli a lato e quando fui pronta lui suonò al campanello. Venne da me mi disse "vedo che sei già pronta Eh"
" hai visto a quanto pare la tua baby girl sta imparando" scherzai facendoli l'occhiolino.
Vado a farmi una doccia e poi andiamo disse, dato che non ricevette risposta mi urlo "quando ti parlo mi devi rispondere"
"okay daddy" .
Finita la sua doccia scendemmo insieme le scale, guarda caso lui dietro di me. Mi sentivo i suoi occhi esaminare con molta attenzione il mio fondoschiena e lo lasciai fare mi piaceva che lui fosse così tanto attratto da me mi dava un certo senso di soddisfazione, intanto arrivammo a una delle tante sue lussuose macchine, mentre mi apriva la portiera mi accorsi che era davvero bello aveva messo un gel sulla sua folta chioma color nocciola e aveva un completo blu che risaltava i suoi occhi marrone miele. Eravamo a meta tragitto mi stava dicendo qualcosa ma ero troppo impegnata da ammirarlo e a ripassare il mio piano per vendicarmi.

Oscar

Le stavo facendo alcune raccomandazioni sulla serata che ci aspettava quando mi accorsi che era immersa nei suoi pensieri; che meraviglia la mia baby girl pensai, mentre a un semaforo mi misi a fissare le fossette che aveva in viso ai lati della bocca erano molto carine incorniciavano perfettamente il suo volto aggiungendole quel qualcosa di puro che solo lei aveva. Decisi di riportare la sua attenzione a me mettendole la mano con cui non guidavo sulla coscia lei infatti subito sussulto mi limitai a guardarla con un ghigno malizioso e curioso iniziai a fare dei piccoli cerchi sulla sua pelle candida e morbida. Lei si rilassò completamente e chiuse gli occhi, sembrava in estasi e sorrisi alla strada come fosse stata la mia unica complice felice di quello che le stavo provocando e di come solo con un gesto riuscivo a calmarla.

Luna

Quando mise la sua mano sulla mia coscia pensai subito al peggio ma invece voleva solo farmi rilassare. Notai che al polso aveva un Rolex e che tutte le vene li spuntavano dalla mano e risalivano tutto il braccio come fossero le radici di un albero, ero davvero piccola in confronto a lui in tutti i sensi, per un attimo mi chiesi se ne valeva la pena di rovinare tutto di nuovo, stavo così in pace con gli occhi chiusi proiettata su un altro mondo in quel momento, ma poi mi ripresi ormai avevo deciso mi sarei vendicata. Arrivammo al posto dell'appuntamento, era un costoso ristorante. Il mio daddy mi diede la mano e quando li diedi la mia me la strinse forte giusto per far vedere ciò che è suo, ma sono sicura che la dentro ce qualche sfacciato che non se ne preoccuperà di questo così detto segnale e proverà ad avvicinarsi lo stesso a me e mi basterà tenere il gioco. Entrati cerano già tutti i suoi colleghi mancavamo solo noi, io e il mio daddy ci sedemmo vicino a un ragazzo che aveva sulla ventina di anni, alto e biondo mi misi seduta vicino a lui e subito iniziò a guardarmi, anche lui aveva portato la sua fidanzata, le avevano portate tutti. Ma sembravano solo delle escort lì giusto per far scena. Iniziai a ricambiare gli sguardi del biondo mentre il mio daddy parlava di lavoro con un suo collega, la prima portata non era stata ancora servita quindi mi alzai per prendere un bicchiere di champagne e come calcolato il biondino mi seguì.
"Come ti chiami bella signorina" azzardò sfacciato ma gentile
"chi è che vuole saperlo bel signore" risposi
"Marcus" disse porgendomi la mano come saluto
"Luna" ricambiai afferrandola
"piacere luna "
"piacere mio" .
Stavo per versarmi un bicchiere di champagne quando mi prese la bottiglia e verso 2 bicchieri dicendo "faccio io che gentiluomo sarei se no " , presi il mio quando lui stava per prendere il suo ma una mano lo prese prima di lui.
Era il mio daddy che disse con voce arrogante
"grazie cameriere ora può tornare in cucina ad aiutare gli altri per il primo che ho abbastanza fame " prima che Marcus potesse dire qualcosa li misi una mano sulla spalla in segno di amicizia e rassicurazione anche perché il mio daddy sapeva essere abbastanza intimidatorio e dissi
" ma come Oscar questo è Marcus uno dei tuoi collaboratori, un visino così bello di certo non può fare il cameriere nulla da togliere ai camerieri ovviamente" il mio daddy stava per rispondere e Marcus stava per tenderli la mano in segno di amicizia pero non avevo finito dovevo lanciarli ancora l'ultima frecciatina così dissi
"amore sai forse non l'hai notato con tutte quelle donne intorno no?" dato che Marcus mi guardava con fare interrogativo aggiunsi
"oh vedi lui ha molte segretarie praticamente e come se lavorassero solo loro con lui, strano che non ci siano pure oggi a questa riunione" finii facendo una risata finta e guardandomi intorno come a cercarle.
Marcus dette la mano al mio daddy lui la strinse e tuttavia disse
"ah e Marcus prima stavo dicendo sul serio ti ci vedo come cameriere da domani non farti più vedere alla Fox non lavoro con quelli che al posto di stare a discutere di nuove strategie ci provano con le ragazze " prima che potesse ribattere il mio daddy se ne stava già andando quando Marcus mi prese per la vita e lo sfidò
"io sarò pure un dongiovanni ma non ti sei chiesto perché la tua donna e venuta a parlarmi o ha ricambiato la stretta di mano? "prima che il mio daddy potesse controbattere Marcus concluse "forse e insoddisfatta dell'uomo che sei".
Oscar ormai incazzato nero sia per le parole dette dall'uomo che per il fatto che la sua mano era ancora sulla mia vita cercava di essere il più calmo possibile infondo era un capo non poteva permettersi di rivelare a tutti il suo lato così diciamo malvagio e dominatore.
Ripresa la calma e pazienza emanando un " ti pesterei qua seduta stante ma ho una reputazione da mantenere quindi mi limiterò a licenziarti qua davanti a tutti, penso che basti come umiliazione no " poi senza dire niente andò in bagno, secondo me per dare due pugni al muro giusto per diminuire la rabbia, tutti i suoi collaboratoti rimasero a guardare la scena incuriositi mentre il biondino sdegnato stava per uscire dal ristorante quando lo fermai dicendogli un semplice " ehi" lui mi guardò male, aveva capito cosa volevo fare fin dal principio e che l'avevo usato come pedina facendolo licenziare cosi lo rassicurai
" senti tra un po' riavrai il tuo lavoro forse 2 anni a lavare i piatti ti basteranno a capire che le donne non sono un oggetto da sfoggiare alle occasioni importanti "
detto questo chiuse la porta andandosene con la coda tra le gambe con la sua escort che mentre dicevo quelle cose mi guardava con ammirazione e avevo intravisto pure un grazie mimato dalle sue labbra alla fine, mi faceva sentire bene ma mi fece ricordare che anche io ero esattamente nelle sue condizioni o anche peggio perché uno non venivo pagata e due stavo iniziando a provare sentimenti per quello che tutti chiamavano mostro ma che io chiamavo daddy e chissà che cosa mi avrebbe fatto questa volta, io volevo lanciarli solo una frecciatina ma la situazione è chiaramente degenerata. Con questo pensiero mi vado a sedere al mio posto e 5 minuti dopo arriva daddy visibilmente incazzato, nonostante parlasse con i suoi colleghi come se non fosse successo niente.
Quella era la prima volta che speravo in una sua toccatina da sotto il tavolo o anche un'interazione banale con me ma niente era davvero arrabbiato.
Finimmo di mangiare e avrei voluto che durasse di più giusto per tardare quello che stava per succedere, ma ahimè si alzarono tutti per salutare il sommo capo nonché mio padrone e andarono a casa, quindi rimanemmo solo noi e quel tavolo vuoto e mi disse "andiamo" con tono serio e mi precedette chiudendo la porta, lo segui abbastanza in ansia, aprì la mia porteria e ci mettemmo in viaggio.

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