Cap. 42 Ti Amo

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Luna

Fortunatamente appena mettemmo piede in macchina iniziò un terribile temporale con tanto di vento e fulmini per miracolo la grandine decise di risparmiarci; ma nonostante il frastuono che c'era fuori dalla  vettura noi dentro anche se riuscivamo a udire tutto persino gli alberi sbattere sui lampioni ci sentivamo così in pace, io ero ancora con la testa lì uno d'innanzi all'altro avevo lasciato qualcosa là non so cosa ma in quel momento ero lì ad osservarla dentro i miei pensieri;
lui guidava ma non sembrava affatto concentrato sulla strada anzi tutti i suoi gesti erano lenti e poco decisi come se fosse stanco per ragionare o semplicemente c'era qualcosa che gli continuava a ronzare in testa come una zanzara fastidiosa che non lo faceva concentrare.
"Dove stai andando questa non è la strada per l'hotel"
"lo so ho preso una casa, troveremo già lì le nostre cose le hanno spostate i miei uomini"
"perché"
"perché cosa" replico lui
"avevamo scelto l'hotel"
"lo so ma voglio una casa devo fare alcune chiamate di lavoro mi serve tranquillità"
"va bene" mi limitai a dire.
"Carina" aggiunsi una volta scesi dalla macchina "si molto" concluse lui.
Parlavamo a monosillabi, per quanto fossi felice del suo evidente stato di confusione causato da me questa situazione stava diventando un pochino pesante e strana, speravo solo che l'indomani sarebbe tornato tutto normale. Appena entrati era tutto buio c'era solo una luce rossiccia proveniente dal caminetto "che bello" esclamai estasiata dalla luce del fuoco e dal calore che emanava "divertiti pure col tuo nuovo amico io vado a fare un paio di cose al piano di sopra a dopo" rispose un poco serio ma per nulla arrabbiato.
Più di ogni altra cosa volevo leggere il mio libro attuale seduta vicino al camino che mi riscaldava tutta quindi lo estrassi dalla borsa e mi misi seduta a gambe conserte iniziando a girare le pagine e immergermi in quella storia romantica immaginando me come protagonista femminile.
Dovetti interrompere la lettura a causa di un venticello che mi faceva venire la pelle d'oca quindi mi coprii con una felpona di lana e ripresi a sfogliare le pagine.
"Ho finito" mi sussurro daddy dietro di me, iniziando a baciarmi il collo famelico
"ah si com'è andata" cercai di chiedere senza far scappare mugolii
"bene" continuo lui salendo per tutto il mio collo arrivando alle orecchie che baciò mentre con le mani perlustrava la mia schiena facendomi diventare un tutt'uno con i mille brividi che stavo avendo. Mi tolse la felpa che mi ero messa e a differenza di prima non sentivo freddo ma solo un fuoco che cresceva dal basso verso l'altro; prese a baciarmi le spalle nude spostando i miei capelli davanti, levò pure la maglietta e mi fece rimanere in reggiseno mentre alternava baci sul collo e spalle si tolse anche lui la maglietta e fece aderire i nostri corpi di preciso il suo petto alla mia schiena.
Io molto rilassata appoggiai la nuca sulla sua spalla dandogli libero accesso verso il mio petto e con quel gesto lo implorai quasi di dare attenzioni a quella zona, come pensavo mi slacciò il reggiseno, subito sentii l'aria calda del caminetto sui capezzoli e questa nuova sensazione mi fece sussultare, lui capendolo cominciò a torturarmeli con le dita tenendo la bocca sempre impegnata sul mio collo che ormai era tutto rosso.
Con una mossa rapida si attaccò di più a me per farmi sentire la sua enorme erezione al che non ce la feci più e mi girai facendo finalmente incontrare le nostre bocche. Ci baciammo per qualche minuto e dato che volevo sentirlo boccheggiare dentro la mia bocca feci per accarezzarli il cazzo mugolo dentro di me facendomi sorridere.
Senza dire niente mi staccai dal bacio e scesi sotto spogliandolo e poi prendendo il suo cazzo in mano lo segai delicata un paio di volte;  volevo essere più lenta ma ne avevo troppa voglia così lo misi subito in bocca, insalivavo tutta l'asta con la lingua per poi ingoiare; con una mano toccavo le palle lui mi accarezzava solo i capelli non aveva la forza di tenerli su era troppo eccitato fin quando non mi tolse il cazzo dalla bocca
Era grosso il doppio di quando era entrato,  questo mi fece capire che stava per venire, lo guardai sorridendo soddisfatta.
Infatti disse "apri la bocca babygirl"
"si daddy" risposi da brava bambina facendolo venire nella mia gola; ingoiai tutto con soddisfazione neanche il tempo di riprendermi che mi ritrovai stesa per terra con la lingua di daddy premuta sul mio clitoride già fradicio per quello che era avvenuto prima, alle sue labbra aggiunse anche un dito poi due, poi tre, più mi bagnavo più lui esagerava e andava a fondo, con l'altra mano mi torturava i seni. Io godevo ancora più intensamente, inarcando la schiena dal piacere
"di nuovo piccola, ansima per il tuo daddy" continuava a ripetermi mentre mi assaporava "sei così succosa" concluse infine quando venni in preda agli spasmi facendolo finire intrappolato tra le mie cosce chiuse fra di loro per il troppo piacere.
Dopo un lunghissimo minuto le aprii piano scovando il suo viso rosso e bagnato dai miei umori a quella scena divenni un pomodoro anche io.
"Direi che sono stato bravo"
"si abbastanza" sussurrai con la testa piegata verso il camino mentre fissavo le fiamme rossastre "però ho ancora fame" finii sta volta scagliandosi sul mio seno già abbastanza stuzzicato in precedenza.
Lo prese tutto in bocca succhiando prima una coppa poi l'altra lasciandole tutte insalivate.
Grazie alla luce del fuoco si potevano vedere lucide e sode con i capezzoli durissimi, una vista che fece eccitare persino me la proprietaria.
"Sono bellissime" commentò daddy fermandosi un attimo per ammirarle meglio, io mi limitai solo ad arrossire di nuovo sperando riprendesse presto il suo lavoro; per mia fortuna ci mise poco a riprenderle in bocca o meglio precisamente prese i capezzoli tra i denti tirando un poco.
Ansimai eccitata e un poco sofferente, abbandonando la testa all'indietro dunque daddy si affrettò a riprendersi le mie labbra e torturare anche quelle.
Nel movimento veloce che fece le nostre intimità nude bagnate e ancora vogliose si scontrarono per poi quasi unirsi talmente erano attaccate e piene di umori.
Mugolai di nuovo per la piacevole sorpresa, questa volta il sorriso fiero lo fece lui.
Iniziò a farmelo sentire più del dovuto, la punta della cappella era entrata per sbaglio nel mio buchetto tre o quattro volte ad ogni volta mi faceva lo stesso effetto un senso di vuoto allo stomaco, quindi il mio padrone capendo la mia pena tra eccitazione e frustrazione lo mise tutto dentro con un colpo secco.
Fu strano perché cominciò a baciarmi tutta la faccia ma non in modo rude e famelico come aveva fatto poco fa, ma dolce e delicato.
Nonostante lo avessi dentro di me non ero per niente sopraffatta era come se i suoi baci le sue carezze le sue attenzioni avessero oscurato tutto il resto, persino il suo pene dentro di me.
E di nuovo in quella giornata per la seconda volta c'eravamo solo noi due il resto del pianeta universo galassia via lattea per noi due non c'era nessuno fuorché noi; tutti e tutto magicamente scomparsi.
Era molto trasportato dall'atmosfera che si stava creando e oserei dire trasportato soprattutto da me, dava spinte lente ma che sapevano che punti toccare quindi il piacere nonostante non era veloce c'era.
Venimmo entrambi sussurrando uno all'orecchio dell'altro, i nostri ansimi parevano parole d'amore nella lingua dell'amore appunto.
Per me era tutto chiaro sentivo il bisogno di liberarmi di quel macigno che avevo sul petto che non mi permetteva di respirare bene e non immaginavo momento migliore di quello, stavo per confessarmi quando mi precedette guardandomi negli occhi e dicendo
"abbiamo fatto l'amore piccola"
i miei occhi luccicavano anche se ero un  po' delusa dalla sua affermazione, ma era comunque un traguardo quindi non mi scoraggiai e finalmente mi confessai
"daddy io ti amo"
farfugliai timida con ancora lui sopra di me che mi guardava un poco turbato
"lo so che non è ricambiato"  ribadii subito per toglierlo dall'imbarazzo e feci una pausa un poco triste "ma ecco volevo solo dirtelo, io ti aspetterò e anche se forse non sarai mai pronto io continuerò ad amarti" conclusi spontanea poi accarezzandoli la guancia destra quella rivolta verso il fuoco.
Lui non commento niente si limitò solo a darmi un bacio lunghissimo a mia veduta pieno d'amore come una promessa che sarebbe riuscito che l'avrebbe fatto per me si sarebbe fidato e mi avrebbe lasciato entrare in quella roccia di cuore che lui tanto detestava far vedere, non  insistetti quindi per una risposta mi sentivo troppo libera e felice un po' desolata perché è vero che i gesti valgono tutto ma un suo ti amo mi avrebbe fatto vedere le stelle ma comunque ero molto molto felice.

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