Cap 32 Jeremy

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Luna

"Si eccolo è arrivato, lo vedo, andiamo ragazzi" man mano che camminavo passo dopo passo mi sudavano sempre di più le mani per la preoccupazione che mi potessero vedere tutti come una riccona viziata che da subito voleva mettersi in mostra con tutti i suoi lussi e averi
"ciao Oscar" dissi aprendo la portiera e salendo seguita dagli altri
"voi due non vi assomigliate molto" osservò subito Andre interrompendo quel silenzio imbarazzante che si era creato, era una tipa molto schietta senza peli sulla lingua
"si è il mio autista" mi giustificai presa dal panico, daddy fulminandomi con lo sguardo chiese
"la porto a casa signorina?"
"si grazie" risposi con qualche colpo di tosse dovuto alla gola secca per l'agitazione
"ma sai che Jeremy oggi continuava a fissarti" mi provocò Alicia guardandomi con occhi maliziosi mentre tutti gli altri fecero qualche fischietto e risatina, dentro la mia testa la maledetti per averlo detto proprio in macchina proprio quando mancava poco ed eravamo a casa
"ma che dici io non ho notato niente"
"fidati di me ho fiuto per queste cose, gli piaci" continuò lei insistendo "siamo arrivati" ci interruppe daddy stringendo tanto forte il volante quasi come avesse voluto staccarlo.
"Ragazzi eccoci fate come se foste a casa vostra e soprattutto divertitevi" dissi aprendo la porta di casa come fossi stata la padrona  "wow ma questa casa sembra un castello ma siamo sicuri di essere a Milano qui mi sembra di essere a Las Vegas" iniziò a gridare euforica Andrea seguita da Audrey "signorina posso parlare un attimo" mi chiese daddy tenendo in piedi la mia recita
"ragazzi arrivo"
"sisi vai prenditi tutto il tempo che vuoi noi di sicuro non ci annoieremo" disse Shawn anche lui con gli occhi puntati su tutti gli oggetti costosi che conteneva quella villa.
"Autista eh"
"scusa sul momento non mi è venuto niente di meglio in mente"
"ora che cazzo dovrei fare io con te eh" "dimmi tu che cazzo dovrei fare" mi sgridò ringhiandomi contro a denti stretti per non farsi sentire dagli altri, mentre mi strinse violentemente i fianchi conficcando di poco le unghie "mi fai male" mugolai un poco sofferente
"scusa" si tolse subito prendendo le distanze rendendosi conto che per un secondo aveva perso il controllo.
"Ti fidi di me" gli chiesi venendoli incontro sta volta io "si di te si"
"allora io ti dico che quel Jeremy non mi interessa e farò tutto il possibile per farglielo capire" non gli feci rispondere che gli diedi un bacio leggero sulla bocca che lui subito approfondì stringendomi forte ma senza farmi male in vita e affondando il viso nei miei capelli farfuglio "tu sei solo mia, solamente mia"
"solo tua" ripetei io "ora vai prima che ti scopi qui" disse facendomi arrossire.
"Ragazzi che ne dite se andiamo fuori in giardino e stiamo a prendere il sole, tanto è una bella giornata"
"se la piscina è d'oro posso prenderne un po', tipo giusto una bottiglia di oro liquido"
"hahah prendi quello che vuoi Andrea" le risposi divertita.
Fu una bella giornata finimmo a parlare tutti insieme del più e del meno seduti sugli sdraio a prendere il sole con in mano qualche bevanda ghiacciata leggermente alcolica.

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