Cap. 23 Cena Fuori

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Oscar

Finalmente arrivò venerdì e decisi che avrei portato fuori Luna a mangiare in qualche ristorante di classe. Col tempo mi stavo affezionando maggiormente a lei e i miei sentimenti si schiarivano sempre di più. E molto stranamente queste nuove emozioni non mi spaventavano, anzi ero abbastanza felice e spensierato.
Infatti tornai a casa prima, congedando il suo prof e Brenda, volendo passare più tempo possibile con lei e soprattutto da soli. Quando fummo noi 2 si avvicino a me giocando con i bottoni della mia camicia e chiedendomi a voce bassa
"perché hai mandato via tutti daddy?" 
"volevo passare un po' di tempo da solo con la mia piccola"
"e chi è la tua piccola" chiese speranzosa
"sei tu" le sussurrai all'orecchio, baciandola subito dopo, finito il bacio mi lasciai andare sul divano, ero un po' stanco in effetti ma non importava, stare con lei mi ridava la forza che avevo di mattina appena mi svegliavo.
"Hai un po' di occhiaie daddy dopo ti faccio una maschera va bene?"
  "quello che vuoi" risposi rilassato e sorridente aggiungendo
"ordiniamo qualcosa?"
  "di cosa hai voglia" mi chiese innocente allora io con un sorriso malizioso mi avvicinai dicendole "di te" e palpandole il culo con una mano mentre l'altra la posizionai sul suo fianco.
"Intendevo cosa vuoi mangiare" mi disse staccandosi un po' e diventando rossa, con la voce un po' tremolante, con la mano ancora sul suo fianco ordinai mc donald buttando il telefono sul divano e riprendendo subito il contatto visivo con lei aggiungendo anche un bacio, sta volta più lungo del primo, non so come, finimmo a limonarci sul divano lei sopra di me con le mani nei miei capelli e io invece le avevo sotto la sua maglietta e le accarezzavo la schiena nuda. Ci fermò il campanello allora a malincuore si alzò e andò a prendere il nostro pranzo. Mentre mangiavamo parlammo del più e del meno, dopo aver pulito tutto venne di nuovo verso di me sta volta con un barattolino in mano e una piccola spatolina.
Si sedette ancora sopra di me e dato che mi ero messo la felpa per stare più comodo me la tolse lasciandomi in canottiera allora le chiesi
"mi stai per caso spogliando" con fare malizioso e lei innocente rispose
"no e solo che almeno così non ti sporchi la felpa di prodotto"
"va bene" dissi in modo sospettoso, e lei con disinvoltura mi applicò la maschera su tutto il viso è fredda esclamai, così inaspettatamente poggiò un attimo la spatola e mi prese entrambe le mani mettendole sotto la sua maglietta e infine sopra le sue tette che strinsi in fretta anche perché era senza reggiseno dicendo alla fine "così ti riscaldi"
"perché sei senza reggiseno maialina"
"sono più comoda" rispose più innocente di prima, il fatto che lei fingesse di fare tutto senza malizia e con ingenuità non faceva altro che aumentare il mio desiderio.
Continuai a strizzarle le tette come se fossero uno di quelli antistress che si comprano all'edicola, la feci diventare tutta rossa, si alzò da sopra di me e andò verso l'enorme specchio in salotto mettendosela anche lei.
Dopo un paio d'ore e tante coccole eravamo entrambi pronti per uscire, ci eravamo fatti la doccia, profumati e tutto mancavano solo i suoi lunghi capelli. Se li stava piastrando mentre io ero dietro di lei quando esclamò "dove andiamo di bello?"
" è una sorpresa" le dissi giocando con una ciocca che non aveva ancora passato con la piastra. Notando che non riusciva a lisciare bene le ultime ciocche infondo dietro alla testa le offrì il mio aiuto dicendole, "vuoi una mano"
"non credo che tu te ne intenda molto di capelli" mi rispose un po' divertita e dubbiosa "dammi" le ordinai con fare tranquillo e con l'intenzione di dimostrarle il contrario. Gli piastrai le ultime ciocche alla perfezione per poi finire e girarla verso di me dicendole con aria soddisfatta "dicevi"
"andiamo che se no si fa tardi" mi sussurrò all'orecchio prima di iniziare a camminare verso l'uscita.
La segui curioso di vedere che svolta avrebbe preso la serata.

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