Oscar
L'indomani era un venerdì, ci alzammo presto facendoci la doccia cancellando le prove di quella notte di fuoco, sbrigammo le solite faccende riguardanti il bambino e infine finalmente andammo a svaligiare tutti i negozi per bambini presenti in città.
"Buongiorno" disse la commessa
"a lei" rispose Luna solare
"neo sposini" scherzò indicando la pancia
"oh no hahah" rise imbarazzata luna aggiungendo
"solo fidanzati" mi intromisi io finendo con un
"per ora" facendole diventare rosse entrambe.
"Di che avete bisogno ditemi" disse la commessa impiccion
a "una culla e un passeggino per una femminuccia"
"come l'avete chiamata" chiese di nuovo
"Annabel" rispose fiera la mia babygirl, quel nome pronunciato da lei sembrava fosse sempre stato destinato a nostra figlia
"ci piaceva" aggiunsi prima che quella chiedesse il motivo.
Con sguardo complice Luna si girò verso di me facendomi il sorriso più tenero di questo mondo il mio cuore perse un battito e incapace di ricrearlo o rispondere le strinsi la mano.
"Questo mi sembra perfetto" dissi guardando con gli occhi a cuoricino un passeggino color rosa antico smontabile
"anche secondo me, lo prendiamo!" comunicò Luna.
Andammo in un altro negozio, sta volta di vestiti, alla cassa portammo un quarto degli abiti presenti lì dentro "sono 3000 yen grazie"
"carta" passò la carta e Luna insistette a prendere in mano più buste possibili anche se con la pancia e il tutto sembrava un ubriacone barcollante.
"Guarda questo che carino" disse con gli occhi lucidi mostrandomi una tutina che spuntava dalla busta
"sarà la bambina più fortunata del mondo ad averti come madre" le dissi baciandole la fronte mentre lei chiuse gli occhi per godersi a pieno il momento.
Purtroppo una chiamata di lavoro interruppe il tutto e dovetti lasciarla tornare a casa da sola in macchina.Luna
"Va bene" risposi io facendo il broncio
"ci vediamo a casa" finii lui dolce e delicato dandomi un bacio e andandosene svelto.
"Andiamo a casina, vuoi riposarti?" chiesi al mio ventre o meglio alla bestiolina che si trovava dentro il mio ventre mentre mi accarezzavo la pancia.
Presi a guidare verso casa quando vidi un furgoncino che vendeva burrito le mie voglie si risvegliarono tutte in una volta e decisi di prenderne uno, ma nel momento in cui parcheggiai notai una strana macchia appiccicosa sul mio parabrezza sembrava quasi miele.
Scesi a controllare da più vicino e mentre ero girata di spalle mi sentii afferrare violentemente per la vita.
Provai ad urlare ma mi tappò la bocca, mi arrampicai con tutte le mie forze sulla portiera della mia auto riuscì solo ad afferrare la busta di vestitini di prima.
La persona alta e forzuta che mi stava stritolando iniziò a camminare sempre più lontana dalla mia auto stringendo più forte il mio ventre ad ogni passo che faceva.
Inizia a piangere in silenzio quando l'istinto di sopravvivenza mi suggerì di spargere vestiti della bambina qua e là quasi come a voler creare un percorso.
Lo feci e per ogni vestitino che buttavo sull'asfalto sporco mi sentivo morire e il mio cuore si rompeva in pezzettini sempre più piccoli.
L'uomo non vide niente per fortuna, troppo impegnato a portarmi dove voleva e a tapparmi la bocca.
Mi butto con forza in macchina e sbattei la testa sul vetro. Finalmente stavo con le mani libera e potei ritoccarmi la pancia e inizia a sussurrare alla mia bambina di non agitarsi e che sarebbe andato tutto bene.
Feci in modo che solo io e lei potessimo sentire le mie parole d'amore quelle che solo una madre poteva donare fra i vari singhiozzi.
Continua a piangere per un oretta quasi fino a impazzire ed a un centro punto il ragazzo alla guida si giro abbastanza infastidito dalla mia continua lagna ficcandomi un cazzotto e stordendomi del tutto.Liam
Finalmente un momento di pace, quella troia non stava più zitta.
Dopo tanta fatica gli avevo trovati povero e ingenuo Oscar eppure dei segnali glieli avevo lasciati, fortunatamente erano anche felici e contenti quando avevo visto il pancione la mia gioia era cresciuta a dismisura la mia vendetta sarebbe stata epica.
Si sarebbe suicidato nel modo più doloroso dopo questo, non avevo neanche bisogno di ucciderlo io. L'avrebbe vista soffrire, gli avrei fatto ogni singola cosa che lui aveva fatto alla mia amata Violet.
Alla fine l'ultima parola c'è l'avrei avuta io, ricordo ancora il suo sguardo da mostro quando me la strappo dalle mani perché semplicemente gli piaceva.
Il suo atteggiamento menefreghista nei nostri confronti come l'ha schiaffeggiata quando si è opposta, a quell'ora ero solo un ragazzino e ha saputo battermi ma a distanza di tredici anni ora ero io quello che gli avrebbe fatto piangere lacrime di sangue.
La portai in un capannone abbandonato al freddo pieno di muffa e detriti, la presi schiacciando su quel punto della pancia volevo uccidere quel bambino nessuno doveva nascere come quel mostro meno c'è ne erano è meglio sarebbe stato.
Lei opponeva resistenza e si divincolava in continuazione era un continuo urlare e piangere.
"Ma chi sei tu" disse in preda alla disperazione dopo aver lanciato un urlo straziante dato che l'avevo appena sbattuta per terra nel suo angolino come un cane.
Volevo che sul suo corpo ci fossero i segni che una volta c'erano su quello di Violet, doveva rivivere tutto quello che aveva passato lei se non di peggio.
Così forse la prossima volta ci avrebbe pensato due volte prima di mettersi insieme ad un abominio del genere.
La guardai con un sorriso malvagio e risposi
"io sono una sua opera"
"forse quella che gli è riuscita meglio"
"in che senso" chiese disperata cercando di alzarsi, ovviamente non riuscì, era troppo dolorante "appena arriva glielo potrai chiedere, sempre se non ti uccido prima, sai lui mi fa uscire fuori di testa, potrei anche non controllarmi".
Stavolta sbiancò e non disse una parola si limitò a grattare il pavimento di cemento con le unghie quasi fino a spaccarsele, me ne andai divertito pensando al momento in cui lo avrei rivisto, finalmente il mio cuore stava e avrebbe avuto pace.
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Fuck Me Daddy
RomanceLei Luna, Lui Oscar, 2 spiriti ribelli che si incontrano cosa accadrà? Questa non è una delle solite storie daddy, con la parte femminile fragile e timida ma bensì il contrario Luna stanca di essere circondata da ragazzi che sa perfettamente come do...