Cap. 33 Luna Park

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Oscar

Erano passate 2 settimane e la scuola a Luna aveva dato davvero del filo da torcere, era sempre impegnata a studiare come me del resto, solo che io lavoravo.
A breve avrebbe avuto il suo primo esame per vedere se era idonea a qualsiasi tipo di concorso, per capire quali erano le sue basi insomma, era immersa tra i libri giorno e notte, avevamo pochi momenti per stare insieme.
"Mi fa male la testa e non accenna a fermarsi" disse rannicchiata sul mio petto mentre provava a dormire dopo un altra lunga giornata di approfondimenti, "aspettami qui ti vado a prendere le medicine"
"no, non andare non voglio muovermi dal tuo petto è l'unica sensazione che un minimo mi da sollievo, stai qui " mi pregò stringendomi piano "torno subito" le dissi spostandola leggermente e dandole un bacio in fronte.
"Ecco ci sono alcune vitamine medicine e integratori"
"prendi tutto" "non starai male tranquilla"
"mi è stranamente passato" disse confusa girandosi dal mio lato del letto per guardarmi in faccia
"fa niente le prendi lo stesso, perché domani andiamo al Luna Park così ti diverti ti dimentichi un po' di tutto il resto, soprattutto della scuola"
"Ma dopo domani è il giorno dell'esame non faccio meglio a ripassare ed esaminare ancora qualche testo"
"no troppo stress non ti aiuterà a superare il test, fidati del tuo milionario preferito" le dissi con un pizzico di sfacciataggine facendole l'occhiolino "va bene" rispose divertita prendendo tutte le pillole "brava ingoia" le dissi malizioso facendola diventare un pomodoro.
Il giorno dopo ci svegliammo con calma alle 9 e facemmo colazione con molta leggerezza tutti belli tranquilli ci lavammo e profumammo e dopo una maratona di cartoni abbracciati nonostante fuori iniziava a fare caldino, la feci scegliere tra alcuni luna park che avevo adocchiato.
"Voglio questo" decise indicandomi con l'anulare un luna park che aveva come tema principale in mondo delle fate "vuoi tornare piccolina eh"
"sii mi piacciono un sacco i loro abiti tutti pomposi" disse passando con il dito il contorno di uno dei vestiti che indossavano nel libretto illustrativo "sai il prezzo che devi pagare per andare però?"
"no quale" disse guardandomi con quei suoi occhioni innocenti "tanto ma tanto solletico fatina mia" dissi attaccandola subito e iniziando a farle il solletico dappertutto mentre lei si divincolava ridendo e divertendosi ma allo stesso tempo implorandomi di smettere "mi hai spettinato tutti i capelli scemotto" disse ridendo senza fiato una volta finito.
"Wow dal vivo è ancora più bello" emanò rimanendo meravigliata "giostre molto pericolose eh" commentai sperando che non volesse provarle
"no"
"non dirmi che tu grande e grosso hai paura di una semplice giostra"
" e tu saresti un da..." "shhh" le ordinai tappandole la bocca "non lo dire così piccola"
" e comunque tranquilla, non ho paura"
"mi stavo solo preoccupando per te"
"certo, vedremo" aggiunse divertita
"posso scegliere io per prima dove andare?"
"certo prima le donne" le dissi sorridendo ingenuamente "perfetto questa" disse indicando una giostra altissima e molto veloce "sei sicura?"
"si sicurissima, andiamo" disse prendendomi la mano e guidando lei verso quel colosso, che stronzetta l'aveva fatta apposta, voleva umiliarmi
"AHHHHHHHH" cedetti urlando e stringendole forte la mano dopo la seconda discesa che facevamo, lei come avevo calcolato scoppiò in una risata fragorosa.
"Come nuovo" dissi spudorato come sempre appena scendemmo
"sei un fifone" mi prese in giro Luna per tutto il resto del tempo, quindi per farla stare zitta le presi dello zucchero filato che si divorò subito, dopo andammo nella ruota panoramica dove abbiamo avuto in nostro piccolo momento romantico, in realtà ci baciammo per tutto la salita e anche la discesa, ormai non servivano più le parole i nostri cuori e le nostre menti piano piano stavano imparando a comunicare da sole.
"Sono stanchissima, ma anche felicissima" disse Luna buttandosi sopra di me che mi ero sdraiato a peso morto sul letto dopo quella lunga giornata e dato che mi aveva messo il seno in faccia inizia a baciarglielo
"è cosi morbido" le sussurrai passionale, si mise bene seduta su di me e inizio a strusciarsi gemendo "so come voglio finire questa giornata" appena fai l'esame facciamo l'amore per tutta la notte ma ora devi riposare" dissi sofferente anche io per la gigantesca erezione che mi era venuta ma che avrei provato ad ignorare almeno per quella notte.

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