Cap.29 Primo giorno di scuola

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Oscar

Erano passati 5 giorni dai festeggiamenti e sembravamo dei ninfomani talmente eravamo scatenati a letto, lo facevamo ogni giorno appena avevamo qualche minuto libero, avevo scoperto una babygirl davvero perversa.
A parte il sesso, stava andando davvero a gonfie vele tra noi due, eravamo sempre più intimi e non c'erano stati litigi io le raccontavo sempre cose nuove su di me e lei mi aveva detto che era molto in ansia per la nuova scuola si era confidata con me dicendomi che voleva farsi delle amiche dato che prima non ne aveva, io le ho dato alcune dritte e l'ho rassicurata dicendole che era una ragazza simpatica e intelligente e col mio solito fare da modesto le ricordai che se c'è l'aveva fatta ad affascinare me non aveva di che preoccuparsi.

Luna

Mancava poco al mio primo giorno di scuola, ero molto agitata, malgrado i complimenti e le rassicurazioni di daddy. Dato che non avevamo quasi niente di accettabile per un ambiente professionale e scolastico insieme a daddy avevamo deciso di uscire a prendere qualcosa come libri e vestiti un minimo coperti, "io sono pronta"
avvisai bussando in camera di daddy "arrivo" rispose solamente, quando aprì la porta mi arrivo una ventata di menta e lampone che mi fece impazzire gli ormoni, daddy peggiorando la situazione mi prese a se dandomi un bacio con mani sui fianchi per poi dirmi
"non ricordavo di averti comprato questo vestito, carino"
"grazie" dissi imbarazzata per poi ribadire subito "comunque anche la ragazza che lo indossa, diciamo ci mette del suo"
"la ragazza che lo indossa starebbe meglio senza" obbiettò pervertito come sempre, ormai mi ci ero abituata non scuotevo neanche più le testa spazientata.
"Stavo pensando che a scuola avrai comunque la divisa, abbiamo avuto la fortuna di beccare una delle poche scuola in Italia che la usano così ti sentirai ancora a Londra" mi si formò un nodo alla gola, ogni volta che nominava qualcosa di prima del rapimento mi rattristivo un po', era più forte di me, questo credo che non passera mai, "va bene?, felice?"
mi chiese sollevandomi il mento nella sua direzione con 2 dita
"si" risposi con un finto sorriso.
Presi dei vestitini qualche jeans e maglietta, giusto per uscire con le mie future amiche, sempre se ne avrei avute.
"Pronta al tuo primo giorno di scuola?" mi sussurrò daddy all'orecchio baciandomi un paio di volte la guancia, sta volta lo abbracciai io forte per poi piagnucolare
"mi serve più tempo per elaborare la cosa, è tutto così nuovo, rimandiamolo" "dai alzati vedrai che andrà tutto bene" mi ordinò non troppo severo.
"Questa divisa è troppo corta" disse daddy con un sopracciglio alzato dietro di me che mi guardava dallo specchio io sorrisi divertita dalla sua gelosia
"l'avranno tutte le ragazze, chi vuoi che mi guardi"
"tu non ti accorgi di quanto sei bella babygirl" disse uscendo dalla porta un po' seccato lo seguii ritrovandoci in cucina a fare colazione insieme, era raro di solito i nostri orari non coincidevano quasi mai.
Mangiai poco per l'ansia che daddy non aiuto perché mi disse tutto quello che dovevo fare appena entrata i fascicoli che dovevo consegnare ecc, finito andammo in macchina diretti verso la scuola, man mano che ci avvicinavamo il mio cuore batteva sempre più veloce. "Fai la brava capito"
mi mise in guardia daddy "te lo prometto"
risposi "per poi guardarlo e timidamente avvicinarmi per dargli un bacio, inizialmente fu un po' sorpreso ma poi ricambio con piacere.
Presi un lungo respiro e spinsi la maniglia della porta per entrare in quella maestosa scuola. Che dire, ero rimasta a bocca aperta senza parole, era tutto molto moderno ma allo stesso tempo pieno di colori non metteva tristezza non c'era solo bianco grigio nero ma anche tante sfumature di azzurro e blu e rosso ogni muro aveva una colorazione diversa e un diverso decoro, quella scuola metteva davvero allegria e dava ispirazione.
Per mia fortuna vidi subito la segreteria e mi diressi verso la ragazza sorridente che era di turno consegnandole appunto quello che mi aveva dato daddy, scambiammo due chiacchere e la seguii nella mia futura classe.
"Buona fortuna" mi augurò salutandomi
"grazie" dissi un po' balbettante, se ne andò sculettando e presi il secondo lungo respiro di quella giornata bussando un paio di volte "avanti"
sentii da una voce femminile, mi asciugai le mani sudaticce sulla gonna strofinandole sul tessuto un paio di volte e girai la maniglia e entrai nell'aula dicendo
"buongiorno, sono la nuova studentessa, Luna"
"ah si mi avevano detto del tuo arrivo, non ricordavo che fosse oggi però" confessò l'insegnante, come avevo previsto di fretta andai nel panico mi sentivo tutti gli occhi addosso, ma nonostante questo finsi una calma apparente quando la professoressa mi chiese di parlare un po' di me alla classe "ehm come ho detto prima mi chiamo Luna e sono nuova" oh ma che stupida queste cose sono abbastanza ovvie ora penseranno che sono una completa idiota entrata qui solo grazie ai soldi
"mi piace molto scrivere e leggere" aggiunsi altre cose ovvie completamente imbarazzata delle figuracce appena fatte.
"Grazie Luna della tua presentazione" disse la prof con un pelo di sarcasmo "ora vai a sederti" finì indicando un posto infondo, a passo svelto e mortificata più per me che per gli altri ci andai sedendomi, "bella presentazione eh" disse una ragazza riccia seduta davanti a me, non sapendo cosa rispondere dissi semplicemente "si e che è tutto nuovo per me sto veramente realizzando il mio sogno qui"
"riccona o borsa di studio?" chiese schietta "la prima" risposi di nuovo quasi imbarazzata come se avessi una qualche colpa.
"Qua sono tutti ricconi tranne me Alicia e Audrey e Shawn "
"ah, a proposito io mi chiamo Andrea" vuole per caso diventare mia amica? mi chiesi fissandola per qualche secondo mentre mi informava di chi era snob e di chi intelligentone "tu sei una che ci reputa inferiori o che parla con tutti?"
"no io parlo con tutti, anzi tu mi stai simpatica e sei anche molto gentile, forse chiedo troppo ma possiamo farci compagnia almeno per quando stiamo qui a scuola?" implorai speranzosa in un momento di audacia "certo, secondo te perché ti ho parlato"
"anche io ero come te all'inizio, una pecorella smarrita e con una borsa di studio, questi ti divorano se non ti fai valere, voglio aiutarti, avrei voluto qualcuno come me ad aiutarmi un anno fa quando sono venuta qui".
"Signorina Luna è il suo primo giorno può stare attenta grazie"
" scusi professoressa" dissi imbarazzata dato che tutti si girarono verso di me, successivamente sentii anche qualche risatina ma decisi di tenere la testa bassa così non vidi neanche chi era, principalmente stavo sopportando perché volevo dare importanza al gesto di daddy e fare la brava volevo che fosse fiero di me.
"Dopo lezione ti mostro un pochino la scuola se vuoi" lessi a bassa voce il bigliettino che Andrea mi aveva dato di soppiatto.
"Grazie, sei stata molto carina a farmi questo giro di tutta la scuola" ringraziai sorridente la mia compagna "prego tranquilla" rispose quando le squillo il telefono, lo guardò e poi rivolse di nuovo il suo sguardo verso di me dicendo "devo scappare a domani Luna"
"a domani" mi limitai a dire salutandola con la mano.
Estrassi anche io il telefono che daddy mi aveva dato appositamente per la scuola e vidi 2 chiamate perse, per fortuna solo 5 minuti fa, questo vuol dire che sarà ancora là fuori.

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