Cap. 13 Scuola

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Luna

Quando mi venne in mente che cosa volevo dirli prima che succedesse tutto questo.
Allora mi feci coraggio girandomi verso la sua parte e mettendomi a cavalcioni sopra di lui, al che lui disse "che ce vuoi il secondo round piccola"
"no in realtà volevo farti una domanda" risposi io un po' intimorita, lui tramuto la sua espressione da rilassata a seria quasi come fosse consapevole della domanda scomoda che volevo farli
"dimmi" disse solamente con tono seccato e per niente rassicurante, come se volesse già dare come risposta un secco no, nonostante quello mi feci coraggio e li esposi
"ecco io mi chiedevo se posso tornare a scuola"
"no"
rispose senza pensarci neanche un secondo "ma ho 16 anni non posso andare da nessuna parte senza un'istruzione oggi giorno, ero un'ottima studentessa prima che tu mi rapissi e ora passo le giornate ad annoiarmi e parlare con Brenda non voglio passare così il resto della mia vita"
mi giustificai triste ed esasperata "non ti servirà a niente un'istruzione tu hai già uno scopo farmi da puttana personale eseguire i miei ordini e soddisfarmi quando voglio, non serve un'istruzione per fare ciò solo un organo genitale, e il tuo funziona molto bene" disse ridendo.
Lo odiavo, con tutta me stessa, a volte me ne dimenticavo accecata dal suo charme, ma lo odiavo ogni singola cellula del mio corpo ripugnava quell'uomo.
Mi alzai dalle sue gambe con ormai le lacrime che minacciavano di uscire urlandoli
"vaffanculo ti odio" e andai veloce verso la mia camera.
Lui mi seguì con passo svelto sapevo che era arrabbiato sapevo che mi sarebbe spettata una punizione ma non mi importava perché ero altrettanto arrabbiata e se non avessi reagito così sarei scoppiata.
Com'era possibile che dopo tutto quello che era successo quella sera non si fosse addolcito neanche un po'.
Mentre pensavo questo venne a bussare alla mia porta ordinandomi di aprirla io non lo feci nonostante lui lo ripeté 2 volte minacciandomi di buttarla giù.
Alla fine fu quello che fece e dopo mi ordino di tornare con lui in camera sua con le buone ma io non lo feci ero troppo infuriata.
Allora mi prese dai capelli fino a farmi male trascinandomi in camera sua e buttandomi sul letto.

Oscar

La buttai sul letto poi semplicemente mi stesi vicino a lei per dormire.
Ero troppo stanco per punirla volevo semplicemente dormirci insieme, perché non so in sua presenza quei soliti incubi che ho da sempre sul mio passato, non dico che scomparivano del tutto ma per lo meno stavano diventando meno frequenti.
Il motivo per il quale non volevo farla andare a scuola era abbastanza semplice in realtà, se andava a scuola ci sarebbero state delle complicazioni, più possibilità di scappare o addirittura di andare a dire a qualcuno di noi o andare con altri ragazzi anche perché lei penso che provasse abbastanza odio nei miei confronti, e alla prima occasione se ne sarebbe scappata infatti voleva solo scappare secondo me e non studiare come supponeva.
L'indomani ovviamente dopo averla punita le avrei detto che se ci teneva così tanto avrebbe avuto degli insegnanti privati che sarebbero venuti fino a casa in modo che potesse acculturarsi.

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