Luna
Il mattino seguente le nostre mani erano ancora unite anche se tutte formicolanti nessuno dei due l'aveva tolta, avevamo paura di separarci ormai.
Il giorno dopo era domenica e appena svegliati ci facemmo un po' di coccole all'inizio solo io e daddy dandoci un paio di baci e carezze poi daddy mi abbracciò e non volle più staccarsi fino a quando la piccola peste si sveglio e subito voleva il latte quindi sotto lo sguardo di daddy che era un misto di meravigliato, geloso e orgoglioso allattai jhonatan.
"Questa sera anche io" commentò famelico senza staccare lo sguardo dal mio seno un poco cresciuto rispetto a come lo aveva lasciato "certo" sussurrai solo dato che il bambino con il latte caldo si stava riaddormentando e dato che sarebbe stata una giornata impegnativa lo lasciai fare.
Mentre dormiva io andai a preparare la colazione e il pranzo perché avremmo fatto un pic nic e daddy andò a fare delle importanti chiamate di lavoro dato che da quando mi aveva vista si era concentrato solo su di noi.
Svegliai il bimbo con tanti baci teneri e facemmo colazione tutti insieme, feci anche una foto, la nostra prima foto riuniti tutti e tre, quasi mi commossi intorno alle grandi braccia di daddy che mi abbracciava per la felicità sussurrandomi
"siamo una famiglia ora, daddy si prenderà cura di voi ora".
Salimmo in macchina e andammo ad un grande parco giapponese affacciato ad un tempio ci posizionammo sotto un ciliegio e stendemmo la nostra copertina io e daddy facemmo vari giochi da tavola con il piccolo che contribuiva distruggendoci tutto come sempre poi affamati ci siamo messi a mangiare facendo a turno per imboccare jhonny che dopo la pappa per fortuna crollò dandoci un momento per farci le coccole osservando il verde e il cielo che quel giorno era azzurro e limpido senza una nuvola.
Ci stringemmo coccolandoci e guardandoci tanto negli occhi entrambi ancora non ci credevamo a quello che avevamo creato e come lo avevamo creato e da dove eravamo partiti e come eravamo finiti.
Ero una schiava e ora sono la sua famiglia pensai mentre mi baciava più volte la fronte e le mani. Infine guardammo un film tutti e tre ma dovemmo interromperci perché il tramonto era arrivato e aveva un rosso mischiato a rosa e arancione bellissimi quindi spegnemmo il computer e mentre io ero stesa sulle cosce di daddy e il piccolo sulle mie quasi come a fare una matriosca guardammo il sole che se ne andava, intanto piccoli petali di ciliegio ci cadevano sul viso regalandoci carezze.Oscar
Quel giorno, quel pic nic, avevo deciso, sarebbe stato l'ufficiale inizio della mia nuova vita.
Mai mi ero sentito parte di qualcosa come quando ero con lei, mai mi ero sentito così importante e fiero come quando prendevo in braccio mio figlio.
Volevo darle il mondo per quello che era stata capace di attraversare da sola, volevo dirle tante cose ma sarebbe stato tutto inutile l'unica cosa che poteva davvero rendere era farle sentire come batteva il mio cuore per lei, proprio come quel giorno in Belgio davanti al camino.
"A che pensi" mi riportò nella realtà lei sbucando furtiva dalla cameretta di nostro figlio
"a quanto ti amo" dissi sincero senza rendermene conto, si macchiò di rosso ridomandando
"e quanto è posso saperlo"
"non si può descrivere con una quantità precisa"
"magari i gesti possono aiutare" finii lei sussurandomi quelle parole a un millimentro dalla mia bocca "forse si" dissi baciandola piano e cercando di fare meno rumore possibile anche se il frastuono che avevo dentro era niente in confronto a una bufera di vento.
Andammo in camera in punta di piedi come due ladri, e subito mi posizionai sul letto invitandola a venire sopra di me, il vestito che si era messa per tutto il giorno che avevo accarezzato tanto e su qui mi ero appogiato ora volevo solo strapparlo, ma lei mi precedette iniziando a sbottonarsi, la guardai estasiato, il suo nuovo corpo lo stavo amando giorno dopo giorno sempre di più, non vedevo l'ora di baciare il suo seno.
Mentre mi ero perso ad ammirarla disse già affannata
"baciami qui" non mi diede neanche il tempo di rispondere che mi spinse delicata contro il suo petto facendo si che le mie labbra incontrassero il suo seno bollente e pieno.
Mi persi dentro di lei con la testa completamente sotto l'incavo del suo collo mentre lei in un primo momento iniziò ad ansimare ad alta voce poi però ricordandosi della sera precedente si limitò a sussurri fatti proprio vicino al mio orecchio. Reclamai subito la posizione di dominio e la ribaltai tornando a baciarle i capezzoli e succhiarli.
Lei d'istinto aprì le cosce circondando meglio la mia grandezza che si era fatta sentire da subito, fui felice e sopreso quando schizzò un po di latte.
Mi abbeverai una decina di minuti mentre lei piccola ed eccitata sotto di me era tutto un brivido mi alzai e le sbottonai il vestito per intero nella fretta volò un bottone ma non ci facemmo neache caso volevo assaggiarla il suo sapore era unico e dolce come il miele.
A questo punto io ero ancora tutto vestito mentre lei col seno scoperto e il vestito sbottonato ma non tolto mancavano solo le maniche.
La guardai incantato e soggiogato da quella vista per poi togliermi la maglietta e far aderire i nostri petti e i nostri cuori dandole un lungo bacio che mi fece perdere la concezione del tempo della vista dell'olfatto e dell'udito ne uscii abbastanza stordito ma d'istinto inziai a scendere verso il suo ventre lasciandole caldi baci e leccando intorno all'ombellico fingendo fosse un altra cosa.
Quando arrivai al suo fiore cercai il suo sguardo per vedere se era d'accordo con il tutto,
mi fissò piena di lussuria e mi misi subito al lavoro togliendo le mutandine gocciolanti e succhiandola tutta, avevo proprio sete, lei mi graffio un poco l'inizio della schiena dato che gemere non poteva farlo.
Mi tolsi i pantaloni e mi riposizionai in alto spostandole un poco i capelli bagnati dal sudore e baciandola mentre le toglievo definitivamente il vestito, per quello che avremmo dovuto fare dopo doveva stare comoda.
Mi ingrossai ancora molto in mezzo alle sue coscie e lei aprì il suo fiore bagnato, nel momento in cui le nostre intimità si ritoccarono dopo tanto, avemmo entrambi una scossa lungo la colonna vertebrale che ci fece ansimare all'unisono.
Senza neanche accorgercene scivolai dentro di lei, iniziando a dare spinte dolci mentre con occhi meno giudicatori possibile ammiravo il suo corpo e come era cambiato, con una mano accarezzai un paio di smagliature che gli si erano formate sulla vita, lei nonostante fosse immersa nel piacere fece attenzione alla mia mano e a come la stavo toccando per toglierle ogni dubbio dissi
"sei ancora più bella lo sai?"
"grazie" fece per dire timida e senza fiato.
Dopo dieci minuti sentii il bisogno di accellerare volevo di più e lo voleva anche lei da come il suo corpo mi stringeva e mi tratteneva dentro ad ogni affondo.
Iniziai a dare colpi secchi e decisi sempre piu ravvicinati fra loro, le nostre voci si alzarono un poco, soprattutto la sua dato che stava per venire da un momento all'altro.
Infatti altre due spinte più concentrate delle altre e venne tremando come una foglia sotto di me, avrei ammirato quello spettacolo anche per ore, ma in quel momento ero troppo carico quindi più lei tremava e mi risucchiava più io spingevo infine venni dentro di lei imbottendola tutta dei miei caldi umori.
Concluso il nostro primo amplesso dopo due anni ci ritrovammo per magia a fissarci intensamente negli occhi ancora nudi, io tesi il mio braccio verso di lei e mi misi a toccarle un soppraciglio e la bocca arrosata e un poco sanguinante dato che se la era morsa tutto il tempo per non urlare.
La sfioravo più volte, per accertarmi che non fosse uno dei miei soliti sogni.
Ormai avevo perso il conto di quante volte in quelle notti che lei non c'era mi svegliavo in piena notte tutto sudato e sofferente, ,mi appariva in sogno e dio sembrava cosi reale.
Ora finalmente era tutto reale.
"Sei venuto dentro" disse preoccupata,
"si, è un problema?" chiesi in un filo di voce ma sfacciato
"no solo credevo "
"voglio che me ne dai altri 50"
"voglio 50 piccole creaturine che assomigliano a te camminarmi intorno" sopresa non fece altro che appoggiare la testa sul mio petto, ormai era la sua melodia preferita e disse un lieve
"ti amo" ripercorrendo i bordi del mio tatuaggio,prima che potessi dirlo anche io era già caduta in un sonno profondo.
STAI LEGGENDO
Fuck Me Daddy
RomanceLei Luna, Lui Oscar, 2 spiriti ribelli che si incontrano cosa accadrà? Questa non è una delle solite storie daddy, con la parte femminile fragile e timida ma bensì il contrario Luna stanca di essere circondata da ragazzi che sa perfettamente come do...