Mi buttai sul divanetto, poggiando i piedi sul tavolino di fronte ad esso e prendendo la lattina offertami da Zayn. La feci scontrare con la sua e sorrisi leggermente, facendo un sorso dalla lattina. Il ragazzo si mise al mio fianco, imitando i miei gesti e copiando la mia posizione. Lo guardai, rimanemmo un attimo in silenzio e poi ci mettemmo a ridere. Mi piaceva star così con lui, era l'amico fidato che una ragazza doveva avere al suo fianco. Da una settimana era diventato quello di cui mi fidavo ciecamente, non ebbi problemi a lasciar scorrere lacrime su lacrime per via delle questioni con Harry e delle volte...delle volte iniziavo a parlare anche della mia famiglia, soprattutto di mia madre. E come lui c'era per me, io c'ero per lui. Si sfogava, si apriva tranquillamente parlando di tutto quello che gli passava per la testa. Poi finivamo le conversazioni col fumare nel giardino di casa di uno dei due. Era bello avere una persona come lui.
<<Quindi, con Harry?>> mi domandò, poggiando la lattina sul tavolino per poi tornare nella posizione di prima. Lo imitai, stendendo le gambe sulle sue e portando la schiena sul bracciolo del divano. Quando dicevo che sapeva tutto, sapeva tutto. Ogni cosa.
<<Abbiamo avuto una serata movimentata>> mormorai, girando l'anello sul dito per poi guardarlo. Scosse la testa, sistemandosi sul divanetto portando il capo sulla testata di esso. Portò le mani sulle mie gambe, picchiettando le dita su di esse, girando piano il viso verso di me. Aveva un sorriso malizioso, muoveva le sopracciglia in maniera strana e scossi la testa divertita. Era un pervertito.
<<Perciò, avete fatto zumba?>> domandò, pizzicandomi le gambe da sopra i jeans. Ridacchiai, scuotendo la testa mentre scricchiolavo la schiena.
<<Quello è successo prima, con Louis. Con Harry c'è stato solo un preliminare>> gli risposi, togliendomi la giacca e sistemando i capelli sulla schiena.
<<Capis- aspetta, hai scopato con Lou?>> mi guardò, e annuii senza pensarci troppo. Sorrise, scuotendo la testa incredulo e mi imitò togliendosi il giubbotto per buttarlo dietro il divano, assieme al mio, su un baule.
<<Sei incredibile>> commentò, dandomi uno schiaffo sulla coscia per poi prendere le sigarette dal tavolo. Lo guardai male, dandogli un colpo in testa e ridacchiò. Era un coglione, ma gli volevo bene.
<<Di che parlate?>> alzai lo sguardo, notando l'arrivo di Luke il quale sprofondò col corpo su una delle poltrone. Quella poltrona. Portai la sigaretta tra le labbra, lanciando il pacchetto al biondo per poi ricevere un cenno di ringraziamento da parte sua.
<<Di scop->> fermai Zayn, prima che lo potesse urlare al mondo.
<<Scoperte scientifiche, cose così>> alzai le spalle, lanciandogli anche l'accendino il quale prese al volo e mi guardò. Non mi credeva, mi conosceva troppo bene.
<<Oh capisco...da quando Harry è diventato anche lo scienziato del gruppo?>> chiese, sbuffando il fumo dalle labbra facendomi alzare gli occhi al cielo. Non risposi, cercando di concentrarmi sul fumo. Avrei pagato sterline per una canna in questo momento.
<<Da quando Louis si sbatte la piccoletta, mio caro Luke>> commentò Zayn, dandomi un'altra pacca sulla coscia innervosendomi. Risero entrambi, facendomi perdere la pazienza e, prima che potessi parlare, il biondo mi precedette.
<<Ora vai avanti a triangoli, Kenny?>> domandò lui, facendo ridere più forte il mio amico e costringendolo a stendersi sul divano per non farsi uccidere da me. Alzai gli occhi al cielo, non se ne salvava uno intelligente tra sti due. Stavo di nuovo per parlare, quando venni interrotta da delle voci in lontananza. Mancava solo la litigata tra titani in quel momento.
<<Non ne avevi il diritto>> questo era Harry, il quale superò il più basso per entrare nel capanno. Sospirai, alzandomi dal posto e cercare di raggiungerli per non farli ammazzare. Zayn mi afferrò il polso, tirandomi al suo fianco scuotendo la testa. Feci per ribattere, venendo interrotta dalla voce di Louis.
<<È abbastanza grande per decidere con chi andare a letto, lasciala vivere>> e su questo Louis non aveva torto, ma se avessi detto qualcosa mi sarei ritrovata in mezzo più di quanto non fossi già. E poi, Harry, aveva ottenuto quello che voleva dopo la nostra piccola discussione, non c'era motivo per rialzare un polverone. Mi alzai dal posto, staccandomi da Zayn, in modo da raggiungere i due. Stavano per parlare, quando si bloccarono finendo di litigare come due femminucce. Era anche ora.
<<Avete finito di comportarvi come due bambini?>> chiesi, potando le braccia al petto per poi guardarli con un sopracciglio alzato. Premettero le labbra entrambi passandosi una mano tra i capelli e abbassando il capo. Annuirono subito dopo, staccandosi uno dall'altro e raggiungendo gli altri due sui divanetti. Sospirai, strofinando le mani e raggiungendo i quattro in religioso silenzio. Presi posto accanto a Zayn, il quale stava cercando di non ridere per la sgridata ai bambini. Gli diedi una gomitata nel fianco, ricevendo un pizzicotto sul braccio subito dopo. Lui era un bambino, il terzo per adesso.
<<Bene, ora che abbiamo finito di giocare...Kendall, hai qualcosa da dirci?>> Luke sapeva quando rompere il silenzio. Lo guardai annuendo, per poi incrociare le gambe e spostare lo sguardo sui presenti. Si accesero una sigaretta, tutti eccetto Harry il quale preferì mettersi un lecca-lecca in bocca. Sapevo che non fumasse, ma quello ne fu la conferma. Scossi la testa, rubando la sigaretta dalle dita di Zayn per fare un tiro e ridargliela sbuffando via il fumo.
<<In tutto quello che mi avete detto, ho capito solo che il piccoletto mi ha presa in custodia>> indicai Harry, portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio per poi guardare il ragazzo dall'altra parte del tavolino. Guardò da un'altra parte, sospirando, mentre prendeva la stecca della caramella in modo da toglierla. Sapevo che si sarebbe sentito in soggezione, ma poco importava: come sapevano loro, dovevo sapere io.
<<Mi sembra la cosa più importante, non credi?>> chiese il diretto interessato, spostando lo sguardo su di me. Notai del nervosismo nelle sue parole, le quali lo crearono a me. Strinsi di poco le mani e annuii soltanto, rispondendogli a tono.
<<Certo, ma mi sembra anche importante avere una sola versione dei fatti e non quattro>> e mi guardò, notando una scintilla di fastidio nei suoi occhi. Buttò via la caramella e fece uscire uno sbuffo dalle labbra per poi alzarsi e scuotere la testa in disapprovazione.
<<Non serve, dato che adesso sei al sicuro >> ed eccolo che ricominciava con la solita ramanzina, ormai sentita troppe volte. Prima da Luke e ora, per la quattordicesima volta, da lui. Al sicuro da Jackson, mi avrebbe detto se glielo avessi chiesto. Ma risparmiai la solita messa in scena e passai le mani tra i capelli. Stavo per parlare, quando venni interrotta da chi meno me lo aspettavo.
<<Credo che abbia bisogno di chiarimenti, Harry. Soprattutto se quello che ha passato per nove mesi le si sta ruotando con forza addosso, per la seconda volta>> spiegò lui, lasciandomi senza parole per come mi stesse difendendo. Rimasi in silenzio, continuando a guardare Luke prendere la situazione tre la mani con calma. Harry lo guardò, scuotendo la testa divertito e strinse piano le mani prendendo un grosso respiro. Non gli piaceva quando qualcuno lo rimproverava sulle scelte che faceva, ne ero abbastanza certa dopo la sfuriata del giorno prima.
<<E lo dici proprio tu, Hemmings? Tu che l'hai trascinata a star con te per almeno nove mesi?>> domandò sarcastico, allargando le braccia quasi ridendo. Zayn mi afferrò la mano, stringendola piano, appena vide Luke alzarsi dal suo posto e buttar via la cicca della sigaretta. Non c'era bisogno di intervenire, non ancora.
<<Lo dico proprio io, Styles. So com'è stata, so come starà. Perciò, metti da parte il cazzo per un secondo e inizia ad usare il cervello>> gli rispose, mettendo le mani nelle tasche guardandolo dall'alto. C'era una persona più alta di Luke su questo pianeta? Ma questo dettaglio passò in secondo piano.
<<Ora ti difende? Ricordo che sei stata male per lui e per colpa sua>> commentò il riccio, guardandomi con un sopracciglio alzato. Annuii soltanto, lasciando la mano di Zayn e sollevandomi per raggiungere i due. Mi sentivo persa, presente e passato pronti a darmi addosso come se avessi compiuto un omicidio. Come se stessi per essere messa in accusa ed essere martellata da due avvocati, per poi essere giudicata a vita. Presi un grosso respiro e incrociai le braccia guardando i due. Erano due persone completamente differenti, si scontravano anche i loro colori oltre ai caratteri. Conoscevo Luke come il palmo della mia mano, ma Harry? Harry era indecifrabile, non sapevo come prenderlo e mi innervosiva il fatto che non si aprisse. Non con me, almeno.
<<Mi difende solo perché mi conosce, Harry. Lo fa perché sa per davvero come stata e come starei se vivessi di nuovo una cosa del genere>> gli risposi con tutta la calma che avevo in corpo. Scosse la testa, in disapprovazione, e fece per parlare venendo fermato dal biondo. Era come riavere Niall che litigava con lui per la questione Jackson. Ora avevo Harry al posto di Niall, ma in questo caso l'inglese non era il mio ragazzo e non poteva decidere per me. Non poteva a prescindere
<<Che ti piaccia o no, sono io che comando adesso. Perciò decido io per te, fine della discussione>> mormorò, girandosi verso di me guardandomi. Un tempo mi sarei stata in silenzio, a lasciarmi comandare o da Luke o da Jackson stesso, ma non ora. Harry non aveva il diritto di trattarmi così, non eravamo niente e non lo saremo mai stati. Non con lui che mi trattava come se fossi un oggetto di poco valore. Portai le mani lungo i fianchi e le strinsi, spingendo le unghie nei palmi sospirando, ormai senza calma.
<<Che tu ci creda o no, Harry, non faccio parte di nessun gruppo. Che ti piaccia o meno, io non mi farò mettere i piedi in testa da un ragazzino che non sa nemmeno ammettere cosa sia giusto o sbagliato per sé stesso, per i suoi amici o persino per me>> Rimase in silenzio, premendo le labbra, guardandomi con occhi senza sfumature. Nemmeno dello scintillio di amarezza o rabbia che vidi il giorno prima. Erano spenti, c'era il nulla.
<<Allora non vedo perché tu debba perder tempo con me, dato che mi reputi un ragazzino>> sussurrò, chinandosi col viso verso il mio e lasciandomi senza fiato. Trasparenti come l'acqua, i suoi occhi mi incenerirono l'anima più profonda. Mi guardarono come per bruciarmi, mettermi a tacere e piegarmi in ginocchio. Ma non lo avrei permesso, non più ormai. Drizzai le spalle, sollevando di poco lo sguardo e annuii soltanto per poi fare un passo indietro. L'aria era diventata viziata.
<<E non vedo perché tu debba dirmi di appartenere a te, come se non contassi niente quando sono tanto. E fidati che si vede, lo vede persino mia sorella che ha cinque anni la quale capirebbe che stai sbagliando, più di te che hai diciott'anni>> risposi, alzando di poco la voce alle ultime parole. Mi guardò, come se non mi conoscesse per nulla ed era una cosa che si vedeva palesemente.
<<Non sei mia? Perfetto>> mormorò, prendendomi per il polso e trascinandomi con lui fuori il capannone. Dovetti corrergli dietro per stare al suo passo, cercando di togliere la presa dal suo e lo guardai. Fuori pioveva a dirotto, fui invasa dall'aria umida e il getto d'acqua violento mi fece gemere sottovoce. Guardai Harry, intento a camminare e continuare a trascinarmi con lui chissà dove, mi fermai ormai stanca di essere strattonata e trattata così da lui.
<<Smettila>> mormorai, facendolo fermare dopo secondi infiniti. Strinse la presa attorno al polso, e riuscii a capire che aveva lo sguardo su di me. La poca luce e la pioggia fitta non aiutava a risolvere le cose, non aiutava a sbollentare la rabbia la quale era in entrambi e non riuscì a colmare il nervosismo di Harry. Non gli piaceva per niente non ottenere le cose al momento richiesto.
<<Io la devo smettere? Sei tu che continui a dire di non essere mia, di non appartenermi e di continuare a->> lo fermai, prima che potesse dire qualcosa di sbagliato. Qualcosa di scomodo per entrambi.
<<Non sono la tua ragazza, né la tua futura moglie. Smettila di continuare a dire alle persone che ti appartengo come se fossi un fottuto premio!>> sbottai, lasciando scemare la calma e guardandolo. Era troppo buio per vedere il colore del suo viso, l'espressione di esso. Ma capii lo stesso che era furioso, dal modo in cui si avvicinò a me spingendomi contro il muro e poggiarsi subito dopo con le mani ai lati della mia testa. Lo stava rifacendo.
<<Non sei mia, ma ti lasci baciare da me. Non sei mia, ma ti lasci toccare da me. Non sei mia, ma quando avevi bisogno di scappare hai chiamato me. E ora continui a dirmi che non mi appartieni>> e lo sussurrò in un modo così freddo, che mi si raggelò tutto il corpo. Deglutii, sapendo bene che da una parte aveva ragione. Perché sapeva che, infondo, sarei sempre tornata da lui, come avevo fatto ieri andando a sua per parlare. Scossi la testa, portando le braccia al petto e sospirando mentre lo guardavo dal basso. Sta di fatto che non poteva avermi.
<<Non sono la tua ragazza>> e non volevo impegnarmi con qualcuno. Non volevo sopportare di nuovo una rottura, non come accadde con Niall per via di Luke e Jackson. Sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso, e il mio stava già traboccando.
<<Allora sii mia, così che tu possa essere al sicuro. Sii mia, in modo che tu non ti possa ritrovare più in circostanze scomode>> mormorò, portando una mano sulla mia guancia e passando il pollice su di essa con un gesto lento, freddo. Non ebbi le forze di rispondergli, di fare qualcosa, rimasi in silenzio. Non volevo e non potevo accontentarlo, neanche se fosse stato l'unico ragazzo sulla faccia della terra. Poggiai la fronte sul suo petto, portando le braccia lungo i fianchi consapevole di dovergli dare una risposta, ma non in quel momento. Dovevo cadere in quel pozzo buio che mi ero di nuovo costruita. Dovevo cadere nel silenzio della pioggia, la quale aumentò e ci bagnò di nuovo per quanto fosse fitta e il vento, il quale la tirava giù, era così forte che mi travolse con violenza. Dovevo cadere, ancora.

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Dangerous Woman
Fanfiction[COMPLETA] Dopo quattro anni a guardarla tra i corridoi della scuola, ad osservare i suoi movimenti durante le corse, a sentire la sua risata e la sua voce confondersi con quelle dei suoi amici, Harry ebbe la possibilità di conoscere Kendall solo l...