Chiusi il forno, per poi girarmi e guardare il ragazzo seduto sullo sgabello. Capelli arruffati, guance arrossate e spalle nude. Mezz'ora di baci contro la parete della cucina, il mio corpo, con di Harry tra le cosce, steso per un quarto d'ora sull'isola nella sala, per dieci minuti le sue mani tra i capelli mi spingevano sempre di più verso il suo sesso per poi venire nella bocca. Se la pizza non fosse lievitata bene per il poco tempo rimasto, avrei dovuto dare delle spiegazioni più che plausibili a mia madre. ''Avevo la lingua di Harry tra le gambe, scusa se ho pensato al mio orgasmo'' non sembrava così male come scusa -che poi era la verità- ma mamma era abbastanza cattolica per sentirsi dire quelle cose dalla propria figlia. Anche se, vederla sbiancare per il fatto di esser venuta sulla sua preziosa cucina...
<<A che stai pensando?>> Harry mi riportò sul pianeta terra, scossi la testa e lo guardai sorridendo leggermente. Indossava solo i fatidici pantaloncini da basket che ritrovò nel mio cassetto, i suoi pettorali erano in bella vista assieme all'addome scolpito e alla V che fuoriusciva dall'elastico degli shorts, per non parlare delle foglie sul bacino, il resto dei tatuaggi sul suo corpo e della leggera scia di peluria sul suo...
<<Kendall?>>
<<Eh? Che?>> lo guardai, lui ridacchiò e mi viene incontro incrociando le braccia al petto divertito. I muscoli delle braccia si tesero, si ingrossarono e i tatuaggi risaltarono sulla sua pelle chiara, perlata di sudore post preliminari. Dovevo contenermi dal saltargli addosso e farlo mio.
<<Hai finito di scoparmi con gli occhi?>> vorrei scoparti per davvero, vorrei rispondergli ma mi limitai a imitarlo, dato che quello che guardava il mio culo da mezz'ora -il tempo per impastare la pizza- era lui. Portò le mani sul fondo della schiena e mi stampò un bacio sorridendo. Indossavo solo la sua maglietta, abbastanza trasparente devo dire, la quale lo lasciava immaginare me in tutti i modi possibili e immaginabili. Me lo aveva detto, dopo la seconda volta che la sua bocca raggiunse il mio sesso. Inutile non ammetterlo, era bravo a baciare quanto a leccare.<<Cosa vuoi fare, mentre aspettiamo che mia madre torni per fare amicizia con il mio...>> mi bloccai, non avevo risposto alla sua domanda inesistente dato che ci avevano interrotti.
<<Ragazzo, la parola è quella>> mormorò, mettendomi i capelli dietro le orecchie e guardandomi con quei suoi occhi verdi. Quindi stavamo insieme? Non capivo. Eravamo i capi clan, lui mi aveva chiesto di essergli vicino, di essere sua, la sua regina...ma non di essere la sua ragazza, ma credo che si riferiva a quello, o no? Ero confusa, perciò la mia bocca parlò.
<<Non mi hai fatto la domanda>> e mi guardò, era divertito? Scosse la testa, mi baciò le labbra e mi accarezzò il collo. Il suo tocco era caldo, nonostante fosse mezzo nudo. Mi concentrai sui suoi gesti, ma la mascella marcata e i capelli scompigliati, assieme alla sua pelle scoperta, mi resero la cosa difficile.
<<Te lo stavo chiedendo, ma Niall ha dei pessimi tempismi>> in effetti...ma non volevo essere etichettata, perciò lo baciai sulle labbra sollevandomi sulle punte dei piedi. Sembrò capire che non era il momento di parlare, portò le mani sul mio sedere e lo strinse mentre mi massacrava di macchie il collo. Sentii una scia fredda percorrermi la schiena, finirmi tra le gambe e trasformarsi in calore. Aprii leggermente le cosce, sentendo una sua mano accarezzarmi la pelle e infilarsi sotto la maglia. Harry mi spinse lenta contro la parete dell'orologio. Mi stuzzicò, con le nocche bollenti e succhiò la pelle del collo. Ansimai sottovoce, sentendo le sue dita giocare con il mio sesso e la mano libera stringere un seno, il pollice sfregarsi contro il capezzolo ormai turgido. Si insinuò tra le pieghe, riempiendomi e lasciando che i miei ansimi gli accarezzassero l'orecchio. Sentii i suoi baci, sulla maglietta, scendere sempre di più. I suoi ricci mi sfiorarono la pancia, sotto la stoffa della maglia, le sue guance si premevano contro le cosce, il suo respiro caldo mi sfiorava le zone più sensibili e la sua lingua si aggiunse alle dita, lasciando che i miei ansimi riempissero la cucina, tutto l'openspace. Infilai le mani tra i suoi ricci, tirandoli leggermente e avvicinai sempre di più il bacino contro la sua bocca. Era la terza che mi prendeva così, che gli elefanti danzavano nello stomaco e che la mia voce dicesse il suo nome troppe volte, fino a venire mugolando. Inutile dirlo: era fantastico con quella bocca.
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Dangerous Woman
Fanfic[COMPLETA] Dopo quattro anni a guardarla tra i corridoi della scuola, ad osservare i suoi movimenti durante le corse, a sentire la sua risata e la sua voce confondersi con quelle dei suoi amici, Harry ebbe la possibilità di conoscere Kendall solo l...