49. Bad boys bring heaven to you

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Una volta raggiunto il Davidson, presi il mio ragazzo da parte e gli raccontai dell'incontro con James, dell'interrogatorio e del piano che il detective aveva in mente.
Pensai che Harry l'avrebbe presa bene, che mi avrebbe sostenuta e che sarebbe stato più tranquillo con Scotland Yard che mi guardava le spalle. A quanto pare, mi sbagliavo.
<<Scordatelo>>
<<Harry, sono al sicuro. James mi terrà sotto controllo per tutto il tempo>> eravamo nella pista delle corse. Harry camminava avanti e indietro, nervoso, con le braccia conserte e il viso infuriato. Non volevo commettere un omicidio, ma chiudere una storia ormai andata avanti per troppo tempo.
<<Non andrai in quel clan pieno di nazistipronti a metterti le mani addosso!>> il suo tono di voce si sollevò, non aveva mai reagito così. Non con me, almeno. Presi un grosso respiro e gli andai incontro, poggiai una mano sulla sua spalla e lo guardai. I suoi occhi vagarono altrove, si staccò da me e mi voltò le spalle sbuffando rumorosamente.
<<Harry>> provai a chiamarlo, dolcemente. Lui rimase impassibile, fermo al suo posto. <<Harry>> riprovai, questa volta alzai di poco la voce. Niente, mi ignorò completamente, innervosendomi ancora di più. Presi un grosso respiro e riprovai. <<Harry Edward Styles, puoi degnare la tua ragazza di un dannatissimo sguardo?!>> lui si voltò, mi fissò con iridi colme di rabbia e labbra premute in una linea dura. Feci un passo indietro, non lo avevo mai visto così arrabbiato con me. Nemmeno quando gli dissi di me e Louis, o me e Zayn, o quando scoprì di me e Luke. Questa era una rabbia diversa, non ce l'aveva con James, né con uno dei ragazzi, ma con me. Provava rabbia verso i miei confronti, delusione verso di me e, incredula di quello che stavo per dire, notai anche un briciolo di sfiducia per me. Non capii il perché di tanto astio verso di me.
<<Avevamo un piano, io e te>> lo sussurrò così freddamente, che i brividi mi accapponarono la pelle.
<<Lo stiamo attuando, con l'aiuto della polizia>> cercai di essere il più dolce possibile, Harry doveva calmarsi. Non sapevo dove potesse arrivare con tanta rabbia tra le mani.
<<Potevamo vedercela da soli>> si avvicinò, io indietreggiai.
<<È più sicuro, James mi ha detto->> lui rise, scosse la testa e portò le braccia lungo i fianchi. Cosa c'era di tanto divertente?
<<James qui, James lì! Ora ti piace pure il poliziotto buono?>> domandò sarcastico, e da lì capii il perché di tanta rabbia verso di me.
<<Sei geloso perché un detective mi sta aiutando? Ti ascolti quando parli?>> la gelosia era un suo brutto difetto, non ragionava lucidamente. Diventava un pazzo ossessivo, tanto da prendere le prime cose che gli capitavano tra le mani e  iniziare a lanciarle contro le pareti. Non avevo assistito ad una scena del genere, ma Louis mi diede la conferma che ne era capace.
<<Dopo quello che hai fatto con Louis, Zayn e Luke, pensi davvero che possa star così tranquillo a lasciarti andare in quel clan? Non starò in silenzio sapendoti al fianco di Niall, hai scordato cosa ti ha fatto o devo ricordarti le tre settimane in ospedale per colpa sua?>> allargò le mani, mi guardò dritta negli occhi e alzò la voce solo alle ultime parole. Mi ferì dal principio, le lacrime scorsero sul viso e sospirai cercando di farlo ragionare. Le uniche parole che uscirono dalla mia bocca furonole seguenti.
<<Non ti fidi di me>> le sussurrai con voce spezzata, incredula di quello che poteva rispondermi. Morse il labbro, guardando altrove e lasciò che un sorriso incurvasse le sue labbra. Stava cercando di non piangere, di non mostrarsi debole di fronte a me, ma sapeva benissimo che non era il modo migliore per affrontare un problema. Dopo alcuni minuti di silenzio ebbe la decenza di guardarmi e sputare veleno.
<<Non se c'è di mezzo un tuo ex pronto a portarti via da me>> mormorò, senza pensarci due volte. Il cuore raggiunse terra in pochi istanti, i pensieri di fermarono di colpo e la testa iniziò a fare male. Dopo tutti questi mesi, dopo battaglie affrontate, problemi superati, non si fidava di me?
<<Mi credi una da grilletto facile, vero?>> niente avrebbe peggiorato la cosa, niente mi avrebbe spezzata più di quanto non avesse fatto già. Avevo smesso di piangere, accolsi il freddo nelle ossa e asciugai le guance. La gola bruciava, pareva avere l'inferno dentro, un esercito di demoni pronti ad affrontare il problema e mettere fine a questa storia. Lui non si fidava di me, non lo aveva mai fatto per tutto questo tempo.
<<Sei andata a letto con Louis per ricevere informazioni. L'hai fatto con Zayn, per cosa? Per distogliere l'attenzione, per pensare ad altro, per toglierti dalla testa me. Hai lasciato che Luke ti baciasse, per due volte, mentre stavi con me>> lasciò scorrere le gocce salate sulle sue guance, mi guardò triste, arrabbiato, offeso e il mondo ci cadde addosso. Tutto questo non aveva alcun senso, perché parlare del passato? Perché non parlare del presente, del nostro futuro? Perché era incapace di tenersi alle spalle la paura e vivere una vita serena, senza problemi? Poi capii il motivo, e gli diedi ragione.
<<Mi stai lasciando>> mormorai, e lui rimase in silenzio. Chi tace acconsente. Annuì dopo secondi infiniti, gli occhi rossi e le guance bagnate, le lacrime scivolavano a dirotto sulla sua maglia, macchiandola. Sentii nulla,  il vuoto sotto i piedi e una strana sensazione nello stomaco.
<<Tu ami il pericolo>>
<<Io amo te, Harry. Io amo solo te>>
<<Sei innamorata dell'idea di amarmi>> sussurrò. Eravamo uno di fronte all'altro, le nostre mani si sfioravano, il suo respiro era su di me, il suo profumo mi confondeva. Tutto, attorno a noi, si fermò. Eravamo solo io e lui, pronti ad abbandonare l'altro. Harry stava abbandonando me.
<<E il nostro per sempre? Non pensi a quello?>> era l'unica cosa che mi importava. Non poteva lasciarmi, non ora che eravamo così vicini alla fine di tutto.
<<Una promessa è una promessa, ma non posso mantenerla se attorno a te hai ex da affrontare>> mi asciugò la guancia e sorrise, amaro, guardandomi con occhi spenti e vuoti. <<Hai una guerra da vincere, Kendall>>
<<Voglio vincerla con te, solo con te>> poggiai la mano sulla sua e intrecciai le dita. Lui sorrise, questa volta di sollievo.
<<Questa volta, amore mio, dovrai vincerla da sola. Abbiamo vinto le battaglie insieme, ma è la tua guerra>> scivolò via con la mano, fece un passo indietro e scosse la testa. I riccioli caddero sul suo viso, avrei voluto toglierli, prendergli le guance tra le mani e baciarlo. Non doveva finire così. Avevo bisogno di lui.
<<È un addio?>> non potevo costringerlo a rimanere, a starmi accanto una volta entrata nel clan di Niall. Harry era arrivato al limite, chiedergli di rimanere al mio fianco, mentre un ragazzo ci provava con me, era troppo per entrambi. Una tortura inutile.
<<No, ti aspetterò. Ma prometti una cosa, Kendall>>
<<Tutto quello che vorrai>>> rimanemmo distaccati, a debita distanza.
<<Niente più ex, niente più gare clandestine, niente irlandesi nazisti>>
<<Saremo solo io e te. Ma prometti che mi aspetterai e che staremo assieme>> lui sorrise, come se gli avessi chiesto una cosa da pazzi. Anche i muri avrebbero riso.
<<Ti ho aspettata per quattro anni, posso farlo per altri due mesi>>.

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