47. She

247 10 3
                                    

Le ore passarono così velocemente che ringraziai il cielo per quel miracolo. Dopo la lezione con Sanchez, mi precipitai fuori dalla classe alla velocità della luce, trascinandomi Zayn dietro. Lui trovava i miei modi fuggiaschi buffi ed eccessivi, io cercavo di evitare una possibile conversazione con la mia ex. Le ore successive furono una tortura, un girone dell'inferno dopo l'altro. Per mia fortuna, e lo sottolineo, condividevo le mie sventure con Zayn e Louis sedendomi al loro fianco di lezione in lezione. Purtroppo, l'ultima lezione, la passai con le occhiate di Allyson, i suoi tentativi di rivolgermi la parola e l'ansia che mi schiacciava il petto ogni qual volta che lei mi sfiorava la mano. Baciai per terra solo dopo esser scappata dalla classe e aver raggiunto Harry nel ripostiglio della palestra.
<<Vedo che l'hai presa bene>> gliene parlai durante l'ora di pranzo. Anche lì scappai come una codarda, rifugiandomi in un angolo della biblioteca.
<<Non può essere una coincidenza>> ignorai la sua battutina e mi poggiai con le spalle al muro. Il ripostiglio era piccolo. Una lampadina pendeva dal soffitto, la parete opposta era dominata da vari scaffali riempiti dai flaconi di detersivi diversi. In un angolo erano ammucchiati secchi, scope e panni per lavare a terra. Il forte odore della candeggina mi stava soffocando.
<<Magari i suoi erano stanchi dell'America e sono tornati a Londra. Magari a lei mancava l'Inghilterra>> come faceva ad essere così positivo in una situazione del genere? Allyson appariva dal nulla e lui? Era tranquillo, troppo tranquillo.
<<E se Niall avesse organizzato tutto? Se lei fosse qui solo per spiarmi, controllarmi e tutto il resto?>> ci stava, il ragionamento non faceva una piega. Allyson contattata da Niall, entrambi con il cuore spezzato per colpa mia, il biondo che voleva vendicarsi e lei che lo aiutava nella mia rovina. L'alibi era la gelosia mista alla vendetta.
<<Kendall, non siamo in un film poliziesco>> mi avvolse le spalle con sue mani e le massaggiò. <<Perché hai paura di parlare con lei?>> mi guardò, le sue iridi cercarono il mio sguardo il quale vagava nella stanzetta semibuia. Non volevo parlarle, era questa la mia giustificazione. Non avevo paura, forse sì. Affrontare Allyson dopo mesi che non ci vedevamo, parlavamo, scrivevamo, mi rese ansiosa. Era pur sempre la mia prima ragazza.
<<Non voglio che faccia parte della mia vita, tutto qui>> in parte era vero. Riallacciare i rapporti ora, con il biondo nazista e i suoi scagnozzi alle calcagna, avrebbe solo ampliato la lista delle persone da torturare di Niall. Per me sarebbe stato un intralcio, una distrazione e un patto col diavolo.
<<Hai paura che ti possa di nuovo piacere>> spostai di scatto lo sguardo verso Harry. Portò le braccia al petto, tutto sorridente e con le sopracciglia sollevate. Che fosse vero? Assolutamente no. Che avessi paura di lei? Probabilmente sì. Che mi stessi facendo film mentali inutilmente? Indubbiamente.
<<Harry, è stata la mia prima ragazza. La mia prima esperienza. Non credo che sia una buona idea inserirla nuovamente nella mia vita>> mormorai, lui si avvicinò accarezzandomi le braccia e sospirando. Mi baciò la fronte, scivolò con le mani sulle mie e mosse i pollici sui dorsi per poi riguardarmi.
<<A volte può essere complesso, parlo per esperienza. All'inizio è difficile, ti ci abitui col tempo>> giocai con le sue dita, lo guardai e le sue iridi brillarono nella penombra dello stanzino. Ormai era diventato un rituale incontrarci qui, parlare di tutto e rimanere abbracciati per minuti infiniti dopo le lezioni.
<<E se fosse una cospirazione?>> ipotizzai, facendolo sorridere.
<<Allyson vedrà di cosa sono capace>>.


Alcuni minuti dopo, io ed Harry uscimmo dallo sgabuzzino sapendo che nei corridoi della scuola regnava il silenzio. Le lezioni di quel venerdì stressante erano ormai finite, quella giornata l'avrei conclusa al Davidson con Harry, Luke, Chanel, Madison, Louis, Zayn e il resto del clan per festeggiare il mio compleanno. Alla fine le ragazze mi convinsero a organizzare qualcosa dopo la scuola, dando inizio ad un weekend pieno di alcolici, e dopo sbronza post studio mattutino.
<<Perché non inviti Allyson alla festa?>> mi fermai di fronte agli armadietti e guardai Harry tra il confuso e il che cazzo stai blaterando? Prima che potessi rispondergli, il mio sguardo si posò sulla diretta interessata a pochi metri da noi. Ignorai il mio ragazzo e mi concentrai su di lei, non era cambiata per niente. Gli stessi occhi scuri, da cerbiatto, le ciglia lunghe e la pelle lattea. I capelli rossi ricadevano morbidi sulla schiena, leggere onde rosse danzavano assieme alla sua piccola figura. Fissai le sue labbra rosse e piene. Allyson, impegnata a sistemare il suo armadietto, si voltò verso di me e sorrise leggermente, sollevò una mano e mosse le dita per salutarmi. Impacciata, ricambiai il sorriso e il gesto con un cenno della mano. Lei chiuse il suo armadietto, portò lo zaino su una spalla e spostò i capelli su quella libera per poi venire verso me ed Harry. Una strana sensazione di panico nacque dentro di me, iniziai a sudare dalle mani e mi bloccai del tutto.
<<Ce la puoi fare>> mormorò Harry al mio fianco. Cercai di guardare altrove, di concentrarmi su qualsiasi cosa presente nel corridoio, ma il mio sguardò si posò sulla ragazza dai capelli rossi di fronte a me. Blu jeans, converse bianche, top del medesimo colore e blazer oversize rosso. Il sorriso di Allyson era timido, i suoi occhi nocciola urlavano insicurezza e le sue guance erano sfumate di imbarazzo. Ingoiai un groppo alla gola, rimasi in silenzio e afferrai la maglia di Harry stringendo il tessuto. Lui notò l'ansia tra me ed Allyson, parlò per primo.
<<Harry, piacere di conoscerti>> allungò la mano verso di lei, la prese e lo guardò sorridendo diventando un tutt'uno con la giacca.
<<Allyson, piacere mio>> quella dannata voce...Scossi la testa e presi un grosso respiro raccogliendo la mia dignità ormai andata a puttane.
<<Il mio ragazzo. Io e lui stiamo assieme>> mormorai, agitai le mani tra me ed Harry e lei mi guardò tirando un sorriso. Ben fatto, Kendall. Ora dille che fate sesso tutte le notti per rendere la cosa ancora più imbarazzante!
<<Kendall mi ha parlato tanto di te>> Harry, grazie di esistere, ti amo, ma potresti evitare l'argomento la mia ragazza ha parlato della sua ex con me? Vorrei dirglielo, ma non riesco di smettere di guardare Allyson tutta sorridente la quale mi fissava. Scavai l'ennesima fossa e mi sotterrai viva.
<<Solo cose bello, spero>> rispose lei, la voce dolce e melodiosa di sempre. Sospirai e scrollai le spalle. Era il momento di dar fine al teatrino.
<<Vorrei restare qui a parlare, ma siamo in ritardo. Harry, abbiamo un impegno>> spostai lo sguardo su di lui, mi guardò per un secondo e annuì portando un braccio intorno le mie spalle. Mi rifugiai sotto di esso ed evitai di guardare Allyson. Stavamo per andar via, quando il mio ragazzo decise di fermarsi e voltarsi verso la rossa. Non lo fare Harry, non complicarmi di più la vita di quanto non sia già. Avrei dovuto urlarlo, ma le parole mi si bloccarono in gola.
<<Questa sera diamo una festa al Davidson, perché non ti unisci a noi?>> le domanda, lei mi guardò come se mi stesse chiedendo il permesso e poi rispose sorridendo, senza nessun mio cenno o consenso.
<<Ci vediamo stasera, Kendall>>.

Dangerous WomanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora