20. Sweat

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Allacciai la gonna attorno alla vita e mi guardai allo specchio. Presi un grosso respiro, per poi legare le ciocche davanti dei capelli in un piccolo chignon ordinato. Presi la piastra, in modo da fare delle onde al resto della chioma e portarli sulla schiena sospirando di nuovo. Perché avevo così tanta ansia? Era Zayn, non un ragazzo qualunque. Sbuffai, staccando la piastra ed uscii dal bagno, dalla cabina e tornata in camera mi ritrovai mia sorella Leila con un sorriso stampato in faccia. Oggi mi stava col fiato sul collo, dovetti fare anche il bagno con lei appena tornata a casa. Joe non si aggiunse a noi, fu strano, ma aveva da studiare. Diceva lei.
<<Sembri una principessa! Poi mi regali la tua maglietta?>> mi domandò, indicando il corpetto in pelle nera. Forse era troppo scollato per lei...Scossi la testa, sedendomi al suo fianco per poter mettere gli anfibi ai piedi mentre la guardavo. Indossava il pigiama, sulla maglia c'era la faccia di Topolino e sui pantaloni grigi si susseguivano i vari personaggi del cartone.
<<Certo, piccoletta, ma ora andiamo giù o mamma ammazza prima te e poi me>> le risposi, scendendo dal letto e prendendole una mano uscendo dalla camera. Lei rise, sapendo che avevo ragione.
Scendemmo giù in cucina, c'era movimento e notai con mia sorpresa Liam che parlava vivacemente con Zayn, il quale era girato di spalle. Fissai a lungo queste ultime, coperte da una giacca di pelle nuova. Scossi la testa, lasciando la mano a mia sorella la quale si fiondò verso mio fratello e il mio migliore amico. Il primo la prese tra le braccia e le solleticò pancia per farla ridere. Sorrisi alla scena, avvicinandomi ai tre e schiarendomi la gola per avere la loro attenzione. Si zittirono, ed ebbi i loro occhi addosso i quali mi scannerizzarono da capo a piede. Liam fece per parlare, ma venne preceduto dalla mano piccola di Leila la quale ridacchiò. Parlò Zayn al suo posto, prendendomi le mani e strofinando i pollici sui dorsi.
<<Bellissima>> mormorò soltanto, facendomi rabbrividire per via delle sue dita che scorrevano sui dorsi delle mie mani. Sorrisi leggermente, portando le braccia intorno al suo collo per poterlo stringere a me. Strofinai il naso contro la sua pelle, venendo accolta dal forte profumo maschile che era solito mettere, mischiato a quello del fumo. Fece scorrere le dita lungo la schiena, la inarcai piano e sospirai per poi staccarmi per guardarlo. Lo vedevo diverso quella sera. Eppure era solo passata un'ora da quando mi aveva lasciata a casa per cambiarmi.
<<Andiamo?>> sussurrai, portando le braccia lungo i fianchi e rimanendo tra le sue. Annuì, baciandomi la fronte e postando un braccio sulle mie spalle tirandomi a lui sorridendo. Era tutto semplice con lui.
<<Prima che andiate>> iniziò mio fratello, facendomi tornare sul pianeta terra e costringendomi a guardarlo. Pregai in mille lingue così che non mi facesse la ramanzina all'ultimo momento, e lo ringraziai con lo sguardo quando chiese altro. <<Torni a casa? Sai, l'allarme>> stavo per ridere e parlare, quando Zayn mi precedette stringendomi di più a lui.
<<Te la riporterò sana e salva, ma domani mattina, Payno>> guardai mio fratello, il quale annuì soltanto e ci diede il consenso di andare. Presi un grosso respiro ed uscii con Zayn da casa, accogliendo l'aria umida di Londra.

Poggiai il bicchiere sul tavolino e accavallai le gambe per poi guardare il ragazzo al mio fianco. Lo vedevo diverso, non so cosa fosse ma mi sembrava rilassato. Spensierato, a dire il vero. Saranno i capelli bloccati da una fascetta? Forse la giacca nuova, la quale ricadeva perfettamente sul suo corpo? Magari sarà la canotta nera sotto la giacca, con la scollatura a barca, la quale faceva intravedere i vari tatuaggi sul petto.
<<Ti stai divertendo?>> domandò. Scossi la testa, distogliendo lo sguardo dalle macchie d'inchiostro e lo guardai, annuendo subito dopo.
<<Tu?>> chiesi, spostandomi i capelli dietro le orecchie. Annuì, prendendomi le gambe e portandole sulla sua e iniziando ad accarezzarle con le nocche. Sorrisi al gesto e poggiai la testa sulla sua spalla, lasciandomi circondare da un suo braccio e dal suo profumo. Glielo avrei rubato, poco ma sicuro.
<<Ti va di ballare?>> mormorò, girando le dita tra i miei capelli e baciandomi la testa. La sollevai, annuendo subito dopo e spostando le gambe per alzarmi, sistemai la gonna e gli porsi la mano che prese, per poi stringerla e sollevarsi. Mi trascinò con lui sulla pista del locale, dove la gente stava ballando, ignara dei problemi che affrontavano durante il giorno. Io e Zayn eravamo lì per quello, per pensare ad altro che non riguardasse tutta la storia del capannone, Harry e Chanel. Ci meritavamo un attimo di pace.
Guardai il mio amico, che si muoveva con le spalle a ritmo della musica e sorrisi. Non sapeva proprio ballare.
<<Sembri un robot>> lo canzonai, facendo un passo verso di lui e prendergli le mani per metterle sui miei fianchi. Alzò le spalle, guardando verso il basso e seguendo i miei movimenti. Era divertente.
<<Amo un altro tipo di danza, Kendall>> sussurrò, spostando lo sguardo verso il mio. Occhi corvini, profondi, che luccicavano sotto la luce a led del locale. Ingoiai un groppo alla gola, per quanto mistero nascondesse questo ragazzo dietro quelle pozze. Morsi il labbro, capendo a cosa si riferisse e portai le mani sul suo collo avvicinando di più il corpo al suo. L'alcol stava facendo effetto.
<<Allora pensa a quella sensazione e lascia che il tuo corpo faccia il suo dovere>> mormorai, sfiorandogli i contorni dei fiori che aveva sul collo. Lui annuì, spostando le mani sul fondo della schiena tirandomi verso di lui, muovendo i pollici sui fianchi facendomi rabbrividire. Ci muovemmo insieme, con i corpi attaccati, sulla base di una delle solite canzoni le quali si ripeteva il ritmo fino alla fine dei minuti. Le mani di Zayn scesero verso il basso, assieme al suo viso il quale prese posto tra la spalla e il mio collo in modo da baciarne la pelle. Mi lasciai trasportare da quella sensazione dolce e proibita, privata. Spostai le mani dentro la sua giacca, poggiandole sulla sua schiena per premere le dita contro di essa e farle scorrere verso il basso. Lo sentii mugolare sottovoce sulla mia pelle, provocandomi dei brividi a causa della sua voce roca, bassa. Non dovevamo, eppure...
<<Zayn...>> lo richiamai, spostando piano il viso dal suo petto in modo da guardarlo negli occhi. Occhi diventati color caramello, chiari per via del momento e dell'eccitazione tra i nostri corpi. Lui lo era, si sentiva dalla stoffa che premeva contro quella della mia gonna. Io lo ero, ma lui non poteva saperlo.
<<Solo noi due, nessun altro>> mormorò, sfiorandomi il labbro col pollice e guardandomi. Mi avvicinò di più a sé, muovendo piano le dita sulla guancia in modo che alzassi il viso verso il suo. Annuii soltanto, riportando le mani sul suo collo, girando le dita tra le ciocche dei suoi capelli.
<<Che rimanga tra di noi>> risposi, sollevandomi sulle punte dei piedi. Il suo respiro mi accarezzò le labbra, schiusi gli occhi e inarcai la schiena contro la sua mano che scese con lentezza sulla curva scoperta. Sorrise leggermente, portando la mano libera sul mio collo sollevandomi di più la testa.
<<Non sta succedendo niente, Kendall>> sussurrò, poggiando le labbra sulle mie baciandomi lentamente. Sentii il fuoco crescermi dentro, mi bruciò ogni singola parte del corpo e le sue mani mi tenevano a lui, per non lasciarmi bruciare del tutto. Sapeva di menta fresca, ghiaccio, alcol e sigarette. Labbra morbide, le quali si muovevano sulle mie.
Mani salde sul fondo della schiena, pollici nei fianchi e i nostri corpi appiccicati. Le mie mani tra i suoi capelli, le lingue che si accarezzavano l'un l'altra e i brividi sulla pelle che mi facevano male. Sembrava di essere tra le fiamme dell'inferno, nel girone dei peccatori. Si staccò piano, tirandomi il labbro, sorridendo sentendomi mugolare sottovoce. Mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi baciò a stampo, per poi guardarmi.
<<Andiamo a casa?>> sussurrò e non esitai a dirgli di sì.

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