32. Best Friends

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Indicai alla ragazza dietro di me il punto esatto, lei mi guardò come se fossi pazza, e alzai le spalle. Mi passò, poi, una cartelletta con svariate sfumature di colori e vidi la sua faccia dall'essere sorpresa al passare allo schifo totale. Okay, capisco che i parrucchieri prendano con molta serietà i capelli, che ci tengano ai clienti...ma erano pur sempre i miei capelli e, se volevo tagliarli li tagliavo, se volevo tingerli li tingevo. Altro che, signorina schifata, mi fai la faccia are you crazy del momento. Fa il tuo lavoro, il cliente ha sempre ragione.
<<Dopo questo, Harry ti lascia>> dimenticavo delle mie amiche, che davano ragione alla parrucchiera la quale stava mescolando il colore nella coppetta di plastica. Madison e Chanel avevano la concezione che ai ragazzi piacessero le ragazze con i capelli lunghi, ma -per loro sfortuna- Harry aveva un debole per i capelli corti, e un giorno mi chiese anche di tagliarli. Era più uno scherzo da parte sua, ma io l'avevo preso alla lettera. Bisognava viziarsi un po'.
<<Mi dispiace deludere i tuoi sogni, Mad, ma al mio ragazzo va bene>> scrollai le spalle e accavallai le gambe fissando la ragazza dietro di me, mi chiese di nuovo con lo sguardo se fossi sicura ed annuii. Iniziò a mettermi il colore e chiusi gli occhi, rilassandomi del tutto. Amavo quando mi toccavano i capelli.

Il risultato fu esplosivo, non avevo mai avuto capelli così curati e trattati da secoli. Ammetto che un po' me ne pentivo di aver tagliato così tanto la mia chioma, ma era diventata ingestibile e senza forma. Ora mi sentivo più libera, leggera e più carina. Bisognava viziare se stessi, delle volte.
<<Okay, ti stanno bene>> ammise infine Madison, guardandomi come se fossi Louis. Alzai le spalle e presi una sigaretta dal pacchetto, rimettendo questo nella tasca della giacca di pelle. Londra era fredda, le temperature si erano abbassate e l'idea di usare la moto senza catene alle ruote mi spaventava un po'. La strada era ghiacciata, il meteo portava neve fino febbraio e avevo un problema con le macchine: non avevo ancora la patente. Ammetto anche che avevo un po' di paura nel portare la macchina, ma serviva e, dato che Liam se ne sarebbe andato tra meno di un mese, mi toccava prendere le redini per le emergenze. Mia madre mi avrebbe sfruttata soprattutto per la spesa e per andare a prendere le sue figlie da scuola. Avrei dovuto chiedere ad Harry di farmi fare pratica, il problema stava lì.
<<Lo so>> modestia a parte, i capelli corti li avevo già tenuti in passato. Non li avrei mai tagliati così tanto, e di certo non avrei cambiato colore da un momento all'altro. Di certo mi aspettavo un rosso più pel di carota da parte della parrucchiera, il che mi avrebbe fatto imbestialire dato che non mi sarei nemmeno presentata a casa con quel colore in testa. Ma il mogano mi stava abbastanza bene, avendo la pelle né troppo chiara né troppo scura, risaltava alla luce del sole e non imbruttiva la mia persona. Madison era andata sul classico: lei faceva la tinta nera ogni fine mese e li tagliava sulle punte. Anche io ero della seconda opinione, ma preferivo cambiare una volta ogni tanto. I capelli ricrescono. Chanel cambiò: li fece sul biondo scuro, il suo colore naturale, e li tagliò dritti prima del seno. Il suo parrucchiere l'aveva salvata, dicendole che erano rovinati fino a quel punto. Fu divertente vedere lei e Madison piangere per i capelli della bionda: dieci centimetri di taglio.
<<Ora devi andare da Harry?>> chiese proprio lei, toccandosi nervosamente le punte e cercando di non piangere di nuovo. In realtà non avevo nel programma di vedermi con lui, ma pensai che lo avrei trovato al capannone con il resto del clan. Il giorno prima avevamo iniziato a sgombrare tutto, in modo che quel giorno iniziassimo a sistemare l'interno. Il progetto di mio padre era fantastico, mi disse che sarebbe passato per darci una mano. Ma gli risposi che aveva già fatto tanto, non doveva preoccuparsi e che lo avrei chiamato solo in caso di emergenza. Sapeva solo una buona parte delle cose di quel capannone, il resto lo risparmiai per il mio funerale.
<<Stavo andando al capannone, in realtà>> alzai di nuovo le spalle, buttai il fumo dalla bocca e la sigaretta nel cestino accanto al salone del parrucchiere.
<<Non passi mai del tempo con noi>> parlò poi la bionda, guardandomi con quei suoi occhi azzurri i quali avrebbero intenerito anche mia madre. Beh, come diceva mia nonna: lei tratta meglio gli altri, ricordatelo. Ed era vero, perché quando i miei amici o Harry erano a casa, Chanel diventava una pasta di mandorla.
<<Oggi siamo andate a fare i capelli insieme>> cercai di farglielo notare, ma Mad scosse la testa in disapprovazione. Le sue onde nere si mossero di poco, lucide e morbide sulla sua schiena. Io andavo sul liscio, come sempre.
<<Intendiamo il resto della settimana, stai sempre con Luke o Harry>> e, come ben sanno, con il primo sono amica da tempo e con l'altro sono fidanzata. Se avevo del tempo libero, lo passavo insieme alla mia famiglia. Liam e Maya erano un continuo spasso, Leila continuava ad assomigliare sempre di più a me e Joe...credo che stava entrando nella fase adolescenziale dati i suoi continui sbalzi ormonali e fisse strane per nuovi cantanti. Avrei dovuto farle una buona cultura musicale.
<<Anche voi siete assenti, ma non mi lamento perché capisco che vogliate stare con i ragazzi e che tutto quello che state pas->>
<<Passando sia nuovo, si okay ammetto che il sesso non manca. Ma sai, ogni tanto, ci farebbe piacere stare tutte e tre assieme come una volta>> non che prima stavamo sempre attaccate come cozze, Madison. Avrei voluto risponderle, dato che i loro genitori erano sempre attenti a quello che facevano e davano loro anche un coprifuoco. I miei avevano reso me e Liam indipendenti, responsabili di noi stessi e se ci fosse successo qualcosa fuori casa, sarebbe stata solo colpa nostra. ''Dovete imparare dai vostri errori''. Ecco cosa ci dicevano ogni volta, quando aiutavamo nonna Rose nelle faccende, e papà nei lavori in casa.
<<Allora facciamo che un giorno alla settimana lo passiamo assieme, così tu non sei gelosa>> indicai Madison, perché lei era fatta così: non amava condividere le persone <<e tu trascurata>> dissi a Chanel, sapendo bene che la mia presenza era essenziale per lei. Non era menefreghismo il mio, ma non sono mai stata una persona che si attaccava così tanto alla gente per poi farne la propria dipendenza. Mai stata gelosa delle mie amiche, perché loro potevano avere chi volevano e, ovviamente, nessuna sarebbe stata come loro o me: ci conoscevamo da ormai tre anni ed eravamo vicine di casa, in un certo senso. La pensavo in maniera diversa da loro, ma ci sarei stata comunque per le mie amiche. Non sembravano capirlo, però.
<<No. Un giorno con me, uno con Chanel e uno tutte e tre assieme. Devi staccarti un po' da Harry, sei dipendente dal tuo ragazzo>> inutile dire che misi le cuffie nelle orecchie e alzai il volume della musica dopo averle mandate a quel paese prima di andarmene. Io non dipendevo da nessuno.

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