56. I've got you under my skin

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Il dubbio che più preoccupava mia madre, non era il nome del futuro Payne che portava in grembo, o il fatto che mio padre stesse cercando di modificare casa in tutti i modi possibili e immaginali o, per di più, Joe che avesse gli esami di terza media e che Leila fosse innamorata del fratellino di Harry -avete letto bene. Non era neanche il fatto che io e il riccio si fossimo lasciati, e glielo avevo detto di mia spontanea volontà, ma era la questione MATRIMONIO a metterla completamente in ansia.
Liam e Maya erano gli spiriti della contraddizione. La data di marzo? Annullata. Quella di fine mese? Annullata anche quella. Tutto perché i due volevano affrettare il loro giorno perfetto e sbrigare la faccenda. Ma Maya aveva soli ventun anni appena compiuti e, l'ansia di dover presto sposarsi con l'affascinante Liam Payne, nonché mio fratello, la metteva abbastanza in difficoltà per alcuni motivi. Uno, lei era sotto esami e l'università la stava letteralmente prosciugando e imprecava contro se stessa per avere scelto la stessa facoltà di Liam. Due, Liam doveva laurearsi a breve e il matrimonio lo distraeva parecchio, perciò la data di marzo fu annullata. I suoi professori, ancora, non avevano accordato una data per l'esame finale e Maya si trovava in difficoltà per questo motivo. Tre, lei era ansiosa per il giorno e per il tempo che ci sarebbe stato in quella data precisa. Infatti, l'otto marzo saltò anche per questo secondo motivo: una settimana prima il meteo aveva avvisato che la popolazione inglese sarebbe stata sopraffatta da terribili temporali. E così, mio fratello e la futura sposa, annullarono per l'ennesima volta la data, ritrovandosi senza fedi al dito.
Non volevo essere una guastafeste, ma dopo che mia madre sbuffò amaramente mentre sfogliava l'ennesima rivista per l'abito perfetto, decisi di dire la mia.
<<Perché non lo fanno a luglio quando nessuno ha impegni?>> ed Hannah Gray, nonché la versione femminile di Enzo Miccio, mi guardò con un cipiglio sul viso lasciando che la pagina che stesse sfogliando raggiungesse il resto della rivista.
<<Kendall, ti prego, non metterti anche tu>> mi pregò, sospirando e massaggiandosi le tempie in maniera frustrata. Non mi arresi, questa storia del dubbio amletico stava andando oltre.
<<Dico solo che, se non sono così tanto decisi, allora dovrebbero aspettare di avere le idee più chiare>> sollevai le spalle e allungai la mano per prendere uno dei grissini integrali che mia madre stava mangiando.
<<Finché Liam non saprà la data della sua laurea, non faranno altro che rimandare>> riprese a sfogliare la sua rivista e a bere il suo succo di frutta fatto in casa. Quelli del supermercato dicono di essere biologici, ma no! Contengono troppi zuccheri e bla bla bla. Ogni volta era la stessa storia.
<<Mamma>> la richiamai, con un po' d'ansia a dire il vero. Chiederle quello che stavo per chiederle mi spaventava, perché conosceva bene quanto fossi forte in determinati argomenti e quanto, sotto sotto, soffrissi allo stesso tempo. Ma, da quando Harry e io ci siamo lasciati, sentivo il bisogno di parlare con lei su queste cose. Anche se si trattava di Hannah Gray, un'inguaribile romantica col cuore di ghiaccio.
<<Dimmi, figlia>> e iniziavamo bene. Presi un grosso respiro e cominciai a giocare con l'anello di Harry che, nonostante avrei voluto non avere, portavo ancora al dito come una sorte di speranza nel suo ritorno. Sapevo che non sarebbe successo, ma mai dire mai.
<<Tu e papà avete mai avuto problemi quando eravate giovani?>> non mi sarei mai immaginata di ritrovarmi in quella situazione, a chiedere consiglio al diavolo e sentirmi così esposta verso i suoi confronti. E lei, bastarda quanto me, non perse l'occasione di rinfacciarmelo. Perché, nonostante non sopportassi il suo modo di fare, dovevo ammettere che io e lei eravamo uguali.
<<Cos'hai fatto per far scappare quel povero ragazzo?>> a quel punto chiuse la rivista, tolse gli occhiali da lettura e mi guardò, cercando di mettersi comoda sulla sedia, poggiando le mani sul pancione.
<<Ho troppi ragazzi intorno e lui è troppo geloso>> le risposi, riassumendo lo stretto indispensabile. Ma ad Hannah Gray non bastò per potermi disintegrare, rendermi più ridicola di quanto non fossi già. Perciò, non si fece problemi a pormi quella domanda.
<<E tu hai dato modo che lui potesse essere insicuro della tua fiducia?>> a quel punto era inutile continuare a mentirle. Ma, evitai di mettere in mezzo gli omicidi e tutto il resto della storia, tenendomi stretta la questione ragazzi.
<<Beh...ho fatto sesso con il suo migliore amico, sono andata a letto con Zayn, ho lasciato che Luke mi baciasse mentre stavamo assieme e fatto tornare Niall nella mia vita>> risposi, lasciando che le parole scorressero così fluide che alla fine me ne fregai di quello che mia madre potesse pensare di me. Anche se, sentire da lei che sua figlia era una poco di buono, non avrebbe fatto male quanto sentirselo dire dal ragazzo che amavi.
<<Tale e quale a tuo padre>> rispose, sorridendo leggermente e scuotendo la testa divertita. E, a quel punto, toccò a me farle quella domanda.
<<Vuoi dire che papà...>> cercai di sollecitarla, e lei sorrise ampiamente mostrandosi così aperta e diversa ai miei occhi.
<<Ora ti racconto>> si alzò a fatica, raggiungendo il salotto a passi piccoli e rumorosi. Tornò, dopo alcuni minuti, con un grosso album fotografico in mano che lasciò scivolare sul tavolo della sala da pranzo. A quel punto capii che, come io avevo il mio clan, anche mia madre aveva il suo ai tempi del liceo.
<<Erano gli anni cinquanta. Gli anni dei jukebox, della speranza, della rinascita...>> e, mentre mia madre mia madre mi raccontava di quanto belli fossero i suoi anni, mi immaginai nei panni di una giovane e ribelle Hannah Gray, innamorarsi del ragazzaccio della scuola...

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