I tre giorni a Royal Henry non erano stati poi così male. Luke è sempre stato con me, passammo il natale insieme e mia madre non sembrò così tanto contrariata dalla mia scelta. Sembrò capire che avevo bisogno di qualcuno il quale conoscevo al mio fianco per non perdere la testa da un momento all'altro. I regali di natale furono abbastanza semplici, quando aprii quello di Liam e Maya rimasi senza parole: la collana completa di Nikki Heat. Mio fratello conosceva la fissa nutrita per la serie americana Castle, e sapeva quanto fossi ossessionata dai libri del protagonista. Leggerli sarebbe stato un sogno realizzato.
I miei genitori erano andati sul semplice, una valigetta di colori che mi sarebbe tornata utile nei progetti di arte. Joe e Leila erano state le più carine: un collage di nostre foto che avevo appeso alla parete. Avevo difficoltà a digerire il regalo di Tomas. Il fratello di Maya mi aveva regalato i fumetti di Spider-Man, dal primo all'ultimo. Luke rideva ancora e faceva battutine allusive su una presunta storia tra me e il ragazzo innamorato.
<<Come fai a leggere questa roba?>> Luke mi riportò sul pianeta Terra. Si riferiva al primo libro della collana, Heat Wave, il quale aveva iniziato a leggere da poco. I gialli erano per gli appassionati, Luke non era nella lista. A lui piacevano i fumetti o i libri sulla fantascienza.
<<Come fai a leggere Hunger Games?>> Indicai il libro che lui stesso aveva portato, in modo da allargare i miei orizzonti e mi guardò, sorridendo leggermente.
<<Katniss Everdeen mi ricorda te, bella e intelligente. Il resto lo tengo per me>> riprese a leggere Heat Wave, mentre sorrideva sotto i baffi sotto il mio sguardo. Quindi guardava e leggeva Hunger Games solo perché la protagonista gli ricordava me?
<<Ossessione per me a parte, cosa vuoi fare in questo sabato pomeriggio post natale in una loggia di miliardari?>> spostò lo sguardo verso di me e sollevò le spalle, per poi mettersi a sedere sul letto. Poggiò il libro al suo fianco e fece per parlare, ma si bloccò appena la porta si aprì rivelando la figura di Harry tutto sorridente. Aveva in mano una rosa bianca e una scatola, il sorriso gli morì in faccia appena vide Luke al mio fianco. Questo era uno dei momenti in cui avrei voluto essere invisibile, ma rimasi in silenzio subendomi gli sguardi assassini che si lanciavano quei due.
<<Ho interrotto qualcosa?>> Harry mi rivolse uno sguardo inceneritore, disintegrandomi in pochi secondi. Alzai gli occhi al cielo, chiudendo il libro e mettendolo sul letto per poi alzarmi in piedi. Luke si alzò a sua volta, passò una mano tra i capelli e sospirò guardandomi.
<<Nulla di strano, stavo per andarmene. Ci vediamo al capannone>> ci salutò con un cenno della mano e lasciò la mia camera, chiudendo la porta dietro di sé. Tornai a guardare Harry, incrociai le braccia e sollevai un sopracciglio. Non si faceva sentire da quattro giorni e ora faceva l'arrabbiato perché ero con un mio amico a leggere. Direi che il suo modo di essermi accanto, il suo per sempre e il suo amore verso i miei confronti apparteneva a un'altra era sottosviluppata.
<<Com'erano gli Hamptons?>> chiesi, poggiandomi al bordo della scrivania seguendo i suoi movimenti. Infilò la rosa nel vaso sul comodino e accanto ad essa poggiò la scatola azzurra, tolse il cappotto appendendolo ad un gancio appeso al muro e si sedette sul letto portando le mani sulle gambe.
<<Soleggiati, caldi e sabbiosi>> rispose, distaccato con le parole e continuando a guardarmi. Annuii soltanto, staccandomi dalla scrivania in modo da prendere la scatola dal comodino. Harry seguì i miei movimenti, non mi perse di vista mentre raggiungevo l'armadio, prendevo il suo regalo e tornavo da lui per poi passargli la custodia della chitarra con la Yamaha all'interno.
<<Non te lo meriti, ma sono buona nel dartelo>>
<<Non sono io quello che aveva un'altra ragazza nel proprio letto>> rispose, prendendo la custodia e poggiandola al suo fianco.
<<Almeno ho avuto la briga di mandarti dei messaggi mentre eri a Long Island, ma ovviamente ti costava troppo rispondermi>> mi guardò e sospirò forte, alzandosi dal letto e parandosi di fronte a me. Fissò le sue iridi verdi nelle mie, lasciandomi cadere nell'intensità della rabbia che trapelava nei suoi occhi. Poggiò le mani ai lati del mio corpo, stringendo di poco il bordo della superficie dov'ero seduta e sospirò simulando uno sbuffo.
<<Hai passato il natale con Luke e non hai detto niente prima che partissi>> sussurrò, facendone un dramma. Era questo che contava per lui, e non il fatto che mi avesse ignorato per quattro giorni dimenticandosi di me come se non contassi niente?
<<Non era previsto, come non era previsto il fatto che mi ignorassi al cellulare. Avevo bisogno di te, mi avevi promesso che avresti risposto. Che cavolo hai fatto in questi giorni?>> Lo allontanai da me, poggiando una mano sul suo petto in modo che potessi scendere dalla scrivania e raggiungere la finestra per aprire un'anta. L'aria iniziava a mancarmi e tutta l'ansia accumulata nei giorni, assieme alla paura, invase il mio corpo come niente.
<<Ero con la mia famiglia e il cellulare non prendeva>>
<<Le storie di Gemma su Instagram dicono il contrario. Che cos'hai fatto negli Hamptons?>> Chiesi ancora, e lui rimase in silenzio, sospirando e guardandomi come per chiedere di smettere nell'insistere. Al peggio non volevo pensarci, ma il suo silenzio non fece altro che aumentare l'ansia e dar voce alle mie paranoie. Si era visto con qualcuno, con una ragazza di nostra conoscenza e il fatto che non parlasse, che fosse sparito sui social e la sua insistenza nel farmi notare che ero con Luke mentre lui non c'era, mi fece arrivare alla conclusione che anche lui aveva avuto compagnia.
<<Kendall, non è come pensi>> quasi mi misi a ridere.
<<Questa è l'ultima goccia Harry, io sono stata fedele in questi giorni e tu non puoi pretendere da me quello che non posso avere io da te. Se sono stata con Luke, l'ho fatto per distrarmi dalla tua mancanza e dall'ansia che Royal Henry mi crea. Tu dov'eri? Con chi eri negli Hamptons? Con la tua famiglia o con Taylor?>>
<<Non ero con lei...Kendall, per favore>> si avvicinò e mi allontanai. Le sue labbra dicevano altro, ma i suoi occhi lo tradivano come lui aveva fatto in questi quattro giorni. Lo sapevo che c'era sotto qualcosa, ma non pensavo che quel qualcosa fosse così reale. Che fosse successo per davvero.
Scossi la testa, superandolo e affrettandomi a uscire dalla camera seguita da lui e dai suoi richiami. Appena raggiunsi il giardino nel retro, venni accolta dall'aria fredda e dai fiocchi di neve che si poggiavano su di me e sul prato. Sembrava di essere in un dipinto bianco, pieno di tristezza e malinconia.
Harry mi venne accanto, mettendomi il suo cappotto sulle spalle e distinto mi venne da stringermi al suo interno. Lo feci solo per non morire congelata, cosa che avrei gradito molto di più al posto di subirmi questa tortura. Come aveva potuto tornare da lei mentre stava con me?
<<I suoi genitori hanno comprato la casa accanto alla nostra, ci siamo incontrati e abbiamo passato le vacanze assieme>> lo guardai, stringendo i lembi del cappotto e cercando di non prenderlo a schiaffi in faccia per la semplicità con cui lo aveva detto.
<<Scrivere alla tua ragazza era troppo? Perdonami, eri impegnato a infilare la lingua dentro la bocca di Taylor>> mi allontanai da lui, andandomi a sedere sull'altalena che papà aveva montato appena tornati a casa. Liam e Maya l'avevano regalata a Joe e Leila per natale.
<<Disse quella che si porta l'ex a letto>> ribatté lui, mettendosi sull'altra sella guardandomi infuriato. Era davvero convinto che io e Luke avessimo fatto qualcosa alle sue spalle? Peccato per lui che ero affidabile, a differenza sua.
<<Mi stai dando della puttana?>>
<<Te lo sei detto da sola>> non esitò a rispondere, guardando altrove mentre non si rendeva conto di aver rovinato tutto quanto andando con un'altra. A differenza sua, io avevo passato le vacanze con Luke solo per avere un supporto morale e non sessuale come le sue scappatelle con Taylor negli Hamptons. A differenza sua, non avevo aperto le gambe come Taylor aveva fatto con lui, approfittando della distanza che ci divideva. A differenza sua, io ero davvero innamorata di lui.
Mi alzai dall'altalena e tolsi il cappotto per poi lanciarglielo addosso. Io lo avevo aspettato per davvero, ma lui non aveva messo tanto ad andarsene da un'altra. Da lei.
<<Sono stanca di dare tutto e non ricevere niente da parte tua. Non chiedo il mondo, non chiedo diamanti, ma rispetto verso i miei confronti e quello che provo per te>> si alzò, continuando a seguirmi mentre entravo in casa. Mi prese per il polso, tirandomi a sé fermandosi al centro del salone e fissandomi negli occhi mentre lanciava il cappotto sulla poltrona del salottino.
<<E io vorrei che non corressi da lui ogni volta che non ci sono, ma lo fai comunque>> rispose, spingendomi contro la parete e piazzandosi di fronte portando le mani ai lati della mia testa.
<<Io non vado a letto con Luke, non sono come la tua amica Taylor che apre le gambe così facilmente manco fossero le porte del papa>> cercai di farlo indietreggiare portando le mani sul suo petto e spingendolo via, senza risultato. Mi afferrò dai fianchi e mi portò su di lui, una volta seduto sul divano. Cosa credeva? Che questi gesti sarebbero bastati per farsi perdonare?
<<La scena romantica di prima dice l'esatto contrario. E Taylor non ha aperto le gambe a nessuno>>
<<Dopo quattro giorni che non ti fai sentire, aspetti che creda alle tue parole e che ti perdoni per aver passato le vacanze con lei? Mi credi così stupida?>> incrociai le braccia al petto e lo guardai, rimanendo sulle sue gambe mentre lui cercò di non ridere. Non trovavo nulla di divertente in tutto questo, sapeva benissimo quanto tenessi a noi due e alla nostra storia. A meno che...
<<Sei una credulona. Davvero pensi che sia andato a letto con Taylor?>> Un giorno lo avrei ammazzato.
<<Sei un arrogante figlio di puttana>> gli diedi uno schiaffo sul petto e cercai di rimanere calma.
<<Mia madre sarà contenta di saperlo>> continuava a ridere, tenendomi a lui mentre mi accarezzava le gambe da sopra i leggings.
<<Perché non hai risposto al cellulare? Ero preoccupata>>
<<L'ho perso in aereo, Gemma non mi lasciava il suo per paura che leggessi i messaggi tra lei e il suo nuovo fidanzatino>> mi accarezzò il viso, sfiorandomi la guancia con le nocche e lasciando che la rabbia scivolasse via dal corpo.
<<Taylor è davvero la tua vicina?>>
<<No demente, la mia vicina è una simpatica vecchietta che abita con la figlia>> non sapevo se prenderlo a schiaffi, credergli o fare entrambe le cose. Sospirai, annuendo lentamente e guardandolo in modo da cercare qualcosa nei suoi occhi. Era un bravo attore, ma li avrei fatto pagare la sua stupidaggine e il piccolo infarto che mi aveva fatto venire per la sua performance.
Portò le braccia attorno ai fianchi, si sollevò tenendomi stretta a sé mentre raggiungeva le scale. Tornammo in camera, ci stendemmo sul letto e mi portò su di lui accarezzandomi i capelli. Mi baciò la fronte e strofinò il naso contro il mio, infilando una mano dentro la maglietta sfiorandomi la schiena con le dita. Aveva la pelle fredda, rabbrividii e mi sollevai leggermente sulle mani poggiate sul suo petto in modo da guardarlo arrossendo di poco sulle guance. Mi era mancato, in tutti i modi possibili e immaginabili. La sua presenza era fondamentale per me, mi rendeva tranquilla e potevo aggrapparmi a lui ogni qual volta che succedeva qualcosa.
<<Hai un regalo da aprire>> gli indicai la custodia della chitarra e lui mi portò sotto di sé, infilandosi tra le gambe e accarezzandomi il fianco da sotto la maglietta.
<<Appena finisco di farti mia>>.

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Dangerous Woman
Fanfiction[COMPLETA] Dopo quattro anni a guardarla tra i corridoi della scuola, ad osservare i suoi movimenti durante le corse, a sentire la sua risata e la sua voce confondersi con quelle dei suoi amici, Harry ebbe la possibilità di conoscere Kendall solo l...