Sfiorarsi il cuore

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Vi dirò soltanto che mi lasciai pilotare nel buio
da qualcheduno
che m'aveva preso in silenzio per la mano.
(Giorgio Bassani)

Mi sveglio di soprassalto, disorientata.
In un attimo mi passano per la mente tutte le scene riguardanti ieri notte.

Ethan...

Scaccio via i brutti pensieri per non farmi annebbiare la mente.

Dopo essermi svegliata del tutto,
mi alzo e vado a lavarmi, arrivata in bagno mi specchio e noto delle occhiaie enormi.

Sconcertata le sfioro e ripenso a tutto quello mi sta capitando e alle emozioni contrastanti che provo.
Faccio un respiro profondo.

C'è la puoi fare April mi ripeto come un mantra.

Dopo essermi sistemata vado a svegliare Selene, accorgendomi che sta ancora dormendo.

Mi avvicino al letto e noto ancora di più i suoi lineamenti così delicati, il naso all'insù, qualche lentiggine sul naso e sulle guance, le labbra rosee sottili e i capelli castani sparpagliati sul cuscino.

«Selene...» la chiamo, sperando si svegli per non dover ricorrere a situazioni drastiche.
«Selene» ripeto con più decisione. La scuoto lievemente «mmh A-April che vuoi?» la guardo indignata per il suo tono brusco.

«oh beh... io sto andando a lezione tu che fai?» chiedo ironica.
Di scatto si alza con gli occhi fuori dalle orbite, facendomi scoppiare in una fragorosa risata, notando i suoi capelli tutti scompigliati simili ad un cespuglio.

Lei accorgendosi che sto ridendo di lei assottiglia lo sguardo incenerendomi con gli occhi.
«Non ridere!» dice guardandomi male.

«I-io non sto ridendo» le rispondo trattenendo le risate. Faccio un bel respiro per riprendere fiato.

«perché non hai messo la sveglia?» le chiedo.
«m-ma io l'ho messa...» mormora, mentre la guardo alzando un sopracciglio.

Farfuglia qualcosa di incomprensibile e si protrae verso il comodino guardando il telefono, noto che sbianca e ancora una volta mi trattengo dal riderle in faccia.

Si gira verso di me sbuffando e io scoppio a ridere non riuscendo più a trattenermi.
«ridi, ridi che la nonna ha fatto gli gnocchi» borbotta sarcasticamente.

Quando mi riprendo, Selene inizia a prepararsi per le sue lezioni, ci salutiamo ed esco dalla stanza rendendomi conto che se no arriverò in ritardo all'incontro con la psicologa. Cammino per i corridoi pensierosa.

Fino a quando non mi sento chiamare. Mi giro in cerca di questa voce che non riconosco, ancora troppo assonata.

Perdo un battito quando riconoscono di chi è questa voce roca. Vedo Ryan dall'altra parte del corridoio.

Mi prendo un attimo per osservarlo bene, parto da i suoi riccioli scuri con dei riflessi un po' dorati, i suoi occhi blu oceano, il suo naso perfetto, le lentiggini sul naso e sulle guance che lo fanno sembrare ancora più affascinante.

Passo al suo petto tonico, ricoperto da una semplice felpa bordò che mette in evidenza i suoi addominali, fino ad arrivare alle gambe muscolose e lunghe.
Distolgo subito lo sguardo accorgendomi che Ryan sta venendo verso di me.

«ciao April miss guance rosse ci stiamo incontrando spesso noto» mi dice con il suo solito tono da superiore.

«E-eh si» balbetto, osservando i suoi lineamenti perfetti.
Lui accenna un sorrisetto beccandomi in flagrante, così le sue fossette si accentuano ancora di più.

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