Fermare il tempo

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"Non sempre le nuvole offuscano il cielo: a volte lo illuminano".
(Elsa Morante)

«perché mi hai lasciato?!» chiede Ethan con le lacrime agli occhi.
«i-io non volevo, tu hai voluto andartene» sussurro ferita.
«tu non ti sei accorta di niente!» mi urla in faccia.

«Lo so! M-mi dispiace!» urlo, sentendo calde lacrime percorrermi le guance.
«È tutta colpa mia! Perdonami» pronuncio singhiozzando.

Ride amaramente. «facile chiedere perdono cara mia piccola April» risponde cattivo.

«non ci sono più, non puoi rimediare» dichiara.
Rimango in silenzio, sentendo le lacrime scendere senza riuscire a fermarle.

Lo guardo sconvolta.
«t-tu non sei il mio Ethan» mormoro tremando.
«non lo sono mai stato» sputa acido. Mi da le spalle e se ne va.

«Ethan!» urlo richiamandolo.
«ti prego, perdonami!» gli corro dietro ma è sempre più lontano.
«non lasciarmi! Ethan!» urlo con tutte le mie forze ma lui non si gira.

Semplicemente se ne va, di nuovo e per sempre.

«April» sento una voce richiamarmi. «piccola svegliati» dice Ryan, scuotendomi.
Apro gli occhi, cercando di urlare ma la mia voce sembra essere scomparsa.

Ethan.

Lo guardo spaventata. Cerco di prendere aria ma non riesco ad incanalare l'ossigeno. Inizio ad annaspare, stringendo in due pugni le lenzuola.

«ehi ehi» sussurra Ryan alzandosi, iniziando ad accarezzarmi la schiena dolcemente.

«April era solo un incubo, non è reale, respira, sono qui con te» pronuncia, prendendo la mia mano ancora stretta al lenzuolo.

La racchiude nella sua e la stringe, accarezzandomi il dorso con il pollice. Faccio ciò che mi dice, respiro profondamente, legando i miei occhi ai suoi.

Il mio respiro si regolarizza.
I miei occhi si riempiono di lacrime ripensando alle parole di Ethan.

«April» mormora Ryan, guardandomi preoccupato. Mi butto fra le sue braccia, stringendolo con tutte le mie forze.

Nascondo il volto nell'incavo del suo collo, respirando profondamente. «Miss guance rosse, va tutto bene» sussurra al mio orecchio, accarezzandomi l'intera schiena.

«era solo un incubo» ripete.
«era così reale, le cose che ha detto» pronuncio piangendo.
«spariranno April, te lo prometto» bisbiglia, stringendomi a se.

Lui non chiede spiegazioni, non chiede nulla. Semplicemente mi sta affianco. Era quello che avrei dovuto fare io.

Ho sbagliato, ho sbagliato tutto.

Mi scosto di poco da lui. «mi dispiace Ryan» dico, guardandolo negli occhi. Di conseguenza, mi accarezza la guancia delicatamente.

«non fa niente» mi rassicura.
«si invece, non dovevo permettermi di dire quelle cose e nemmeno obbligarti a parlarmi di te» sputo, arrabbiata con me stessa.

«April» mi richiama, ammonendomi. «ti perdono, credimi» sussurra, racchiudendomi il viso con le mani.

Mi bacia la punta del naso teneramente e subito il mio cuore inizia a battere velocemente.

«T-tu di me non sai niente e ho avuto il coraggio di arrabbiarmi con te, non ne avevo il diritto» ribadisco amara.

Annuisce ascoltandomi.
«hai capito e questo è l'importante» mormora, guardando le mie labbra.

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