Istanti fugaci

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La fotografia è l'arte di mostrare di quanti istanti effimeri la vita sia fatta.
(Marcel Proust)

Arrivata in stanza trovo Selene ad aspettarmi seduta sul mio letto, appena mi vede scatta in piedi.

«April! Finalmente» esclama, venendomi incontro.
La guardo imbarazzata «Ehi» rispondo semplicemente.

«fammi indovinare eri con Ryan?» chiede ironica.
«eh si» confermo ridacchiando.

«beh, non mi racconti niente?» chiede elettrizzata.
«mica non ti piaceva?» chiedo ferita, avvicinandomi al mio letto.

Selene alle mie parole si rabbuia.
«i-io, è troppo incasinato April e tu stai già male, voglio solo il meglio per te» mormora, abbassando lo sguardo.

Rido amaramente scuotendo la testa. «perché io non lo sono? Chi non lo è? Siamo tutti incasinati chi meno chi più.
Non puoi decidere chi deve rimanere solo e chi no.

Tu non hai la minima idea di quale assurda battaglia stia combattendo. Ha qualcosa che non va lo so bene, tu non lo hai visto distrutto in mille pezzi, non hai sentito le sue urla.

Io sì e mi perseguitano in ogni momento, mi è crollato davanti agli occhi e mi si è spezzato il cuore, non immagini il dolore che si porta dentro. Tu hai me, Logan ha te e me e lui?» chiedo adirata.

«A-April» cerca di parlare con gli occhi lucidi. Mi dispiace vederla così ma non può dire una cosa del genere, non lei.

«April niente Selene, non puoi condannare una persona solo perché è incasinata, non ne hai il diritto» concludo, prendendo fiato.

Mi guarda dispiaciuta. «mi dispiace non immaginavo...» sussurra.

«è questo il problema, non puoi giudicare una persona senza conoscerla» rispondo,
senza far trapelare emozioni.

Mi siedo sul letto stanca. Selene mi raggiunge sedendosi affianco a me, mi guarda cercando di trasmettermi il suo dispiacere.

«hai ragione ho sbagliato ma non voglio che ti ferisca, lo capisci questo?» chiede prendendomi le mani e stringendole nelle sue.

Annuisco accennando un sorriso.
«davvero mi dispiace April» continua.

«va bene Selene, è tutto okay» affermo tranquillizzandola.
Annuisce convincendosi che sia così ed io le sorrido, alzandomi.

«facciamo qualcosa?» chiedo.
«certo» pronuncia elettrizzata.
«andiamo a cercare Logan? Così poi andiamo in mensa insieme» propongo.

«andiamo» dice aprendo la porta. Ci incamminiamo per i corridoi, sperando di trovarlo.

«dove può essere?» Domando, spostando lo sguardo su Selene.
«non- oh aspetta, credo di aver capito, seguimi» mormora, incamminandosi verso una meta a me sconosciuta.

Sorrido vedendola così decisa e sicura di trovarlo. Dovrò approfondire questo argomento.

Ci fermiamo davanti ad una porta chiusa, mi fermo aspettando che Selene mi dia delle spiegazioni.

Si gira verso di me.
«questa è l'aula di fotografia, c'è una stanza all'interno che ha tutto l'occorrente per svilupparle, secondo il mio ragionamento dovrebbe essere qui a sviluppare quelle che ha fatto questa mattina in giardino» conclude sorridendo ampiamente.

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