Fino alle stelle

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"La stella più luminosa
è quella che si spegne per prima."
(Jimi Hendrix)

«cosa vuoi fare?» chiede Ryan, accarezzandomi il fianco.
«potresti suonare...» borbotto incerta. Lui sorride a questa affermazione e mi guida verso l'aula.

Appena entriamo sorrido al ricordo di quel giorno.
«perché sorridi?» domanda curioso. «pensavo» dico vaga.

«e cosa pensavi?» richiede non arrendendosi. «a noi» mormoro.
Mi guarda, rimanendo in silenzio con un sorriso stampato in faccia.

«andiamo» mormora, andando verso il piano. Lo seguo sedendomi affianco.

Lo guardo innamorata. Appena sfiora i tasti chiude gli occhi, respirando profondamente.

La sua salvezza.

Inizia a muovere le mani, facendo pressione sui tasti per far uscire il suono. Una melodia stupenda.

Osservo con attenzione le sue dita affusolate che danzano sui tasti. Come se stessero raccontando una storia.

La sua.

Sposto gli occhi sul suo volto rilassato, le sue folte ciglia a circondare i suoi magnifici occhi cristallini.

Le lentiggini sugli zigomi e quel sorriso sincero ad illuminargli il volto.

Una musica formata da accordi che forse ho sempre decifrato in maniera superficiale perché lui ogni giorno mi fa scoprire una parte di lui ancora più profonda.

E ogni giorno me ne innamoro sempre di più. Forse, ho solo sbagliato gli accordi.

La melodia si interrompe così mi risveglio dai miei pensieri. Ryan mi guarda sorridendo. «che ne pensi?» domanda, inclinando di poco la testa.

«magnifica» mormoro, persa in questa bolla che si è creata attorno a noi. I nostri occhi sono incollati l'uno all'altro e non hanno nessuna intenzione di lasciarsi.

«sai, un giorno potremmo suonare la nostra melodia» esclama lentamente.
Sorrido felice. Il nostro per sempre, legato da note di una musica tutta nostra.

«e quale sarebbe?» chiedo infine.
«la sceglieremo col tempo» dice pacatamente. «col tempo» ripeto pensierosa.

Tempo.

Quello che la vita mi ha tolto già troppe volte.

Ryan mi circonda un fianco, facendomi sedere sulle sue gambe. Arrossisco non aspettandomelo.

Ridacchia, notando le mie guance rosse. «sei la mia Miss guance rosse» sussurra, sfiorando il mio naso con il suo. Il mio volto si allarga in un sorriso, a causa del leggero solletico.

«e tu sei mio?» domando incerta.
Mi guarda intensamente per poi pronunciare «lo sono dalla prima volta che i nostri occhi si sono cercati» bisbiglia.

Sorrido, sentendo le lacrime pizzicarmi gli occhi. Ho bisogno di avere una certezza. «usciremo insieme da qui?» domando in un sussurro.

Devia il mio sguardo, rimanendo in silenzio. «Ryan» lo richiamo, prendendogli delicatamente il viso con le mani. Gli accarezzo le guance dolcemente per poi scendere sul collo.

«usciremo insieme da qui» ripeto sicura. Lega i suoi occhi ai miei e annuisce incerto così io accosto la mia fronte alla sua, sospirando.

«dovremo scegliere quella musica poi.» sussurro, immersa nel suo mare in tempesta.

«abbiamo tempo» bisbiglia sulle mie labbra. «si, tutto il tempo del mondo» dichiaro.

Si lascia andare ad un sospiro, sorridendo spensierato. «per tutta la vita no?» domanda alzando un sopracciglio, alludendo a quella sera.

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