Ferite aperte

3.4K 137 72
                                    

Il perdono libera l'anima e cancella la paura.
(Nelson Mandela)

Corro fino a quando le gambe mi cedono. Non so come ma sono arrivata alla terrazza in cui mi ha portato Ryan.

Spalanco la porta senza pensarci e finalmente torno a respirare. L'aria fresca si insinua nei miei polmoni permettendomi di respirare regolarmente.

Mi rannicchio su me stessa, con il leggero vento che mi scompiglia i capelli, cerco di calmare il battito del mio cuore accelerato e i ricordi che viaggiano.

Nella mia testa c'è solo una domanda.

Perché? Perché sono qui, adesso?

Mi hanno lasciato sola quando avevo più bisogno di loro e adesso si presentato qui come se non fosse niente, con un sorriso accennato sulle labbra.

Le loro mani intrecciate come sempre solo, non sono più luminosi come una volta, l'ho vista quella luce di risentimento nei loro occhi quando mi hanno visto.

Ho notato come si sono dati forza a vicenda stringendosi la mano. E questo mi ricorda maledettamente lui, lui che è la su e non può essere al mio fianco, non posso stringere le sue braccia, non posso averlo qui.

Respiro profondamente, trattenendo le lacrime che minacciano di uscire e poi una voce mi risveglia dai miei pensieri, il mio cuore inizia a scalpitare e mi sembra di tornare a vivere.

«April! Mi hai fatto spaventare a morte piccola» sussurra Ryan, avvolgendomi interamente con il suo corpo.

«mi dispiace» mormoro con voce rotta. Mi bacia dolcemente la testa, rafforzando la presa.

«dimmi che è successo» mi prega con voce lieve. «s-sono vecchi amici, mi hanno lasciata sola quando Ethan è morto, ne un messaggio, niente di niente e ora sono qui perché?» chiedo con rabbia.

«per scoprirlo devi chiederglielo» proferisce atono. Alzo la testa di scatto, incontrando i suoi magnifici occhi, calmandomi subito.

Poso il palmo della mano sulla sua guancia rimanendo ferma, voglio solo sentire il suo calore. Le sue labbra si incurvano in sorriso tenue che mi fa sorridere di conseguenza.

«sono così arrabbiata con loro» esclamo, guardando il cielo sopra di noi. Ryan mi stringe a se facendomi appoggiare il capo sul suo petto.

«dovresti parlargli, devi dire loro tutto quello che provi, così starai meglio.» mormora.

«e se mi facesse crollare?» chiedo incerta. «ci sarò io a rialzarti» sussurra al mio orecchio. Annuisco sorridendo serena.

«ti amo» bisbiglio. «lo so» risponde con un sorriso sornione.
«idiota» esclamo, guardandolo con sufficienza. «anche io ti amo, Miss guance rosse» pronuncia infine, con voce roca.

«ne ero consapevole» dico piccata. Ryan ridacchia scuotendo la testa. «non mi baci?» domanda offeso. «non so se ne ho voglia» ribatto, sfidandolo con gli occhi.

«te la faccio venire io la voglia» esclama guardandomi male. Mi prende il volto con le mani avvicinandolo al suo con forza.

Fa scontrare le nostre labbra in un bacio bisognoso. Le nostre lingue si sfiorano più volte, facendomi rabbrividire.

Ryan mi morde il labbro inferiore, tirandolo leggermente verso di se. Ridacchio sapendo che si sta vendicando. «stronzo» sussurro sulla sua bocca.

Sorride piccato, per poi avventarsi di nuovo sulle mie labbra come se non ne avesse mai abbastanza. Mi bacia dolcemente, chiedendo l'accesso di nuovo che io do andandogli incontro.

Lost SoulsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora