Millesimo di secondo

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Calma la mente, e l'anima parlerà.
(Ma Jaya Sati Bhagavati)

Appena Crystal mi aveva chiamato era come se tutto intorno a me fosse sfuocato.

Avevo solo un pensiero incessante nella testa, sapere se stesse bene.

Perché io me lo sentivo, c'era qualcosa che non andava, niente succede mai per caso.

Nulla capita senza una ragione.
Poiché la vita ti mette alle strette ogni qualvolta ne ha voglia.

E io lo sapevo bene, sulla mia pelle c'erano tracce che nessuno avrebbe mai cancellato.

Perché il dolore per quanto costante e insopportabile ti ricorda che sei viva e in fondo un motivo ci sarà.

Il dolore spesso si mischia, con la voglia di salvare gli altri quando sei consapevole di non essere in grado di salvare te stessa.

Il buio esiste. È un percorso infinito, sembra quasi non abbia una fine, è freddo, tetro, ma una frazione di secondo può cambiare le cose.

Il buio sbiadisce e la luce regna sovrana in un mondo sommerso da ombre.

Quel millesimo di secondo ti può salvare, il mio, è lui. La luce che arriva inaspettatamente e con forza si insinua dentro di te.

Senza avere il tempo per capire sai già. Non se ne andrà, perché sarai tu, in primis a non volerla lasciare andare.

La mia luce, porta il nome di Ryan Robinson. Così fioca da essere quasi impercettibile.

Lo vedrei anche tra una miriade di punti luminosi perché lui è la persona che mi ha salvato.

Mi salva sempre e io salverò lui. Quando vedrò i suoi occhi non spegnersi più, allora la battaglia l'avrò vinta.

Perché non posso vivere in un mondo in cui lui non ne fa parte.
Io e lui, uno il riscatto dell'altro.

Riscattare le nostre anime perse è possibile e finalmente l'ho capito.
Perché un'anima spezzata, senza niente per cui lottare si può aggiustare.

Niente è la fine, esisterà sempre un dopo, magari sarà doloroso, più difficile o forse più luminoso, ma l'importante è che ci sarà.

Esisterà sempre una scelta, la possibilità di ricominciare, e adesso, qui, con la testa nascosta contro il suo petto e il suo respiro regolare a cullarmi ne ho la prova.

Noi siamo la prova che le anime si possono ritrovare.

Socchiudo gli occhi beandomi delle sue leggere carezze sui capelli. Siamo finalmente insieme.
Pronti a superare tutto quello che accadrà una volta usciti dalla nostra bolla.

Sospiro, aprendo gli occhi e sorridendo ampiamente. Ryan si muove sotto di me, circondandomi il fianco e stringendomi a se con forza, per quanto riesca a causa delle fasciature.

Alzo la testa, incontrando già i suoi occhi oceano a guardarmi. Sorrido dolcemente, notando il suo sguardo tormentato da pensieri che non lo lasciano libero.

«come stai?» chiedo apprensiva.
«sono stato meglio» borbotta, increspando le labbra in una smorfia.

Sorrido lievemente, accarezzando il suo viso con i tratti ben definiti, arrivando fino alla mascella.

Ryan mi osserva di sottecchi curioso, facendomi ridacchiare.
I suoi occhi si illuminano sentendo il suono della mia risata, così sposto di nuovo lo sguardo su di lui.

Guardandolo come se fosse l'unica persona sulla terra, il mio mondo, contornato dall'oceano che sono i suoi occhi.

«passerà mai?» domanda in un sussurro, riscuotendomi dai miei pensieri. Lo guardo accigliata, non capendo.

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